Mario Gromo
La Stampa
Il cappello a tre punte, tratto dal romanzo di De Alarcón, è di Mario Camerini, di questi che fino ad oggi è certo il miglior regista della nostra giovane cinematografia. Temperamento schivo e delicato, dalla dolce, sottile ironia sovente venata d'un'accorata tristezza, a lui si devono alcuni dei nostri film più significativi; ce ne vorrà se questa volta gli diremo che questo cappello non calza, e dev'essere considerato semplicemente un errore, quell'inevitabile errore nel quale, ogni tanto, cadono anche registi d'ingegno? Sono errori, di solito, dovuti alla tentazione di tradire il proprio animo, il proprio temperamento; l'artista che rinunzia a essere sincero, deve quasi sempre rinunziare a essere un artista. [...]
di Mario Gromo, articolo completo (1694 caratteri spazi inclusi) su La Stampa 10 aprile 1935