samanta
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martedì 2 ottobre 2018
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scivola come un sogno sulla superficie del lago...
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E' il penultimo film di Grace Kelly, girato nel 1955 tra la fine dell'estate per gli esterni nel castello di Biltmore nel North Carolina (costruito nel '800 da un magnate americano) e completato a dicembre negli studios della MGM. E' l'unico film in cui Grace ha il primo nome nei titoli di testa. La regia è di Charles Vidor (Gilda, Amami o lasciami).
Siamo nel 1910 in Europa centrale, la principessa Alexandra (Grace Kelly) vive in esilio in un castello, con i due fratellini, la madre Beatrice (Jessie Royce Landis) e la zia Sinforosa (Estelle Winwood), insieme a loro c'è l'insegnante dei fratelli Agi (Louis Jourdan), un giovane aitante.
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E' il penultimo film di Grace Kelly, girato nel 1955 tra la fine dell'estate per gli esterni nel castello di Biltmore nel North Carolina (costruito nel '800 da un magnate americano) e completato a dicembre negli studios della MGM. E' l'unico film in cui Grace ha il primo nome nei titoli di testa. La regia è di Charles Vidor (Gilda, Amami o lasciami).
Siamo nel 1910 in Europa centrale, la principessa Alexandra (Grace Kelly) vive in esilio in un castello, con i due fratellini, la madre Beatrice (Jessie Royce Landis) e la zia Sinforosa (Estelle Winwood), insieme a loro c'è l'insegnante dei fratelli Agi (Louis Jourdan), un giovane aitante. Beatrice cerca di combinare il matrimonio della figlia con il principe ereditario del regno Alberto (Alec Guinness) tenuto conto che il castello è dato in uso dalla regina e la sua famiglia aveva perso il trono al tempo di Napoleone. Improvvisamente arriva al castello Alberto si presume per conoscere Alexandra e chiedere la sua mano. In realtà i rapporti tra i due sono freddi, peggiorano e scoppia un disastro per un tentativo maldestro della madre di ingelosire il principe durante un ballo, utilizzando Agi, ma questi s'innamora di Alexandra ricambiato, il principe si accorge di tutto e si pente di quanto ha perso. Interviene lo zio frate di Alexandra che mette le cose a posto, Alexandra sceglie il dovere e quindi i privilegi e le ricchezze di una futura regina.
Il racconto è piacevole, ma il film è lento, i dialoghi verbosi, il regista non sembra molto convinto dell'opera, ad esempio il ballo potrebbe dare luogo ad una scena brillante ma è privo di brio. Anche le interpretazioni, salvo quelle ottime di Jessie Roy Landis e di Estelle Winwood, sono mediocri e Grace e Guinness sembra che non siano convinti di quello che recitano. Grace Kelly che aveva voluto fermamente interpretare quell'opera, probabilmente pensava ad altro. Infatti a fine aprile aveva rappresentato gli USA al festival di Cannes, lì aveva riallacciato la relazione con Jean-Pierre Aumont fermandosi in Francia fino al 18 maggio (ci sono fotografie in cui si vedono al ristorante scambiarsi carezze e baci) ed entrambi parlano pubblicamente di matrimonio. Il 6 maggio era stato combinato da Paris Match un servizio fotografico a Monaco con il principe Ranieri e Grace che durò un'ora. Al ritorno all'amante che gli chiedeva com'era il principe rispose solo "interessante". Ritornata in USA Ranieri gli scrisse una lettera a cui Grace rispose e fu l'inizio di uno scambio epistolare che durò fino a Natale quando il principe la visitò nella sua casa di Filadelfia con i genitori e 24 ore dopo le chiese di sposarlo, Grace accettò entusiasta, ma non fu un matrimonio felice, costellato da reciproci tradimenti, dalla nostalgia di Grace per la vita di attrice e da una separazione di fatto dai primi anni '70 fino alla morte di lei. Mentre giravano il film Alec Guinnes scrisse una lettera alla moglie "Ieri sera ho cenato con Jourdan e la moglie, durante la cena si è solo parlato dei pettegolezzi scandalosi di Hollywood, gran parte dei quali riguarda Grace Kelly, che sia la signorina ENIGMA 1956-1976?" (ENIGMA era il codice segreto dei tedeschi che gli inglesi solo dopo anni riuscirono a decifrare).
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paolp78
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lunedì 15 agosto 2022
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la principessa grace
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La mitica Grace Kelly dopo il fidanzamento con il Principe Ranieri di Monaco non lasciò immediatamente la carriera cinematografica, bensì dovette onorare gli impegni presi con Hollywood recitando ancora in due pellicole. Questa diretta da Charles Vidor e tratta da un romanzo dell’ungherese Ferenc Molnár costituisce davvero una coincidenza impressionante, in quanto la futura Principessa di Monaco si trovò ad interpretare anche sul grande schermo il ruolo di una principessa corteggiata dal principe ereditario della casa imperiale, il tutto con non poche analogie rispetto alla sua vita reale della Kelly. Si aggiunga inoltre che il futuro imperatore del film è interpretato da Alec Guinness che con i costumi di scena assomiglia non poco al Principe Ranieri.
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La mitica Grace Kelly dopo il fidanzamento con il Principe Ranieri di Monaco non lasciò immediatamente la carriera cinematografica, bensì dovette onorare gli impegni presi con Hollywood recitando ancora in due pellicole. Questa diretta da Charles Vidor e tratta da un romanzo dell’ungherese Ferenc Molnár costituisce davvero una coincidenza impressionante, in quanto la futura Principessa di Monaco si trovò ad interpretare anche sul grande schermo il ruolo di una principessa corteggiata dal principe ereditario della casa imperiale, il tutto con non poche analogie rispetto alla sua vita reale della Kelly. Si aggiunga inoltre che il futuro imperatore del film è interpretato da Alec Guinness che con i costumi di scena assomiglia non poco al Principe Ranieri.
Oltre ai due grandi interpreti, strepitosamente in parte, c’è Louis Jourdan che completa il triangolo amoroso nei panni del bel spasimante, che nonostante le umili origini ruba il cuore della bella principessa.
Vidor riesce a dare un taglio elegante e raffinato alla pellicola, che pertanto risulta molto adatta all’ambientazione aristocratica della storia; proprio grazie a questo contesto ed alla bravura degli interpreti il film scorre piacevolmente per la prima mezz’ora; poi però si siede divenendo sempre più piatto e pesante.
La vacua sceneggiatura lascia molto a desiderare: sembra infatti raccontare la classica storia d’amore che si trascina noiosamente senza squilli e con qualche lungaggine di troppo verso la scontata conclusione. In realtà il finale regala un risvolto sui generis di cui si apprezza la poca prevedibilità, ma questo buon guizzo arriva troppo tardi per riscattare i difetti dell’opera che restano tutti.
Oltre ai tre interpreti principali l’ottimo cast annovera Jessie Royce Landis che interpreta la madre della Kelly per la seconda volta consecutiva dopo “Caccia al ladro” di Hitchcock; Agnes Moorehead che irrompe in scena solo nel finale; Brian Aherne nel ruolo del religioso, che però viene poco valorizzato dalla sceneggiatura. Troviamo tra i caratteristi Leo G. Carroll, anche qui nella solita parte del maggiordomo, ed Estelle Winwood nel consueto ruolo di alleggerimento.
Buone le musiche.
Ottimi costumi e scenografie.
Notevole il monologo finale del personaggio di Guinness, da cui deriva il titolo dell’opera e che l’immenso attore inglese valorizza al meglio recitandolo da par suo.
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