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Un blockbuster indiano dalla formula consolidata.All'azione corrisponde una dose uguale di romanticismo e melodramma,con i rituali numeri musicali(belli ma un pò estenuanti) ad inframmezzare le vicende singole dei protagonisti.Se la storia non è che la solita riflessione sulla vendetta che rovina e distrugge tutto e tutti diventando sovente terreno fertile per far sbocciare conflitti e massacri,lo stile è agli antipodi dei film bellici o fracassoni americani.Il tono cambia spesso in modo repentino e può risultare spiazzante per lo spettatore occidentale.La violenza è molta e molto contenuta,i personaggi sono privi dei tipici tratti eroici(o antieroici)di questo genere di prodotto,e l'elogio di certi sentimenti risaputi è tutt'altro che smielato e stereotipato.Peccato solo che nel finale,dopo un continuo scontro in cui come ho già detto,emerge più che mai l'impossibilità dei due protagonisti di avere in sè altro al di fuori dell'odio e del desiderio di vendicarsi,si scade nella più classica e banale riappacificazione.In questo,dopotutto,c'è l'influenza del cinema americano(assieme a a certe scene d'azione a rallenti).Inoltre,gli attori sono piuttosto scarsi in quanto a espressivismo.Un'occhiata comunque la merita,e magari anche più di una.Un film personale fino a un certo punto,forse più curioso e accattivante che narrativamente riuscito.Brutto ed enfatico il doppiaggio,e se la durata è davvero 160',la versione italiana è priva di 10'.
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