Questo "Wrong Turn at Tahoe"di Khalfoun è un film cupo, "dark", di personaggi derelitti, praticamente tutto al maschile, dove fin dall'inizio i personaggi si pongono questioni metafisiche(Vincent, per ex.,"filosofeggia", parlando di Dio, delle "cose ultime", di escatologia, il che non toglie che poi agisca in modo estremamente violento, ma la storia delle"religioni dell'amore"è purtroppo costellata di crimini, in nome della fede o no-in questo caso siamo sul deciso versante del"no"-le aporie dell'esistere e del décalage tra pensare e agire, volendo...), si parla di viaggi out-of-body/di questioni attinenti a viaggi extraterrestri, nel navicelle di"alieni"e di quanto vi accadrebbe.
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Questo "Wrong Turn at Tahoe"di Khalfoun è un film cupo, "dark", di personaggi derelitti, praticamente tutto al maschile, dove fin dall'inizio i personaggi si pongono questioni metafisiche(Vincent, per ex.,"filosofeggia", parlando di Dio, delle "cose ultime", di escatologia, il che non toglie che poi agisca in modo estremamente violento, ma la storia delle"religioni dell'amore"è purtroppo costellata di crimini, in nome della fede o no-in questo caso siamo sul deciso versante del"no"-le aporie dell'esistere e del décalage tra pensare e agire, volendo...), si parla di viaggi out-of-body/di questioni attinenti a viaggi extraterrestri, nel navicelle di"alieni"e di quanto vi accadrebbe. Insomma, in altri termini, un thriller decisamente"atipico"rispetto a quanto generalmente esperiamo. Personaggi in crisi(credo che già i brevissimi cenni premessi lo dimostrino), con venature esistenziali à la Dostoevskij, con sfumature oltremodo inquietanti, nel quale l'elemento-droga è demonizzato, pur se durante il film ne scorre... Film interessante, con un inizio che poi rappresenta-anticipa il finale, finale che a sua volta sviluppa-arricchisce quanto visto sia all'inizio sia durante il film. Poi, sempre nel finale, una rivelazione che è premessa a quanto effettivamente accade alla fine, senza che ciò comporti l'attuazione visiva di come in effetti si chiude il film(c'è una sospensione, dove gli spettatori sanno o meglio intuiscono quanto avverrà effettivamente...). Vite-immagini sospese, potremmo dire riassumendo, il che vale praticamente per tutti i personaggi "implicati"(si può ben dire così, a ragion veduta)nella storia. Film duro, incessante, dal ritmo non proprio trascinante, ma la scelta è voluta, quasi volendo"distillare i tempi", scandirli in modo diverso dal consueto... Miguel Ferrer, nella parte di Vincent, è molto efficace, bene Cuba Gooding jr., mentre la caratterizzazione-partecipazione di Harvey Keitel quale Nino è molto efficace, e qui l'unica presenza femminile, con la moglie del personaggio"Nino", appunto. IN decisa controtendenza rispetto a quanto"passa generalmente sullo schermo", Wrong Turn at Tahoe è film"minore", ma nell'accezione nobile che Deleuze e Guattari davano, per es, alla scrittura di Kafka. El Gato
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