g. romagna
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lunedì 11 gennaio 2010
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capolavoro freudiano
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In questo film, partendo dal tema della paternità biologica, Kieslowski affronta la questione spinosa del possesso patriarcale della donna secondo una visione edipico-freudiana. Le immagini altamente simboliche, la forza rivelatrice dei dialoghi e la concatenazione delle vicende fanno di quest'opera un piccolo capolavoro umano e psicanalitico, dotato di una splendida visione introspettiva che dai singoli personaggi si allarga inferenzialmente all'umanità intera. Parlando personalmente la pellicola è risultata poi ancor più incisiva ai miei occhi ancor più folgorante alla luce del fatto che sto in questo periodo leggendo I Fratelli Karamazov di Dostoevskij, opera in cui il tema del possesso della donna -e della sua forza scatenante le pulsioni recondite del maschio-detentore- ricopre un ruolo centrale (non per niente Freud la definì, assieme all'Edipo Re di Sofocle ed all'Amleto di Shakespeare, il più alto vertice che la letteratura universale avesse mai raggiunto).
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In questo film, partendo dal tema della paternità biologica, Kieslowski affronta la questione spinosa del possesso patriarcale della donna secondo una visione edipico-freudiana. Le immagini altamente simboliche, la forza rivelatrice dei dialoghi e la concatenazione delle vicende fanno di quest'opera un piccolo capolavoro umano e psicanalitico, dotato di una splendida visione introspettiva che dai singoli personaggi si allarga inferenzialmente all'umanità intera. Parlando personalmente la pellicola è risultata poi ancor più incisiva ai miei occhi ancor più folgorante alla luce del fatto che sto in questo periodo leggendo I Fratelli Karamazov di Dostoevskij, opera in cui il tema del possesso della donna -e della sua forza scatenante le pulsioni recondite del maschio-detentore- ricopre un ruolo centrale (non per niente Freud la definì, assieme all'Edipo Re di Sofocle ed all'Amleto di Shakespeare, il più alto vertice che la letteratura universale avesse mai raggiunto). Fatte le debite distanze e proporzioni, in tempi attuali anche questa fatica di Kieslowski può essere annoverata all'interno di quella ristretta cerchia di opere che affronta una questione così eternamente dibattuta in maniera incredibilmente forte, cruda e rivelatrice. Magnifico. Quattro stelle e mezzo.
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stefano capasso
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domenica 25 ottobre 2020
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edipo esplicitato
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La giovane Anka vive da sempre sola col padre, Michail: la madre è morta pochi giorni dopo il parto. Quando Anka trova una busta chiusa indirizzata a lei, scritta proprio dalla madre, la curiosità di aprirla è fortissima. Decide di scriverne una di proprio pugno, imitando la calligrafia della madre, dove questa le rivela che Michail non è il suo vero padre. L’uomo non sembra sorpreso della cosa, e il tema dà il via una lunga notte dove emergeranno i loro sentimenti più segreti.
Quarto episodio del decalogo di Kieslowski. Il tema è quello del rapporto padre-figlia, in una famiglia dove la madre non c’è mai stata. L’espediente di Anka di riscrivere la lettera permette ai due di esplorare fino in fondo il loro sentimento d’amore e di dare vita e al tipico rapporto edipico.
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La giovane Anka vive da sempre sola col padre, Michail: la madre è morta pochi giorni dopo il parto. Quando Anka trova una busta chiusa indirizzata a lei, scritta proprio dalla madre, la curiosità di aprirla è fortissima. Decide di scriverne una di proprio pugno, imitando la calligrafia della madre, dove questa le rivela che Michail non è il suo vero padre. L’uomo non sembra sorpreso della cosa, e il tema dà il via una lunga notte dove emergeranno i loro sentimenti più segreti.
Quarto episodio del decalogo di Kieslowski. Il tema è quello del rapporto padre-figlia, in una famiglia dove la madre non c’è mai stata. L’espediente di Anka di riscrivere la lettera permette ai due di esplorare fino in fondo il loro sentimento d’amore e di dare vita e al tipico rapporto edipico. Ne consegue una narrazione ricca di ambiguità e sempre in bilico nel suo senso. Sin dalla prima scena in effetti il rapporto tra i due è presentato in modo ambiguo, e solo con il primo dialogo si comprende che si tratta di un padre ed una figlia piuttosto che di due amanti. L’ambiguità che la coppia porta avanti da sempre condiziona e addirittura blocca le loro vite e la lunga notte diventa occasione per dare voce a fantasie, desideri e paure mai espressi. Sono i dialoghi a scavare nella profondità delle due esistenze mentre le immagini raccontano le loro emozioni. Uno dei migliori film di Kieslowski, capace di unire alla sua tipica capacità di indagare l’animo umano una narrazione articolata che tiene sempre sulle spine lo spettatore. Proprio come lo sono i protagonisti alla prese con temi fondanti delle loro esistenze.
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dandy
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venerdì 15 aprile 2011
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onora la madre e il padre,se davvero lo è....
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L'episodio migliore del "Decalogo",e il più blasfemo dopo il primo.La soluzione più "estrema" e scabrosa è evitata,ma rimane incredibile l'intensità con cui il regista scava nei limiti dell'ambiguità dell'amore:la scena in cui si vede Anka recitare ne è la sintesi perfetta,perchè rimane sempre in sospeso il suo gioco a metà tra realtà e finizione.Lo stile è al tempo stesso simbolico e concreto come in nessun altro episodio.Nella scena in ascensore appare il primario del "Decalogo 2"e per un attimo compare il tassista del "Decalogo 5".
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fedeleto
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venerdì 27 gennaio 2012
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l'ambiguita' dell'amore familiare
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Dopo il terzo capitolo del decalogo ,Kieslowski procede con l'impresa di raccontare uno ad uno i comandamenti ,e stavolta si ferma sul quarto comandamento ovvero:ONORA IL PADRE E LA MADRE.Anka ,e' una ragazza di vent'anni che vive con ul padre e appena viene a conoscenza del fatto che la madre morta ormai da anni le aveva lasciato una lettera si incuriosice visceralmente.Partito il padre per lavoro,Anka si interroga se aprire o meno la lettera,logorata dal martellante dubbio di sapere la verita'.Appena il padre tornera' Anka gli dira' che ha aperto la lettera e che in realta' c'e' scritto che lui non e' suo padre,indignato quest'ultimo la schiaffeggiera',anche se dopo lei confessera' il suo amore per il padre che non e' esattamente solo paterno ma anche fisico.
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Dopo il terzo capitolo del decalogo ,Kieslowski procede con l'impresa di raccontare uno ad uno i comandamenti ,e stavolta si ferma sul quarto comandamento ovvero:ONORA IL PADRE E LA MADRE.Anka ,e' una ragazza di vent'anni che vive con ul padre e appena viene a conoscenza del fatto che la madre morta ormai da anni le aveva lasciato una lettera si incuriosice visceralmente.Partito il padre per lavoro,Anka si interroga se aprire o meno la lettera,logorata dal martellante dubbio di sapere la verita'.Appena il padre tornera' Anka gli dira' che ha aperto la lettera e che in realta' c'e' scritto che lui non e' suo padre,indignato quest'ultimo la schiaffeggiera',anche se dopo lei confessera' il suo amore per il padre che non e' esattamente solo paterno ma anche fisico.Finiranno con il dimenticare tutto cio' anche perche' in realta' la lettera vera non e' stata mai aperta e verra' bruciata ,non a caso la lettera di prima era stata falsificata attraverso la scrittura identica dela madre da Anka.Kieslowski ancora una volta ci porta ad interrogarci su un concetto interessante e originale,ovvero il concetto di amore inteso non solo come familiare ma anche come relazionale.I corpi che hanno un loro valore(Anka con il vestito bagnato dal padre risalta la sua bellezza )e la verita' dei fatti ovvero l'attrazione che si ha non la si puo' nascondere ,come dice il padre Ti amo e sei mia figlia,l'amore dunque e' limitato o eccessivo?l'amore tra un padre e una figlia e' come quello tra un uomo e una donna?il vetro che rompe il padre e' una voglia di rompere certe barriere che la natura mistifica nella sua poliedricita' di situazioni e condizioni,a loro non resta che negare questo fatto o comunque conviverci e onorare il padre e la madre vuol dire anche interrogarsi sul fatto che l'onore sia amore,e dove puo' arrivare questo amore,Ai confini del complesso edipico probabilmente uno dei piu' provocatori episodi del decalogo di Kieslowski ,ma sicuramente uno dei piu' particolari.
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