Izo |
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Un film di Takashi Miike.
Con Kazuya Nakayama, Kaori Momoi, Ryuhzi Matsuda, Ryôsuke Miki, Takeshi Kitano.
continua»
Drammatico,
durata 128 min.
- Giappone 2004.
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Filosofia al sangue: Izodi swanzFeedback: 0 |
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mercoledì 30 aprile 2008 | |||||||||||||||||||||||||||||||||||||
Se la misura non è mai prerogativa dei geni, quel geniaccio di Miike pare cercare solo nella dissennatezza la sua cifra stilistica, dmostrandosi talvolta capace di incubi cinematografici perfettamente congegnati (ma comunque incomprensibili) come il lynchano Gozu, altre volte di ironiche e feroci commediacce porno-gore come Visitor Q, altre ancora manga esagitati proto-tarantiniani come Itchi the Killer. Quando tenta la somma di tutti questi elementi, si trasforma in una sorta di Jodorowski post-moderno, e così Izo si rivela un film torrenziale e ripetitivo, dagli spunti interessanti ma irrisolti, di facile impatto e difficile collocazione, che insinua il sospetto che Miike sia, in fondo, eccessivamente autocompiaciuto e goda di troppa libertà, a scapito della storia, dello spettatore, delle sue stesse visioni, indebolite per inflazione. Per dirla tutta, in Izo ci propina un surrealismo spesso di maniera e, peggio ancora, un simbolismo ora ceccessivamente ermetico, ora persino ridicolo nella resa grafica (Izo che corre sull'infinito nella sua forma ad 8 è degno del peggior Dylan Dog). Altri momenti (le farfalle che escono dal capo mozzato) sono pittoriche e a loro modo liriche, e riconducono ad un piglio da videoarte. Ma a farla da padrone è il rimescolamento dei generi, il grand-guignol che indebolisce l'aspetto moraleggiante del film (o addirittura filosofico?) il quale è a sua volta manieristicamente affidato a motti di varia saggezza e misticismo d'accatto. Ma questo è i prezzo da pagare, probabilmente, ad uno dei pochi cineasti che - a cavallo tra la prolifica artigianalità di un Fulci e l'altera autorialità di un Greenaway (e più spesso immedesimandosi con l'eccentricità di cassetta di un Tarantino), ci offre un cinema vivo e vitale, comunque sempre spiazzante.
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