Il Mundial Dimenticato - La vera incredibile storia dei Mondiali di Patagonia |
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Un film di Lorenzo Garzella, Filippo Macelloni.
Documentario,
durata 95 min.
- Italia, Argentina 2011.
- JP Entertainment
uscita venerdì 1 giugno 2012.
MYMONETRO
Il Mundial Dimenticato - La vera incredibile storia dei Mondiali di Patagonia
valutazione media:
3,51
su
-1
recensioni di critica, pubblico e dizionari.
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Il confine del possibile in Patagoniadi Riccardo TavaniFeedback: 33555 | altri commenti e recensioni di Riccardo Tavani |
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domenica 11 novembre 2012 | |||||||||||||||||||||||||||||||||||||
Geniale mockumentary (falso documentario), coprodotto dalla Rai e presentato a Venezia nel 2011, Il mundial dimenticato, dei toscanacci Lorenzo Garzella e Filippo Macelloni, ricostruisce, con il respiro e il puntiglio professionale di una appassionante inchiesta giornalistica, le vicende di un Campionato Mondiale di Calcio disputato nel 1942 in Patagonia, Argentina, mentre l’Europa è già avvolta dalla follia della Seconda Guerra Mondiale. Il racconto si mostra più avvincente di qualsiasi pellicola esplicitamente di finzione narrativa. Perché? Perché quello che viene messa in scena, nelle sembianze della realtà storica, è proprio una possibilità realistica della storia, non solo passata ma anche presente e futura. Che questa grande passione planetaria che è il gioco attorno a una sfera di cuoio possa essere usata contro il razzismo, la violenza, la follia guerrafondaia delle grandi potenze politiche ed economiche è qualcosa che può e, anzi, dovrebbe avvenire. Appare così estremamente realistico che il film ci mostri un conte trasmigrato in Argentina da quella terra martoriata per secoli da guerre di ogni tipo che sono i Balcani, il quale concepisca e realizzi questo progetto visionario di una Coppa Rimet contro la voragine bellica e razzistica in cui l’Europa sta precipitando. La situazione “precipizio” è una possibilità sempre incombente nella storia, e così anche la possibilità di un antidoto a esso deve essere realisticamente contemplata, come possibilità e atto concreto di salvezza messianica, secondo quanto scriveva il filosofo ebreo tedesco Walter Benjamin, prima di suicidarsi per sfuggire alla cattura dei nazisti. L’amore per il calcio è in questo film una coniugazione particolare dell’amore in sé, della sua forza naturale che si oppone e tenta di arginare quella del male. Così alla vicenda calcistica si intreccia una straordinaria narrazione d’amore umano che è anche una storia d’amore per il cinema e per il suo compito artistico di dare visibilità e voce proprio a ciò a cui la Storia ha finora protervamente negato “possibilità”. La pellicola è stata adottata da Survival, l'organizzazione mondiale per la protezione dei popoli indigeni, la quale ha anche proposto di svolgere davvero i mondiali di calcio in Patagonia nel 2024. Un film imperdibile, anche se è difficile vederlo in sala e non è ancora in home video.
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