gianni lucini
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venerdì 20 gennaio 2012
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tanio boccia, l'ed wood italiano
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La storia di questo western è la stessa, o quasi di "Matalo!" di Cesare Canevari. La leggenda racconta che Mino Roli, lo sceneggiatore, abbia consegnato il lavoro a Canevari senza dire che dal soggetto era già stato tratto un film. Il regista Tanio Boccia, accreditato con il nome d'arte di Amerigo Anton, "lavora" da par suo il soggetto cercando di ottimizzare le scarse risorse. Non risparmia sulla violenza e gioca con l'immaginario degli spettatori in alcune scene divenute di culto come la sensuale "lotta" nel fango tra Maria Silva e Daniela Igliozzi. Per anni il nome di Tanio Boccia è stato sbeffeggiato dalla critica e amato dai produttori per la sua capacità di "fare le nozze con i fichi secchi", cioè realizzare pellicole con budget bassissimi adattando la storia alle manchevolezze del materiale.
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La storia di questo western è la stessa, o quasi di "Matalo!" di Cesare Canevari. La leggenda racconta che Mino Roli, lo sceneggiatore, abbia consegnato il lavoro a Canevari senza dire che dal soggetto era già stato tratto un film. Il regista Tanio Boccia, accreditato con il nome d'arte di Amerigo Anton, "lavora" da par suo il soggetto cercando di ottimizzare le scarse risorse. Non risparmia sulla violenza e gioca con l'immaginario degli spettatori in alcune scene divenute di culto come la sensuale "lotta" nel fango tra Maria Silva e Daniela Igliozzi. Per anni il nome di Tanio Boccia è stato sbeffeggiato dalla critica e amato dai produttori per la sua capacità di "fare le nozze con i fichi secchi", cioè realizzare pellicole con budget bassissimi adattando la storia alle manchevolezze del materiale. Oggi la sua figura di "artigiano del cinema" è ampiamente rivalutata al punto che si parla di lui come dell'Ed Wood italiano. La sua proverbiale intelligenza nel risolvere i problemi creati dai bassissimi budget che gli venivano messi a disposizione nasce dalla sua lunga esperienza prima come ballerino e coreografo nel teatro di rivista e poi come attore nel teatro popolare dialettale. Proprio sulle polverose assi dei teatri di periferia impara a far di necessità virtù supplendo con qualche trovata alla mancanza di fondi per scenografie, costumi, ecc. Nato nel 1912 a Potenza arriva al cinema quando ha già quarant'anni. Si dice che fosse solito girare almeno due film contemporaneamente per ottimizzare l'uso di attori e comparse con qualche cambio d'abito. Gli aneddoti su di lui e sulle sue trovate sono infiniti. Un classico era il cambiamento delle condizioni meteorologiche. Tanio Boccia si vantava di non aver mai interrotto la lavorazione di un film a causa di un improvviso acquazzone. In quei casi, secondo lui, bastava aggiungere alla battuta del personaggio che stava parlando nel momento in cui cominciava a piovere: «toh, piove...». Nonostante l'ostilità dei critici godeva di molte simpatie nell'ambiente del cinema. I suoi colleghi registi lo amavano e si divertivano a prenderlo in giro. Si racconta che Alberto Sordi volendo prendersi gioco di Federico Fellini in occasione del suo quarto Oscar per Amarcord gli avrebbe detto di evitare di fare commenti con i giornalisti perché la notizia era sbagliata ed era stata appena diffusa una precisazione dalla quale risultava che la preziosa statuetta dell'Academy era stata assegnata a Tanio Boccia. I suoi peplum con l'attore Adriano Bellini, in arte Kirk Morris, sono oggi considerati dei veri cult così come i suoi western. Tanio Boccia muore a settant'anni nel 1982.
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