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Nonostante il fatto che il film"The Shoes of the Fesherman"(1968, Miachael Anderson, da un romanzo di successo di un lustro prima di Morris West)sia situabile tra science.fiction e dramma, esso rispecchia la realtà politica del tempo, con il classico schema bianco/neo, meglio "Occidente democratico"versus "ESt sovietico cattivo", insomma piena"cold war", guerra fredda in pieno "fulgore", ma anche Chiesa cattolica a stento usicta dal Concilio(lo si vede ancora oggi, con tanti preti e prelati anti-conciliari convinti e "tradizionalisti"neppure tanto"latenti"..) ma il tutto funziona, per la paradossalità della situazione(il papa russo prima incercerato nella Kolyma, poi improvvisamente rilasciato e inviato a Roma, ppresto eletto papa...poi ancora la decisione di mettersi in gioco per la pace nel mondo e contro la fama, donando ogni ricchezza vaticana...), per la bravuta di interrpreti come Anthony Quinn, protaognista, d(sir)i Lawrecne Olivier(Kamenev, il torturatore che poi libera il futuro papa), David Janssen, il giornalsita-vaticansita, Oskar Werner, ottimo prete-studioso, "eretico"sulle orme del grande Teilhard de Chardin, Vittorio de Sica, un cardinale, (sir)JOhn Gielgud, il papa precedente, Arnoldo Foà, come"cerimoniere"e altri ancora(Rosemarie Dexter, Isa Miranda quali interpreti femminili). Colpi di scena continui, morti improvvise e"fatali", altro ancora contribuiscono al quadro di un film"famoso"; un po'discontinuo e molto lungo(metraggio decisamente anomalo, diremmo, salvo per i kolossal, dove il film rientra in parte in questo genere...), in complesso interessante da recuperare come documento"storico", a suo modo., El Gato
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