Come altri TV-movies di quegli anni(Duemila, non più negli anni Dieci del Duemila, probabilmente a causa di costi eccessivi, della crisi etc.)quali"Il Mio amico Babbo Natale 1 e 2"etc., il TV-movie"FInalmente una favola", incentrato su Gerry Scotti(che quest'anno mi pare esordisca al cinema dietro la macchina da presa)con il fisico"corpulento"e Maria Amelia Monti, nonché vari altri personaggi "di contorno"ma di una certa efficacia(Nicola Pistoia, buon caratterista)e la Neri, che fa"la nonna", altri ai figli, vuole riproporre, con tutte le cautele che si esprimono con molto humor e molta prudenza, una TV e in genere un'impostazione spettacolare non diremo"bernabeiana"(in quanto questi telefilm sono esclusiva"Mediaset")ma certamente"pedagogica": in questo caso il tema-fulcro è come vivere le feste di Natale, che in genere portano a un'orgia consumistica o a qualcosa che si approssima a ciò in modo"altro", con parsimonia e cercando di guardare alle persone in difficoltà("soluzione comunità di Sant'Egidio"verrebbe da dire).
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Come altri TV-movies di quegli anni(Duemila, non più negli anni Dieci del Duemila, probabilmente a causa di costi eccessivi, della crisi etc.)quali"Il Mio amico Babbo Natale 1 e 2"etc., il TV-movie"FInalmente una favola", incentrato su Gerry Scotti(che quest'anno mi pare esordisca al cinema dietro la macchina da presa)con il fisico"corpulento"e Maria Amelia Monti, nonché vari altri personaggi "di contorno"ma di una certa efficacia(Nicola Pistoia, buon caratterista)e la Neri, che fa"la nonna", altri ai figli, vuole riproporre, con tutte le cautele che si esprimono con molto humor e molta prudenza, una TV e in genere un'impostazione spettacolare non diremo"bernabeiana"(in quanto questi telefilm sono esclusiva"Mediaset")ma certamente"pedagogica": in questo caso il tema-fulcro è come vivere le feste di Natale, che in genere portano a un'orgia consumistica o a qualcosa che si approssima a ciò in modo"altro", con parsimonia e cercando di guardare alle persone in difficoltà("soluzione comunità di Sant'Egidio"verrebbe da dire). Che poi, attraverso avventure, disavventure, ostacoli, trials and errors, il tutto funzioni, non sacrificando del tutto anche la fortuna e un certo"successo"anche a livello di acquisti, perché il tutto"va meglio del previsto", è in qualche modo nelle premesse, quasi lo sappiamo a priori. Ossia, contrariamente alla logica anzidetta, qualche gratificazione consumistica, viene pur fuori, pur se tenue e non smaccatamente esibita; il tutto in uno stile(intendo espressivo)complessivamente piacevole, non sacrfiicando le gags tipiche degli/delle interpreti, anzi arrivando a potenziarle. Ora(ossia oggi)per motivi diversi, ventilati all'inizio o meno, questi prodotti-queste operine non si realizzano più o comunque ce n'è una vacatio; essendo difficile in Italia, per lo scetticismo made in Italy(dato anche da esperienze negative, fallimenti)un"re-incantamento del mondo", la"favola"vera e propria(molto diffusa negli States e nel Nord-Europa, ma anche in altri continenti) non c'è, semmai la"fabula"nel senso di storia -narrazione cpmpleta e compiuta, dove la"piccola magia"tende a prevalere, coniugandosi, come proprio in questo caso, con esigenze molto pratiche, di bilancio etc. El Gato
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