CentoVetrine

Questa lettera è indirizzata ai produttori, autori e registi di Cento Vetrine. Premetto che seguo questa, come altri sceneggiati tv, non perché faccia la casalinga o sia costretta in casa da qualche impedimento, ma perché mi occupo di scrittura creativa e sono appassionata di film da quando ero in fasce. Ogni tanto qualche voce annuncia il ritiro di questo sceneggiato, e mi dispiacerebbe, anche se forse una ragione credo ci sia. Sto guardando entrambe le versioni: la prima serie (che non avevo seguito in tempo reale) e l'attuale, o meglio le registro per rivederle in un quinto della loro durata tagliando la pubblicità, altrimenti con mezze ore di televendite e pubblicità mi alienerei. Ebbene, tra la prima serie e la seconda vi è un abisso, e la cosa è ancora più evidente poiché le trasmettete entrambe. Un vero abisso di differenza. Ma che cosa è successo? Sono cambiati gli autori? Non hanno più idee? Ma vi rendete conto che avrebbe potuto essere lo sceneggiato italiano per antonomasia più di quella farsa demenziale di Beautiful? Il titolo, il centro commerciale, perfino il medio ceto sociale, finalmente una fiction tutta del nord-Italia, tutto era stato azzeccato alla grande, ed ora assistiamo a delle banalità, dei 'deja vu' che fanno sorridere e ridere. E-mi-di-spia-ce! Amo talmente il cinema da partecipare, sia alle trame, che alle tecniche registiche e alla recitazione. E qui siamo ad altre dolenti note. Vi sono alcuni attori (faccio fatica perfino a definirli tali) che non aiutano la fiction ad ottenere il consenso della prima serie. Chiedo scusa se di alcuni di loro ricorderò il nome del personaggio anziché il proprio. Prendiamo Ferri e il carcere... Mi agita? Mi fa paura? Mi commuove l'auto-fustigazione del grande squalo della finanza divenuto un martire che vuole 'aiutare' i detenuti a redimersi e a reinserirli nella società? No. Poiché non voglio sorridere né ridere delle buone intenzioni di chi lavora in qualunque settore posso almeno dire che... m'imbarazza? L'interprete di Ferri ha le 'fisique du role' e il carattere per essere quello che era all'inizio o, al massimo, divenire un po' meno squalo per amore di una donna o di una figlia, ma 'volontario in carcere' (dove potrebbe non esserci in quanto ha ucciso per difendere la figlia) e poi mettersi a confronto con il mafioso di turno... sì, ecco, diciamo che mi imbarazza... Rimpiango l'altro squalo, il Della Rocca, che è vero che si è fatto infinocchiare dalla perfida Carol ma, per quanto ho visto fino ad ora (a meno che non sia uscito dallo sceneggiato per sempre) lascia intendere, coerentemente con il personaggio, che tornerà più agguerrito che mai... Nella vita reale stiamo vivendo tutti, a diversi livelli, il disagio sociale dell'orribile periodo di crisi. Abbiamo bisogno di evasione e di sogno. La realtà è nella cronaca di ogni giorno. Perché continuiamo a guardare, criticandola, la claustrofobica (tutto in famiglia) Beautiful? Perché l'ambiente, gli abiti, le pettinature, il livello sociale ci fanno dimenticare, per una mezz'ora, i problemi reali della nostra vita... Ci fa vedere la ricchezza, il 'buontempo' di non pensare, per qualche minuto al giorno, alla disoccupazione, ai suicidi degli imprenditori, a che cosa deciderà delle nostre vite la nostra squallida classe politica... Credo che lo spazio che concedete ai commenti non sia sufficiente a tutto quanto vorrei dirvi (che fosse d'aiuto, intendiamoci!) pertanto agli autori chiedo: 'Perchè non trovate il modo di reinserire (argomenti e attori) la prima fiction nella seconda?' Attori: La perfida Carol scura di capelli sembra una fruttivendola (con tutto il rispetto per la categoria) e sta divenendo troppo buona. Non le si addice. Deve tornare ad essere bionda, perfida (magari un po' meno dopo tutte le sconfitte che merita e spero arriveranno ancora nella prima serie per le sue malefatte), ma quell'attrice deve essere solamente una 'perfida Alexis', ricordate? Gli attori della prima serie li reinserirei quasi tutti tranne (non se ne adonti) il Michele poliziotto-detenuto-ex marito della Rettondini (brava e autentica nel ruolo), bravo attore ma va bene per le fiction romane di carabinieri-poliziotti-mafia, e... chi se li guarda (ancora!) se li merita... Allo staff attuale di attori consiglio un serio periodo di scuola di dizione da un grande come Luca Word e li cito: la super-nasale Serena (bella, anche brava nelle intenzioni, ma intollerabile nel 'ficcare la voce nel naso'), la sorella poliziotta con quella 's' che è una 'sc' e poi, sempre troppo 'sopra le righe', stanca. Damiano è un bravo attore ma, forse per colpa del ruolo deciso dagli autori, anche lui va bene per le medesime fiction romane di cui sopra. La direttrice del carcere è bella e brava. Merita un ruolo diverso. Margot: eccellente, ma il suo personaggio deve aprirsi a nuovi sbocchi; pertanto mandatela pure negli U.S.A. e pensate a qualcosa di nuovo per il suo 'rientro' perché credo che quella sia un'attrice d.o.c. Quanto alla 'madre' di lei, non vorrei perdesse il lavoro,  anche perché non ha un ruolo che l'aiuti, ma c'entra poco. Due attori doc, talmente autentici da essere adatti a qualunque versione della fiction sono Elisabetta Coraini ed Ivan Bettini. Bravi, veri! Brando-poliziotto-padre di Margot: DIZIONE-DIZIONE-DIZIONE-DIZIONE! Non bastano i begli occhioni in primo piano per fare un attore. Tornino le sorelle 'fuggitive' Anna e ?.... Erano brave entrambe. Il personaggio di Brando, marito di Viola deve restare: è bello, bravo, autentico. Famiglia Castelli: Sebastian (gemello di Carol per perfidia e simili) va benone. Jacopo-Viola-Cecilia (?!) Bravo Valerio commissario, anche lui autentico per tutte le stagioni. Daniela Fazzolari (?!) Mi gira la testa, e forse non ci starà tutto. Nel caso divido in due invii. Alla prossima. Abbracci. Giada