Questo"Le Dirtte"(Mario Amendola, 1958)è un prodotto medio della comiicità e commedia all'italiana, degli anni 1950-1960-1970. tre giovani eternamente nubili decidono di sposarsi con ogni mezzo e lo fanno ricorrendo a vari trucchi, con diverse modalità d'azione, dal ricatto al pranzo. Una situazione che riflette un'epoca nella quale la donna non era autosufficiente(in Italia le professioni femminili erano"out"e quindi, per mantenersi e eventualmente formare una famiglia, oltre che per il"decoro", per la donna era assolutamente necessario sposarsi). Qui , le donne in questioni lavorano tutte, ma il problema, evidentemente, rimane, dunque devono arrangiarsi per"accalappiare"i fidanzati e farsi sposare da questi, che resistono in ogni modo-è anche il 1958, anno di timide"aperture", ma in cui la TV muove ancora i primi timidi passi, sommersa da un moralismo clericale soffocante, siamo ben prima della"sexual revolution", è l'anno in cui il pensatore.
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Questo"Le Dirtte"(Mario Amendola, 1958)è un prodotto medio della comiicità e commedia all'italiana, degli anni 1950-1960-1970. tre giovani eternamente nubili decidono di sposarsi con ogni mezzo e lo fanno ricorrendo a vari trucchi, con diverse modalità d'azione, dal ricatto al pranzo. Una situazione che riflette un'epoca nella quale la donna non era autosufficiente(in Italia le professioni femminili erano"out"e quindi, per mantenersi e eventualmente formare una famiglia, oltre che per il"decoro", per la donna era assolutamente necessario sposarsi). Qui , le donne in questioni lavorano tutte, ma il problema, evidentemente, rimane, dunque devono arrangiarsi per"accalappiare"i fidanzati e farsi sposare da questi, che resistono in ogni modo-è anche il 1958, anno di timide"aperture", ma in cui la TV muove ancora i primi timidi passi, sommersa da un moralismo clericale soffocante, siamo ben prima della"sexual revolution", è l'anno in cui il pensatore.polemicsta e conoscitore dell'Italia Jean.François Revel in"Pour l'Italie"accusa il bigottismo familista italiano di essere la quintessenza dell'arretratezza. Nel film di tutto questo c'è traccia, ma il tutto è improntato al divertissement: Paolo Panelli, benzinaio, ormai è in procinto di creare"Strarompi", il suo"immortale"personaggio radiofonico, Franco Fabrizi è sé, quello de"I vitelloni"di Fellini, insomma. Riccardo Garrone, un po'nel personaggio del"forte pigro"che disegna con bravura, Memmo Carotenuto è un ottimo caratterista, ma protagoniste sono le"dritte", appunto. Sandra Mondaini, Monica Vitti, Bice Valori, seducenti-furbe("Dritte", appunto), che non demordono mai e in nessun caso. Film piacevole, tutt'altro che memorabile e tutte/i le/gli interpreti sono ben consapevoli di ciò, del carattere "transeunte"del film El Gato
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