La vita è meravigliosa |
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Un film di Frank Capra.
Con Gloria Grahame, Thomas Mitchell, Lionel Barrymore, James Stewart, Henry Travers.
continua»
Titolo originale It's a Wonderful Life.
Fantastico,
b/n
durata 129 min.
- USA 1946.
MYMONETRO
La vita è meravigliosa
valutazione media:
4,84
su
-1
recensioni di critica, pubblico e dizionari.
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it's a wonderful lifedi readcarpetFeedback: 0 |
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giovedì 4 settembre 2008 | ||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
La vigilia di Natale sembra essere l’ultimo giorno di vita per George Bailey, un’ora soltanto e tenterà il suicidio. Dio decide quindi di mandare un angelo sulla terra per dissuaderlo il quale, però, nulla sa della vita del suo protetto. Prima di partire deve quindi farsela raccontare, per scoprire un’intera esistenza dedicata all’aiuto disinteressato del prossimo. “E adesso cos’ha? E’ malato?”, “No, peggio. E’ scoraggiato”. All’angelo il compito di mostrare a George come sarebbe stato il mondo senza di lui. Quando si parla di film datati, è come con gli anziani, si ha sempre paura di essere irrispettosi. Mi comporterò di conseguenza. Doveva succedere ed è successo: pago lo scotto dei miei vent’anni appena… Mi immergo nella visione di un film d’altri tempi, figlio di un cinema d’altri tempi. Non solo la pellicola è in bianco e nero, ma anche la storia raccontata, ormai dimenticata anche dai bambini: quella delle buone azioni. La trama ricorda vagamente il “Canto di Natale” di Dickens, anche se a parti invertite (qui è il buono che viene guidato dall’angelo), e con un finale molto meno ottimista e idealista di quello che apparentemente può suggerire la festa finale. A mio avviso, per due motivi: Potter, il “cattivo”, nonostante le sue malefatte, rimane impunito (Disincantamento del regista? Realismo? Cinismo? Non spetta a noi stabilirlo). Il secondo elemento che stride è il profluvio di denaro che viene sparso per il tavolo dall’intera Bedford: come a dire che è vero che sono gli amici e non i soldi a fare la felicità, ma se gli amici hanno anche i soldi, male non fa… Il tutto non deve certo essere visto come un elenco di difetti. Sono caratteristiche della trama che la rendono molto più “adulta” di quello che può apparire a prima vista. Resta l’eleganza del protagonista (James Stewart), mai patetico nella sua innata e palese generosità, condita, soprattutto nella prima parte, da un calibrato senso dell’umorismo che non ce lo rende mai antipatico (si sa che i buoni troppo buoni alla lunga snervano), e del contorno di personaggi, dalla diva Violet (Gloria Grahame) al catastrofico zio Billy (Thomas Mitchell). Resta un film disorientante, al giorno d’oggi, per l’innocenza e al tempo stesso la familiarità con le quali svolge aspetti e temi ormai taboo, che neanche la Disney, ormai… Purtroppo è piaciuto anche a Farinotti, l’uomo che divenne critico senza sapere perché… Esiste una versione a colori, dicono, da evitare. Una cosa è comunque sconcertante: festa finale, tutti stanno lasciando denaro sul tavolo. “Oh, c’è anche la negra!” “Sì, questi soldi li tenevo per il divorzio nel caso mi volessi risposare…”. I sentimenti nobili, a quei tempi, era più facile raccontarli nei film, eh?! Sull’argomento, vedi “Bamboozled”, di Spike Lee.
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