Cinque furbastri, un furbacchione |
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Un film di Lucio De Caro.
Con Massimo Boldi, Walter Chiari, Renato Cestié, Stefania Casini, Franca Valeri.
continua»
Commedia,
durata 95 min.
- Italia 1976.
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non eccezionale, ma piacevoledi elgatolocoFeedback: 257582 | altri commenti e recensioni di elgatoloco |
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martedì 24 marzo 2020 | |||||||||||||||||||||||||||||||||||||
"Come ti rapisco il pupo"ovvero"Cinuue furbastri, un furbacchione"(1976, Lucio De Caro,anche soggetto e sceneggiatura)è un film che, prima di tutto si riferisce a un'altra epoca, quella dei rapimenti, anche di bambini, frequentissimi nei Seventies in Italia e che sia un altro tempo, quello di 44 anni fa lo si vede dall'ambiente esterno, ma anche da film stesso, parecchio consumato. L'idea, che si ispira a un giallo(probabilmente reale, realmente pubbblicato all'epoca)è quella di un gruppo di ladruncoli che, seguendo appunto l'ispirazione di un libretto omonimo (che chiaramente è parodistico dell'espressione"come ti erudisco il pupo"), rapisce il bambino dodicenne, figlio di un agente di cambio milionario; solo che la banda è mal organizzata e fatta di imbranati più che di"furbastri", mentre il ragazzino(Renato Cestiè, reduce da"L'ultima neve di primavera"dunque in auge all'epoca)è decisamente un superdotato, che mette nel sacco la banda. Convulse poi le comunicazioni tra l'incaricata della banda per le relazioni con il"sequestrato", a sua volta ipernevrotico, che è una taxista nel lavoro"routinario"e solo occasionalmente "deliquente"(la sempre bravissima Franca Valeri), tanto che, beh è un film comico e il finale lo si può quasi rivelare, le due donne della banda e il terzetto di mattacchioni(Teo Teocoli, Massimo Boldi e Umberto Smaila, tutti molto giovani ma soprattuto Boldi, all'apparenza almeno)rimarranno con il classico"pugno di mosche". La musica, ça va sans dire(quasi), visto il parterre de rois milanese è di quel grande che era Enzo Jannacci, che nei titoli di coda canta la sua"Cos'è la vita senza i dané", in cui c'è anche il verso" Guarda i miei sandali-li ho comprati al cinema"., poi ripreso da Cochi e Renato... In complesso non grandi cose(pas grande chose, diremmo)ma il film è complessivamente piacevole e , oltre alla bravuta della"banda"(Boldi, che ha avuto l'idea del colpo ispirato al libro, i cabarettisti Teocoli, Smaila e Boldi, dove quest'ultimo si produce in uno "straordinario"monolgo di "batteria umana".-era ed è credo ancora batterista per davvero, che combinano guai, Stefania Casi che fa la buona, che prova forti istinti materni per il ragazzino), ma anche il papà del figlio sequestrato che è un Walter Chiari sempre super in forma come nevroticissimo, il suo ruolo praticamente"archetipico"e ancora Felcie Andreasi, nel ruolo di un poliziotto(anzi una"madama", per dirla nel gergo della mala, che"i nostri eroi"usano sempre continuamente)che si crede Sherlock Holmes, mentre invece non ne imbrocca una...non fosse che per un colpo di...fortuna, l'agente di cambio rimarrebbe in braghe di tela, ma, sia per l'imbranamento della banda(che alla fine fugge a più non posso), sia per l'intelligenza del ragazzino, sia per fortuna, appunto, tutto gli va complessivamente bene. El Gato
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