chriss
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lunedì 23 agosto 2010
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capolavoro horror a 360 gradi...
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La Casa (The evil dead), di Sam Raimi, è un capolavoro horror a 360 gradi. Protagonisti indiscussi di questo magnifico esempio di cinema trash, diventato cult, sono: il buio, una casa sperduta, il bosco, la telecamera, il sangue, i demoni e la mano attenta del regista. Con pochi spicci, ( il budget era meno di 400 mila dollari), qualche mezzo di fortuna e con l' ausilio di attori sconosciuti (amici di Raimi) o alle prime armi, il film ha incassato sei volte tanto di quello che era effettivamente costato. Non molto, ma sufficiente alla produzione per sviluppare la seconda vicenda. Avatar, per esempio, ha incassato solo tre o quattro volte il denaro investito. Se togliamo, per un attimo, di mezzo i demoni, che sono effettivamente un pò ridicoli (anche per mancanza di mezzi), dopo la visione del film ci possiamo rendere conto che il resto c' è e fa pure paura.
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La Casa (The evil dead), di Sam Raimi, è un capolavoro horror a 360 gradi. Protagonisti indiscussi di questo magnifico esempio di cinema trash, diventato cult, sono: il buio, una casa sperduta, il bosco, la telecamera, il sangue, i demoni e la mano attenta del regista. Con pochi spicci, ( il budget era meno di 400 mila dollari), qualche mezzo di fortuna e con l' ausilio di attori sconosciuti (amici di Raimi) o alle prime armi, il film ha incassato sei volte tanto di quello che era effettivamente costato. Non molto, ma sufficiente alla produzione per sviluppare la seconda vicenda. Avatar, per esempio, ha incassato solo tre o quattro volte il denaro investito. Se togliamo, per un attimo, di mezzo i demoni, che sono effettivamente un pò ridicoli (anche per mancanza di mezzi), dopo la visione del film ci possiamo rendere conto che il resto c' è e fa pure paura. Sam Raimi ha utilizzato una casa isolata nel bosco animandola con una forza occulta e demoniaca. Il bosco, di notte, fa paura a tutti. Lo stesso dicasi per la casa stessa: isolata dal resto del mondo, riesce a creare, per forza di causa, un senso di solitudine. Il punto forte del film, a mio avviso, è la particolare composizione dello chalet. Le finestre, per esempio, sono raccapriccianti: esse sono così basse che permettono una macabra ripresa (quasi a filo) dal terreno. Il regista, con tali finestre, ha potuto "spiare" i protagonisti del film. La casa di legno è vecchia, spersonalizzata e soprattutto poco accogliente (forse pure poco igienica). Nessuno andrebbe mai in un posto così! In più e' arredata con strani oggetti: orologi a pendolo, corna e teste di animali morti o imbalsamati, pesci finti, vecchie panche di legno logorate e così via. I mobili sono pochi e malamente piazzati. Il sofà è sbiadito ed il salone ridotto ai minimi termini. La mia sensazione è che nello chalet ci sia l' arredamento minimo indispensabile. La casa "prende vita" grazie al regista che anima alcuni oggetti: il giradischi, il pendolo, il proiettore, la finestra, lo specchio, il libro maledetto e, soprattutto, la botola. Anche il bosco prende vita: le radici che sbucano da sotto terra si avvinghiano alla prima malcapitata uscita fuori: addirittura viene violentata dall' ultima radice! Qualcosa di arcano ha preso il sopravvento sulla casa e sul bosco. La telecamera (in funzione soggettiva) che, si sposta dal bosco alla casa, è un' altra magnifica particolarità del film. Una nebbia ficcante, "che avvolge casa e bosco", non fa che rendere la pellicola ancora più tetra. Anche la botola ha la sua bella funzione: si apre, inizialmente da sola, invitando i protagonisti a scendere giù! Ma, onestamente, chi scenderebbe in un posto così? La cantina è buia, profonda ed i tubi perdono acqua. Anche il macabro coltello e l' accetta fanno il loro effetto, specie se dilaniano i corpi. Ci sono alcuni ottimi effetti speciali: il piede ferito di Linda che si "crina come uno specchio", il sangue che esce dalle prese di corrente, dai muri e dalla lampadine, le finestre che sbattono, la mano di Ash che sprofonda nello specchio e per finire "una colossale, ironica, mattanza finale". Quest' ultima, in particolare, merita di essere vista. In tutto ciò, si vede chiaramente che dietro c' è stata una mano attenta, anche ai minimi particolari. Questo film ha fatto da spartiacque tra il vecchio cinema horror e quello moderno. In pratica ha fatto tesoro del vecchio racchiudendonone i contenuti (in linea generale), ma aprendo al nuovo con tutti i suoi effetti splatter. Per me, così concepito, è stilisticamente un capolavoro, considerando i pochi mezzi di allora, gli attori principianti ed il basso costo con cui è stato possibile girarlo. Cinque stelle al film, a Sam Raimi e soci, pur lavorando in condizioni disperate. Un anno e mezzo circa di fatiche hanno fruttato tanto per tutti: di ciò ne ha beneficiato anche il cinema horror. Complimenti a tutti! Firmato Christian Palmieri...
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randall flagg
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sabato 1 marzo 2008
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un horror che nn si dimentica
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CHE DIRE..SICURAMENTE UNO DEI MIGLIORI FILM HORROR MAI GIRATI E CHE AVREBBE POTUTO ESSERE UN CAPOLAVORO QUASI ASSOLUTO SE SOLO RAIMI AVESSE AVUTO UN BUDGET PIU' ELEVATO A DISPOSIZIONE...MA CIO' NN TOGLIE CHE RIMANE "SEMPRE" UNA VERA E PROPRIA PIETRA MILIARE NEL CINEMA DEL GENERE...QUESTA E' LA DIMOSTRAZIONE CHE SI POSSONO PRODURRE OTTIMI FILM ANCHE CON POCHI MEZZI(LA STESSA COSA COSA FECE ROMERO CON "LA NOTTE DEI MORTI VIVENTI").IL CINEMA ITALIANO DOVREBBE IMPARARE MOLTO DA REGISTI COME QUESTO CHE HANNO AVUTO IL CORAGGIO DI RISCHIARE E CREDERCI.NELLO SPECIFICO BISOGNA DIRE CHE NN E'(ALMENO SECONDO ME)SOLO UN HORROR GORE/SPLATTER MA ANCHE UN HORROR CON OTTIME SCENE DI TENSIONE E ANCHE QUALCHE PICCOLA SCHEGGIA DI SENTIMENTALISMO(ASH E LA FIDANZATA E IL SUO RIFIUTO DI FARLA A PEZZI VEDENDO IL CIONDOLO CHE QUESTA GLI AVEVA REGALATO).
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CHE DIRE..SICURAMENTE UNO DEI MIGLIORI FILM HORROR MAI GIRATI E CHE AVREBBE POTUTO ESSERE UN CAPOLAVORO QUASI ASSOLUTO SE SOLO RAIMI AVESSE AVUTO UN BUDGET PIU' ELEVATO A DISPOSIZIONE...MA CIO' NN TOGLIE CHE RIMANE "SEMPRE" UNA VERA E PROPRIA PIETRA MILIARE NEL CINEMA DEL GENERE...QUESTA E' LA DIMOSTRAZIONE CHE SI POSSONO PRODURRE OTTIMI FILM ANCHE CON POCHI MEZZI(LA STESSA COSA COSA FECE ROMERO CON "LA NOTTE DEI MORTI VIVENTI").IL CINEMA ITALIANO DOVREBBE IMPARARE MOLTO DA REGISTI COME QUESTO CHE HANNO AVUTO IL CORAGGIO DI RISCHIARE E CREDERCI.NELLO SPECIFICO BISOGNA DIRE CHE NN E'(ALMENO SECONDO ME)SOLO UN HORROR GORE/SPLATTER MA ANCHE UN HORROR CON OTTIME SCENE DI TENSIONE E ANCHE QUALCHE PICCOLA SCHEGGIA DI SENTIMENTALISMO(ASH E LA FIDANZATA E IL SUO RIFIUTO DI FARLA A PEZZI VEDENDO IL CIONDOLO CHE QUESTA GLI AVEVA REGALATO)...ORIGINALE ANCHE IL FINALE IN CUI ASH SI RITROVA CATAPULTATO IN PIENO MEDIOEVO...SECONDO ME E' UNO DEI MIGLIORI FILM HORROR MAI PRODOTTI..VOTO 9
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(di gigi canova)
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laurence316
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martedì 11 luglio 2017
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non del tutto all'altezza della fama, ma godibile
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Film a bassissimo costo poi diventato celebre dando l’avvio all’omonimo e ben noto franchise, La casa, diretto da un giovanissimo Sam Raimi, prodotto grazie all’aiuto di parenti e conoscenti, interpretato da amici del regista e attori non professionisti, girato in una chalet abbandonato sperduto fra le montagne, fra mille difficoltà in larga parte a causa dell’inesperienza di cast e crew, riesce ad ottenere una piccola distribuzione negli Stati Uniti e nel resto del mondo e da lì in poi si diffonde divenendo sempre più famoso, nonostante i non esaltanti incassi, fino a diventare un vero e proprio cult movie, idolo degli amanti del gore e dello splatter.
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Film a bassissimo costo poi diventato celebre dando l’avvio all’omonimo e ben noto franchise, La casa, diretto da un giovanissimo Sam Raimi, prodotto grazie all’aiuto di parenti e conoscenti, interpretato da amici del regista e attori non professionisti, girato in una chalet abbandonato sperduto fra le montagne, fra mille difficoltà in larga parte a causa dell’inesperienza di cast e crew, riesce ad ottenere una piccola distribuzione negli Stati Uniti e nel resto del mondo e da lì in poi si diffonde divenendo sempre più famoso, nonostante i non esaltanti incassi, fino a diventare un vero e proprio cult movie, idolo degli amanti del gore e dello splatter. Realizzato con un’attrezzatura esigua e con una sceneggiatura che è poco più di un canovaccio, è un horror che riesce a mantenere abbastanza alta la tensione, nonostante alcune cadute di ritmo, e che ha soprattutto il merito di aver rivelato al mondo il talento di un regista che poi andrà avanti realizzando progetti ben più maturi e interessanti. Squartamenti e laghi di sangue non mancano, ma sono insolitamente appoggiati ad una componente di appena velata ironia. Visto l’interesse suscitato, darà origine a 2 seguiti, un remake e una serie tv.
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andrea
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domenica 15 febbraio 2009
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the evil dead
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Un gruppo di amici, Ash, Scott, Linda, Cheryl e Shelly, raggiungono un vecchio cottage sperduto in un bosco e decidono di passarvi li tutto il fine settimana. Ma una volta notte e dopo aver scoperto nella cantina un antico libro e un registratore gli incauti giovani evocano senza saperlo uno spirito demoniaco che si impossessa a uno a uno di loro operando una spaventosa carneficina. Ingredienti fondamentali: forze occulte, un gruppo di teen ager e tanto splatter. Risultato: il primo cult horror ad aver inizializzato il genere gore vero e proprio, pur essendo un film a basso budget. Questo è l'esordio del regista Sam Raimi che, insieme all'amico universitario Bruce Campbell e a un gruppo di altri conoscienti decise di rivoluzionare il genere horror imbastendo una storia(che oggi può risultare standard) di tensione carica di colpi di scena, splatter mai gratuito(anche se un pò eccessivo) e un'ambientazione(la casa e il bosco) entrata nei set più gettonati in cui girare film di questo genere.
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Un gruppo di amici, Ash, Scott, Linda, Cheryl e Shelly, raggiungono un vecchio cottage sperduto in un bosco e decidono di passarvi li tutto il fine settimana. Ma una volta notte e dopo aver scoperto nella cantina un antico libro e un registratore gli incauti giovani evocano senza saperlo uno spirito demoniaco che si impossessa a uno a uno di loro operando una spaventosa carneficina. Ingredienti fondamentali: forze occulte, un gruppo di teen ager e tanto splatter. Risultato: il primo cult horror ad aver inizializzato il genere gore vero e proprio, pur essendo un film a basso budget. Questo è l'esordio del regista Sam Raimi che, insieme all'amico universitario Bruce Campbell e a un gruppo di altri conoscienti decise di rivoluzionare il genere horror imbastendo una storia(che oggi può risultare standard) di tensione carica di colpi di scena, splatter mai gratuito(anche se un pò eccessivo) e un'ambientazione(la casa e il bosco) entrata nei set più gettonati in cui girare film di questo genere. Ciò che caratterizza La Casa, è il ritmo narrativo che parte da subito con musica tetra, montaggio in crescendo veloce e coinvolgimento da parte dello spettatore. Raimi è molto bravo per quanto riguarda la costruzione logica della pellicola, difatti, per darci un quadro più generale di quello che sta accadendo ai suoi protagonisti si è anche cimentato nell'inventare un nuovo tipo di inquadratura: quella in soggettiva che si sposta nei set tramite dei binari 'catapultando' gli spettatori nel bosco stesso, facendoli immedesimare nelle oscure presenze demoniache risvegliate dalla registrazione. E' difatti la parte tecnica che giova il risultato della pellicola; anche più dei protagonisti, eccetto Bruce Campbell(poi divenuto icona dei B Movie di genere horror/fantasy) tutti non professionisti ma comunque all'altezza delle loro caratterizzazioni. Il make up è perfetto e molti sono i litri di sangue(finto) e di altre sostanze liquide che cospargono i protagonisti e l'intera casa, un set/'catapecchia' pieno di insidie, claustrofobico quanto basta e 'demoniaco' allo stesso tempo. Una pellicola indipendente che, giocando su spaventi e ambientazioni tipiche del genere horror/splatter, riesce a far spaventare lo spettatore e a divertire il pubblico nello stesso tempo. Uscita nei cinema molto travagliata. Bandita negli USA(all'inizio) perchè ritenuta troppo violenta, uscì solo in Russia dove ottenne un'ottimo successo, replicato poi dai distributori negli States e nel resto dell'Europa. Da noi Vietata(giustamente) ai Minori di 18 anni. Sam Raimi, dopo il successo della sua Casa e, sostenuto da un budget più alto, decise di girarne due sequel: il primo, La Casa 2, fu ritenuto addirittura migliore del precedente mentre il secondo, L'Armata Delle Tenebre, fu una sorta di western/horror medioevale spruzzato di tanta ironia dark. In Italia, i distributori 'spacciarono' altri sequel de La Casa, per lo più di produzione Italiana e inediti in America.
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claudiofedele93
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sabato 9 gennaio 2016
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la casa: lasciate ogne speranza, voi ch'intrate.
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Correva l’anno 1981, quando il primo film, dell’allora giovane Sam Raimi, faceva la sua comparsa nei cinema Americani, nel mese più esoterico e sinistro dell’anno per alcune culture: quello d’Ottobre; una pellicola, The Evil Dead, destinata ad entrare nella storia della settima arte, nata e cresciuta sotto l’ala di quel genere considerato minore rispetto al grande Cinema, quello con la “C” maiuscola figlio delle enormi produzioni made in Hollywood e dalle ambizioni più pretenziose e canoniche, capace di capovolgere radicalmente il modo in cui si considerano i lungometraggi e il valore insito al loro interno.
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Correva l’anno 1981, quando il primo film, dell’allora giovane Sam Raimi, faceva la sua comparsa nei cinema Americani, nel mese più esoterico e sinistro dell’anno per alcune culture: quello d’Ottobre; una pellicola, The Evil Dead, destinata ad entrare nella storia della settima arte, nata e cresciuta sotto l’ala di quel genere considerato minore rispetto al grande Cinema, quello con la “C” maiuscola figlio delle enormi produzioni made in Hollywood e dalle ambizioni più pretenziose e canoniche, capace di capovolgere radicalmente il modo in cui si considerano i lungometraggi e il valore insito al loro interno.
La Casa, titolo datogli per la distribuzione italiana, fu più di un semplice appuntamento con un horror vecchio stile e del tutto inedito al contempo, esso è riuscito con gli anni a crearsi una schiera di innumerevoli di seguaci ed emuli che non hanno perso interesse nel replicare storie simili o affini a quella di Ash Williams e dei suoi amici, sperduti nei boschi del Michigan in una catapecchia abbandonata, durante un tranquillo week-end a base di ormoni, sesso, divertimento e paura.
Oggi, nel vedere l’opera prima di un autore che è possibile considerarlo tra i migliori della sua generazione, quel che colpisce non sono tanto le pennellate di terrore o splatter che alimentano la storia, ma l’impostazione scelta da Raimi nel voler raccontare la triste dipartita di un gruppo di amici attraverso una regia sempre attenta ed originale, magari non tanto nella tecnica, ma nel contesto, poiché appare lampante, fin dalle prime inquadrature, che il film-maker abbia preso come punti di riferimento personalità intramontabili, per la resa visiva della sua creatura, che spaziano da un Hitchcock nei momenti più tesi e drammatici, ad uno Spielberg reduce di Duell, ad un Carpenter, ad Sergio Leone con le sue inquadrature maestre nel catturare e nell'evidenziare i sentimenti trasmessi dai volti degli attori e a tutto un campionario di elementi sovrannaturali che si amalgamo tra loro alla perfezione in ogni momento per tutta la durata del film.
In effetti, se The Evil Dead, da un lato, non fa più paura, ma in fondo il vero terrore che cosa è?, dall’altro non si può non comprendere l’importanza che questa produzione a voluto dire a livello internazionale, imponendo la sua forte personalità e dando una precisa direzione ad un genere tanto vasto quando complesso da mettere in scena sul grande o piccolo schermo. Le lente inquadrature, i dialoghi ridotti all’osso, il gioco fatto con le luci, i primi piani sui volti dei personaggi, danno vita ad un lungometraggio atipico, per l’epoca, e dal sapore cult per chi lo guarda adesso; magari, per alcuni, sarà come vedere un fossile ben conversato, mentre per altri esso rappresenterà una fonte inesauribile di ispirazione, di fatto La Casa, a distanza di trent’anni, funziona in ogni suo dettaglio, a partire da quell’ambientazione naturale che assume i contorni di una foresta selvaggia e aspra, quasi paragonabile ad una selva dantesca impiantata sopra le porte dell’Inferno, dalla quale fuori emergono i demoni e gli orrori dell’oltretomba chiamati, casualmente, a risvegliarsi dopo l’arrivo dei protagonisti nell’ormai celebre catapecchia; il trucco e il tocco splatter, in alcuni momenti vicinissimo al gore, evidenziano la creatività del regista ed al contempo donano all’insieme quel tocco retrò che è possibile assaporare in quei lavori ormai distanti dal nostro presente di cui non ci si stanca mai. Grazie all’utilizzo di make up di fortuna, effetti speciali dell’ultimo minuto ed una fantasia infinita, The Evil Dead supera il lento procedere degli anni mostrando un’eleganza nell’essere consapevole di essere nata per un certo tipo di cinema e di pubblico, inconsapevole, tuttavia, di appartenere ad un genere che lei stessa avrebbe dato alla luce e di cui ancor oggi si rivela capostipite.
Quando si parla de La Casa bisogna prendere coscienza del fatto che è come toccare una delle vette più alte del genere horror e del cinema degli ultimi anni, quel che rende ancora affascinante, divertente e paurosa la particolare prima fatica di Sam Raimi non sono tanto i momenti di tensione, posizionati nelle sequenze giuste, qua e là, ma l’innovazione che questa ha rappresentato, grazie ad uno spropositato uso dell’ironia e del sarcasmo, della voglia, da parte del regista, di voler mettere paura allo spettatore divertendolo, spingendolo a domandarsi se, in un determinato frangente, sarebbe stato più giusto sorridere per la grottesca soluzione, o piangere e spaventarsi, per la drammatica sequenza appena vista.
The Evil Dead, nel suo essere un prodotto dotato di una doppia personalità resta un cult intramontabile, una parentesi destinata ad espandersi all’infinito, apprezzata da centinaia di registi in erba e scrittori di talento, tra i quali possiamo inserire un certoStephen King, che, fino a prova contraria, di paura se ne intende parecchio. Che lo si guardi in compagnia o in solitudine, che sia durante un campeggio estivo o una notte passata in nome del terrore, La Casa, tra horror tradizionale e rivoluzionario, tra iperbole e macabro (ir)realismo, tra sacro e profano, con i suoi angoli bui, i silenzi e gli scricchiolii, le sue pareti sporche, il legno putrefatto e le finestre con le ante in continuo movimento a causa di un vento sinistro, è, come il suo protagonista Ash, capace di conquistare ancora l’interesse di quegli spettatori tanto coraggiosi da avventurarvisi all’interno, sebbene, al contrario di tante altre storie, nessuno avverta loro di lasciare ogni speranza una volta entrati.
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purplerain
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venerdì 28 dicembre 2012
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quella casa non è in affitto!!
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La casa è il film, o almeno uno di quei film, che hanno dato vita agli horror nel vero senso della parola. Se qualcuno lo guardasse oggi direbbe che il film è solo il trionfo degli stereotipi, ma stiamo parlando del 1983, e da allora film che hanno trattato argomenti simili ne sono usciti come se piovesse!! Storia tra le più semplici: un gruppo di ragazzi, tra cui qualche bella ragazza che inquesto genere di film non mancano mai, in vacanza in una casa sperduta nel bosco trova un vecchio libro che, se letto, ha il potere di risvegliare i morti. Da lì a poco, si accorgeranno che la profezia si è avverata e non potranno più fuggire, anche perchè l'auto non si metterà in moto e il ponte è crollato!! Fin qui sembra una delle tante storie, e difatti lo è, ma la sceneggiature del film è ben curata e avvolgente, c'è un clima di decadenza sia all'interno della casa che all'esterno, con il bosco che mette davvero tensione e la suspence cresce col passare dei minuti!! Non vi è quasi tregua, le scene horror si susseguono senza tante pause, inquadrature dall'esterno e verso l'esterno che catturano lo spettatore e tengono incollati fino ad un finale che sembra giàa scritto.
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La casa è il film, o almeno uno di quei film, che hanno dato vita agli horror nel vero senso della parola. Se qualcuno lo guardasse oggi direbbe che il film è solo il trionfo degli stereotipi, ma stiamo parlando del 1983, e da allora film che hanno trattato argomenti simili ne sono usciti come se piovesse!! Storia tra le più semplici: un gruppo di ragazzi, tra cui qualche bella ragazza che inquesto genere di film non mancano mai, in vacanza in una casa sperduta nel bosco trova un vecchio libro che, se letto, ha il potere di risvegliare i morti. Da lì a poco, si accorgeranno che la profezia si è avverata e non potranno più fuggire, anche perchè l'auto non si metterà in moto e il ponte è crollato!! Fin qui sembra una delle tante storie, e difatti lo è, ma la sceneggiature del film è ben curata e avvolgente, c'è un clima di decadenza sia all'interno della casa che all'esterno, con il bosco che mette davvero tensione e la suspence cresce col passare dei minuti!! Non vi è quasi tregua, le scene horror si susseguono senza tante pause, inquadrature dall'esterno e verso l'esterno che catturano lo spettatore e tengono incollati fino ad un finale che sembra giàa scritto. Onore a Sam Raimi che ha dato vita ad un film cult copiato poi successivamente da molti suoi colleghi, sia per gli inizi del film ma soprattutto per l'ambientazione. Bello.
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harloch74
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giovedì 6 ottobre 2016
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l'unica,originale "casa"
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Chiariamo subito una cosa che molti non condivideranno:Di casa (o meglio Evil dead) Esiste una sola tutti gli altri seguiti originali o meno non sono minimamente paragonabili al capostipite.Una casa isolata,5 amici,un bosco,un registratore,effetti caserecci e tanta,tanta paura.Come tutte le cose quando hai pochi soldi devi sfruttare al massimo quello che hai,e Sam Raimi con questi poveri ingredienti e un talento ricco e enorme e' riuscito a fare quello che un altro con il doppio del budget non sarebbe riuscito,creare un piccolo gioiello horror pieno di inventive che ha distanza di ben 34 anni riesce pur con i limiti dettati dagli effetti a spaventare.Non c'è buonismo,non c'è lieto fine,L'Horror ti piomba addosso subito,non ci sono giustificazioni,non esiste razionalità nella vicenda dei 5 protagonisti,e d'altronde non potrebbe essere altrimenti in una situazione del genere.
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Chiariamo subito una cosa che molti non condivideranno:Di casa (o meglio Evil dead) Esiste una sola tutti gli altri seguiti originali o meno non sono minimamente paragonabili al capostipite.Una casa isolata,5 amici,un bosco,un registratore,effetti caserecci e tanta,tanta paura.Come tutte le cose quando hai pochi soldi devi sfruttare al massimo quello che hai,e Sam Raimi con questi poveri ingredienti e un talento ricco e enorme e' riuscito a fare quello che un altro con il doppio del budget non sarebbe riuscito,creare un piccolo gioiello horror pieno di inventive che ha distanza di ben 34 anni riesce pur con i limiti dettati dagli effetti a spaventare.Non c'è buonismo,non c'è lieto fine,L'Horror ti piomba addosso subito,non ci sono giustificazioni,non esiste razionalità nella vicenda dei 5 protagonisti,e d'altronde non potrebbe essere altrimenti in una situazione del genere.Un film dove la paura la tocchi davvero,E Raimi riesce ha creare una tensione perfetta calando lo spettatore nell'orrore dei protagonisti dove minuto dopo minuto aspetta chi all'improvviso possa trasformarsi in un demone. Il seguito punta sull'ironia dove il troppo horror finisce per essere comico e crea definitivamente l'icona Horror di Ash che continuerà con "l'armata delle tenebre" e il recente "Ash vs Evil dead" il remake e' troppo patinato e i protagonisti troppo tracciati psicologicamente.Di "Casa" c'è solo quella del 1981.
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ibracadabra 8
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venerdì 21 gennaio 2011
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casa dolce casa
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nel 79 G.A. ROMERO CI AVEVA SPAVENTATI E ( DIVERTITI) CON ZOMBI..........2 ANNI DOPO ESATTAMENTE ,IL 1981, SAM RAIMI SFORNO' UN HORROR FANTADEMONIACO, MA A DIFFERENZA DI ZOMBI, IL TEMA TRATTATO (IL DIAVOLO E LE POSSESSIONI DEMONIACHE FANNO PIU' PAURA) CON ALMENO 3 O 4 SEQUENZE DA ANTOLOGIA CINEMATOGRAFICA. E ANCHE QUI SPECIAL EFFECT MERAVIGLIOSAMENTE MOSTRUOSI ,SPECIE PER L'EPOCA .......
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gianleo67
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domenica 27 maggio 2012
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ore 6 meno 10: ha inizio il massacro
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Cinque amici (due coppie e una ragazza single) si recano, per una 'gita fuori porta', in una sperduta e diroccata baita nei boschi del Tennesse. Misteriose presenze li inducono a rinvenire nella cantina della baita un antico volume di riti funerari sumeri ed evocarne le arcaiche formule misteriche. Sarà un bagno di sangue. Ormai considerato un cult-movie dagli estimatori dell'horror-splatter anni '80, è un piccolo film a basso budget dove le pirotecniche invenzioni registiche e un macabro gusto per l'ironia distraggono efficacemente lo spettatore dalla sconsolante povertà di mezzi tecnici e artistici. Risibile se non pretestuoso per l'incosistenza della sceneggiatura ed il pauperismo scenografico si avvale di una regia volenterosa e sperimentale, capace di fare di necessità virtù e prodursi in mirabolanti esercizi acrobatici tra teste mozzate e corpi in decomposizione.
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Cinque amici (due coppie e una ragazza single) si recano, per una 'gita fuori porta', in una sperduta e diroccata baita nei boschi del Tennesse. Misteriose presenze li inducono a rinvenire nella cantina della baita un antico volume di riti funerari sumeri ed evocarne le arcaiche formule misteriche. Sarà un bagno di sangue. Ormai considerato un cult-movie dagli estimatori dell'horror-splatter anni '80, è un piccolo film a basso budget dove le pirotecniche invenzioni registiche e un macabro gusto per l'ironia distraggono efficacemente lo spettatore dalla sconsolante povertà di mezzi tecnici e artistici. Risibile se non pretestuoso per l'incosistenza della sceneggiatura ed il pauperismo scenografico si avvale di una regia volenterosa e sperimentale, capace di fare di necessità virtù e prodursi in mirabolanti esercizi acrobatici tra teste mozzate e corpi in decomposizione. Notevole l'uso della camera a mano per la capacità del giovane Raimi di prodursi in soggettive inquietanti (tra tutte quella dell'entità malefica che sin dallinizio del film sembra perseguitare i nostri) ed i repentini e improvvisi tagli in primo piano o l'inquietante mosaico dei dettagli nelle espressioni facciali, da soli ingrado di bilanciare la banale irrilevanza dei dialoghi del definire la disperazione e l'orrore che attanagliano a piè sospinto gli atterriti protagonisti (interessante l'escamotage di riprodurre una soffocante angoscia visiva inondando la telecamera con vernice rosso sangue o altri 'fluidi corporei'). Horror anti-teorico e citazionista la cui unica ambizione (e merito) è quella di creare un'atmosfera di crescente terrore ed una legittima aspettativa nel massacro generale (anche grazie ad un montaggio veloce e conciso). Ironico fino al parossismo con una strisciante vena misogina (le ragazze diventano tutte abominevoli streghe di cui ci si può liberare solo facendole a pezzi), scimmiotta in modo divertito alcuni stereotipi del cinema gotico: la scrittura automatica, il libro dei morti (Necronomicon), il sabba di streghe attorno ad un focolare domestico, la leggenda del "Wurdalak", la casa stregata , il bosco animato,etc. Effetti splatter di disarmante ingenuità (si utilizza persino il latte!) e una serie memorabile di scene madri: lo stupro 'vegetale' della ragazza single, lo smembramento della seconda, il concitato finale in cui si brucia il malefico 'libro rilegato in pelle umana e scritto con il sangue',l'epilogo in cui la tensione sembra placarsi per poi esplodere in un finale 'aperto' (almeno altri due sequel degni di nota).Attori mediocri e sconosciuti tra cui spicca la maschera grottesca di uno strabiliante Bruce Campbell.Inventivo.
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sarimatteo
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lunedì 11 novembre 2019
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film cult degno di nota, ma un po' sopra le righe
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La storia tratta di un gruppo di ragaazzi che decidono di trascorrere dei giorni in compagnia , e a questo fine affittano una casa dispersa tra i boschi. Qui però il ritrovamento di un libro maledetto, ricco di formule sumere in grado di evocare demoni, cambierà le sorti di questo soggiorno(che si ridurrà a un unica nottata).
Il film, dato il budget molto ridotto, è ricco di effetti speciali artigianali che contribuiscono a renderlo un cult ma che, crescendo nel tempo come quantità e come intensità(a livello di splatter) vanno un po' sopra le righe, riducendo quell'impatto emotivo che avrebbero potuto generare se gestiti in modo più moderato.
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La storia tratta di un gruppo di ragaazzi che decidono di trascorrere dei giorni in compagnia , e a questo fine affittano una casa dispersa tra i boschi. Qui però il ritrovamento di un libro maledetto, ricco di formule sumere in grado di evocare demoni, cambierà le sorti di questo soggiorno(che si ridurrà a un unica nottata).
Il film, dato il budget molto ridotto, è ricco di effetti speciali artigianali che contribuiscono a renderlo un cult ma che, crescendo nel tempo come quantità e come intensità(a livello di splatter) vanno un po' sopra le righe, riducendo quell'impatto emotivo che avrebbero potuto generare se gestiti in modo più moderato. Gli attori sono in parte dilettanti, il che emerge in qualche occasione, ma non pregiudicano l'andamento del film.
La trama è semplice ma ben costruita( infatti è alla base di un numero indicibile di horror postumi), anche se risente della sceneggiatura un po' troppo scarna, che avrebbe potuto "alleggerire" alcune scene. La storia mostra un crescente senso di angoscia e tensione che sono sapiententemente accompagnati dalle scelte registiche(inquadrature e riprese innovative) e dai risvolti della trama. L'atmosfera lugubre/orrorifica è da subito palpabile, ed è esaltata dalle abilità registiche. Il finale poi culmina in un bagno di sangue (forse eccessivo per ciò che mostra), ma ha anche il pregio di lasciare dubbi su come si consolida realmente la vicenda.
Pro: regia, gestione dei tempi e della tensione, e effetti speciali(tutto innovativo per l'anno di uscita)
Contro: effetti in parte eccessivi, piccole banalità da film horror, e sceneggiatura povera
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