Freaks

In questo film (che mi sembra riduttivo definire horror) credo di aver visto un pessimismo di fondo, una condanna all'umanità. Certo si legge anche una forte critica alla società, che odia il diverso, senza conoscerlo. E' però un film cattivissimo in quanto la tesi non è "non esistono Freaks" ma "Tutti sono Freaks" (dove Freaks non è inteso come "diverso" ma come "Mostruoso e cattivo"). Non penso che Tod Browning giustifichi in qualche modo la violenza finale dei "fenomeni da baraccone" ma voglia solo mostrare che essi sono uomini come tutti: cioè cattivi, vendicativi, crudeli,incapaci di perdonare. Credo inoltre che l'ultimissima scena, quella in cui Hans e la ragazza che lo ama (non mi ricordo il nome) si abbracciano non sia un lieto fine, ma solo un'aggiunta abbastanza perfida di come Hans sia triste solo per quello che ha patito e non provi rimorso per la sua atroce vendetta e che avendo trovato una donna che lo ama sia disposto a dimenticare il male fatto. Ho letto che Tod Browing da ragazzo ha lavorato in un circo. Quindi è probabile che nel primo novecento abbia potuto vedere i famosi "spettacoli di Freaks" che nel 1932 erano ancora rappresentati. Sicuramente quindi la storia mostrata per rappresentare la sua metafora non era casuale