gianni lucini
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lunedì 23 gennaio 2012
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per gli appassionati è una sorta di tradimento
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Gli appassionati e i cultori del western all’italiana hanno guardato subito con molto sospetto l’idea di dare un seguito vent’anni dopo al leggendario Django di Corbucci. L’impresa parte subito in salita nonostante la disponibilità di Franco Nero a vestire per la seconda volta i panni del pistolero con la bara. Non deve neppure fingere che il tempo non sia passato perché l’ambientazione temporale è collocata esattamente vent’anni dopo la prima impresa. Nello Rossati, che, nel rispetto della antica consuetudine di scegliere nomi d’arte “americani” si firma con lo pseudonimo di Ted Archer cerca di aggiornare personaggio e storia. Così facendo però tradisce i codici di genere del western all’italiana confezionando un bel film d’avventura.
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Gli appassionati e i cultori del western all’italiana hanno guardato subito con molto sospetto l’idea di dare un seguito vent’anni dopo al leggendario Django di Corbucci. L’impresa parte subito in salita nonostante la disponibilità di Franco Nero a vestire per la seconda volta i panni del pistolero con la bara. Non deve neppure fingere che il tempo non sia passato perché l’ambientazione temporale è collocata esattamente vent’anni dopo la prima impresa. Nello Rossati, che, nel rispetto della antica consuetudine di scegliere nomi d’arte “americani” si firma con lo pseudonimo di Ted Archer cerca di aggiornare personaggio e storia. Così facendo però tradisce i codici di genere del western all’italiana confezionando un bel film d’avventura. Il personaggio di Django, con i lunghi capelli come Keoma trattenuti in un codino, assomiglia più al Rambo di Stallone che al Sandokan di Sollima. Non utilizza più la bara per trasportare la sua mitica mitragliatrice ma un carro funebre. Non è confezionato male, anzi offre allo spettatore più di una suggestione, ma non ha né i tempi, né i modi, né le caratteristiche del western all’italiana. In fondo finisce per essere una sorta di tardivo funerale al genere più che un omaggio postumo. Il risultato al botteghino non è esaltante. Avrebbe meritato di più perché la storia tutto sommato funziona e gli attori sono ben assortiti, con un Christopher Connelly a suo agio nei panni del cattivo di turno. Gli appassionati lo considerano una sorta di tradimento, ma se non ci si aspetta la rivitalizzazione di un genere ormai morto, lo si può trovare gradevole e divertente.
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lionel92
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mercoledì 3 aprile 2013
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il deludente ritorno di django
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Sono passati 20 anni dai fatti narrati nel film di Corbucci e Django ormai invecchiato,ma non per questo fuori forma,si è ritirato in un convento di Santo Domingo nel quale si fa chiamare Ignacio.La sua pacifica esistenza tuttavia viene scombussolata dalla notizia del rapimento di sua figlia Marisol,la quale è stata rapita dagli uomini del Principe Orlowsky per essere venduta come prostituta insieme ad altre ragazze.La situazione spinge Django a tornare sul piede di guerra per liberare la figlia facendo piazza pulita di chiunque gli si pari davanti.Mediocrissimo seguito del primo "Django" del quale non riprende nè lo stile nè l'efficacia.Solo leggendo la trama si può intuire benissimo che assisteremo più ad un action movie di bassa lega che ad uno spaghetti western.
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Sono passati 20 anni dai fatti narrati nel film di Corbucci e Django ormai invecchiato,ma non per questo fuori forma,si è ritirato in un convento di Santo Domingo nel quale si fa chiamare Ignacio.La sua pacifica esistenza tuttavia viene scombussolata dalla notizia del rapimento di sua figlia Marisol,la quale è stata rapita dagli uomini del Principe Orlowsky per essere venduta come prostituta insieme ad altre ragazze.La situazione spinge Django a tornare sul piede di guerra per liberare la figlia facendo piazza pulita di chiunque gli si pari davanti.Mediocrissimo seguito del primo "Django" del quale non riprende nè lo stile nè l'efficacia.Solo leggendo la trama si può intuire benissimo che assisteremo più ad un action movie di bassa lega che ad uno spaghetti western.Esplosioni,sparatorie e battute a volte sarcastiche e anche scontate rendono questo seguito una brutta copia di Rambo(anche la locandina del film sembra riprendere il personaggio di Stallone).L'interpretazione di Franco Nero è buona ma il contorno è pessimo con azioni che vanno al rilento e incapaci di generare interesse nello spettatore.Ci si annoia dopo pochi minuti
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