robby
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giovedì 13 aprile 2006
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sabato ,domenica e lunedì
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Adattamento cinematografico di una commedia del maestro,Eduardo De Filippo.Il film è arricchito dal tipico stile di Lina Wertmuller.Il film,ambientato a Napoli(più precisamente in una pozzuoli alle prese con il bradisismo),agli inizi del novecento,narra la storia di una coppia legata da un profondo amore che in trent'anni ha dato vita a tre figli e che ora si trova a confrontarsi con una crisi nata apparentemente da un motivo futile ma che in realtà nasconde sentimenti molto più profondi:la gelosia per un dirimpettaio un pò invadente,interpretato magistralmente da Eduardo De Crescenzo,e la convinzione,da parte della moglie Donna Rosa,di non essere più apprezzata per il suo lavoro di donna di casa nonostante il grande amore che ci mette.
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Adattamento cinematografico di una commedia del maestro,Eduardo De Filippo.Il film è arricchito dal tipico stile di Lina Wertmuller.Il film,ambientato a Napoli(più precisamente in una pozzuoli alle prese con il bradisismo),agli inizi del novecento,narra la storia di una coppia legata da un profondo amore che in trent'anni ha dato vita a tre figli e che ora si trova a confrontarsi con una crisi nata apparentemente da un motivo futile ma che in realtà nasconde sentimenti molto più profondi:la gelosia per un dirimpettaio un pò invadente,interpretato magistralmente da Eduardo De Crescenzo,e la convinzione,da parte della moglie Donna Rosa,di non essere più apprezzata per il suo lavoro di donna di casa nonostante il grande amore che ci mette.Naturalmente i due sposi sono troppo orgogliosi per parlarsi,quindi la tensione cresce fino a che Don Peppino non decide di sfogarsi di fronte a tutta la famiglia.
Il film è straordinario in quanto racconta di valori che furono e che oggi quasi non esistono più:il vero amore,la famiglia ma soprattutto la dedizione completa della donna alla casa,ai figli,i sacrifici e le più piccole attenzioni al marito come ad esempio la "preparazione della biancheria" (concetto che Eduardo riprende in molte sue commedie).Esilaranti poi ci sono i personaggi di contorno:la zia,interpretata da un esilarante Pupella Maggio,l'antipatico "nunnariè",interpretato da Enzo Cannavale,uno zio direttore di banca che fa il pulcinella e ultimo ma certamente non meno importante Mario Scarpetta,indimenticabile nel ruolo del figlio mammone della zia.
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luigi chierico
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martedì 28 giugno 2016
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per amore e gelosia
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C’era una sola città al mondo in cui si poteva passare un “Sabato,una domenica e lunedì”con una scenografia perfetta in ogni dettaglio come nel film,ed era Napoli.E solo in Italia ci si può sentire napoletani e girare un film del genere,e per non bastare con attori che al mondo non possano sostituire Sophia Loren,Pupella Maggio,Luciano De Crescenzo,Luca De Filippo,a cui si aggiungono tanti altri che fanno parte,sebbene in piccolo, del patrimonio del nostro cinema che in casi come questo non conosce confronti:Lucio Amelio,Alessandra Mussolini e tanti altri.L’intera vicenda della commedia di Edoardo De Filippo ruota sostanzialmente attorno a tre personaggi che ne sono il fulcro. Rosa Priore,il marito Don Peppino Priore e l’amico di famiglia Luigi Iannello, rispettivamente Sophia Loren,Luca De Filippo e Luciano De Crescenzo e dunque anche la sceneggiatura è di tutto rispetto.
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C’era una sola città al mondo in cui si poteva passare un “Sabato,una domenica e lunedì”con una scenografia perfetta in ogni dettaglio come nel film,ed era Napoli.E solo in Italia ci si può sentire napoletani e girare un film del genere,e per non bastare con attori che al mondo non possano sostituire Sophia Loren,Pupella Maggio,Luciano De Crescenzo,Luca De Filippo,a cui si aggiungono tanti altri che fanno parte,sebbene in piccolo, del patrimonio del nostro cinema che in casi come questo non conosce confronti:Lucio Amelio,Alessandra Mussolini e tanti altri.L’intera vicenda della commedia di Edoardo De Filippo ruota sostanzialmente attorno a tre personaggi che ne sono il fulcro. Rosa Priore,il marito Don Peppino Priore e l’amico di famiglia Luigi Iannello, rispettivamente Sophia Loren,Luca De Filippo e Luciano De Crescenzo e dunque anche la sceneggiatura è di tutto rispetto. L’ottima regista Lina Wertmüller ha voluto girare alcune scene in altre due località vanto di questa Italia meridionale: la nota città di Trani e il romantico paese di Polignano a Mare che ha ispirato l’indimenticabile Modugno. Nel parlare della straordinaria interpretazione di Sophia Loren ci si può essere accusati di nazional-sentimentalismo,tuttavia non posso fare a meno di invitare tutti a vedere almeno le due scene madri :quella della domenica e quella del lunedì. Non c’è interpretazione, c’è partecipazione,coinvolgimento tanto da far dire allo spettatore “ma Sophia parla per sé o per Rosa?”.La bravura supera la sua bellezza che diventa grande ed unica quando è disperata,triste,addolorata. Come non ricordarla nel film “La ciociara”,in “I girasoli” e in “Una giornata particolare”? solo per citarne i primi che vengono a mente.Ottimo il commento musicale spesso fatto a bocca,e come non farsi prendere dal fascino di tutta Napoli, le sue canzoni, la sua musica, le sue strade, il suo mare i suoi panorami ed infine dal suo dialetto che è musica,più linguaggio che dialetto.In questa bella città non può mancare l’Amore come dovunque, ed il film non è mostrare i luoghi, farci vivere nella bella e ricca casa di Don Peppino Priore con la sua numerosa famiglia ed i suoi consueti ospiti. Non è mostrare Rosa alle prese con i fornelli a preparare il ragù,sul cui modo si fa una vera lezione.In quale altra parte del mondo proprio Sophia lo può fare meglio? Non sembra finzione scenica! Non è mostrare una grande tavola ben imbandita, ma far assistere ad un momento terribile di gelosia, con una feroce accusa a cui fa seguito una reazione fantastica da parte della sospettata.Assolutamente da non perderlo, peccato non poterlo custodire come un ritratto d’epoca. La gelosia che trova le sue radici nell’amore e non altrove è prova d’Amore ma pericolosa. Essa penetra come un tarlo per diventare un virus, un morbo inguaribile che si insinua e poi si impossessa sempre più del soggetto,lo rende succube,irrazionale e pericoloso. Parafrasando la nota aria di Rossini sulla calunnia potrei dire che “è un venticello insensibile,sottile.Leggermente comincia a sussurrar,sottovoce, e sibilando si introduce nella testa”. E’ generata da pallide ombre che col tempo diventano forme consistenti e quello che è frutto di fantasia diventa intimo convincimento,“un rospo,” fino a far scoppiare la testa come dice Don Peppino Priore.La gelosia che doveva essere prova d’amore si trasforma in delirante rancore, in un crollo totale. L’Amore si trasforma in Odio,la bontà in cattiveria,i dubbi in certezze.
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fabio57
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mercoledì 2 settembre 2015
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notevole
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Veramente notevole questa trasposizione televisiva dell'opera di De Filippo.La regista dirige magistralmente uno stuolo di attori pur molto diversi tra loro,creando una grande sintonia e un'amalgama perfetta ,innescandoo un meccanismo efficace dove tutte le sue parti trovano la loro collocazione e la loro funzione.Una grande magia che consente alla Loren di costruire un personaggio dimesso ma forte,a de Crescenzo di gigioneggiare come lui sapeva fare,a Luca De Filippo di mettersi nei panni del rancoroso,paranoico e geloso.
Insomma tutto funziona a meraviglia.
Purtroppo Massimo Ranieri, non si sa per quale arcano motivo ha deciso di replicare questo e altri lavori di De Filippo, con risultati veramente penosi.
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Veramente notevole questa trasposizione televisiva dell'opera di De Filippo.La regista dirige magistralmente uno stuolo di attori pur molto diversi tra loro,creando una grande sintonia e un'amalgama perfetta ,innescandoo un meccanismo efficace dove tutte le sue parti trovano la loro collocazione e la loro funzione.Una grande magia che consente alla Loren di costruire un personaggio dimesso ma forte,a de Crescenzo di gigioneggiare come lui sapeva fare,a Luca De Filippo di mettersi nei panni del rancoroso,paranoico e geloso.
Insomma tutto funziona a meraviglia.
Purtroppo Massimo Ranieri, non si sa per quale arcano motivo ha deciso di replicare questo e altri lavori di De Filippo, con risultati veramente penosi.
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elgatoloco
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venerdì 15 giugno 2018
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wertmueller e eduardo.
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Di per sè"Sabato domenica e lunedì"(Lina Wertmueller, 1990), è un film e prima un originale TV che la grande regista ha tratto, fedelmente, da un'omonima commedia di Eduardo(1966, quanto alla pubblicazione, ma quasi certamente anteriore come proposta teatrale e scrittura), dove la regista di TV e di cinema rispetta il testo senza"escapismi"filmici, ma con un cinema aderente al teatro, il che è comunque non solo importante ma aderente a quanto vuole André Bazin(ne"L'ontologie du cinéma"), ossia un cinema che non rinneghi, anzi rispetti la sua derivazione dal teatro. E in questo chapeau, nessuna"defezione", per riferirsi anche al termine usato per i papi, di"indefettibilità".
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Di per sè"Sabato domenica e lunedì"(Lina Wertmueller, 1990), è un film e prima un originale TV che la grande regista ha tratto, fedelmente, da un'omonima commedia di Eduardo(1966, quanto alla pubblicazione, ma quasi certamente anteriore come proposta teatrale e scrittura), dove la regista di TV e di cinema rispetta il testo senza"escapismi"filmici, ma con un cinema aderente al teatro, il che è comunque non solo importante ma aderente a quanto vuole André Bazin(ne"L'ontologie du cinéma"), ossia un cinema che non rinneghi, anzi rispetti la sua derivazione dal teatro. E in questo chapeau, nessuna"defezione", per riferirsi anche al termine usato per i papi, di"indefettibilità"... La Wermueller, d'altronde, ha voluto rendere anche, da donna dalle ascendenze nobiliari svizzere, ma anche del Sud, il clima napoletano, ma come lo vede Eduardo, autore, regista e attore di grande spessore e di grandi capacità teatrali, legatissimo alla sua Napoli. La recitazione di Luca de Filippo e della Loren(certo quest'ultima è attrice di cinema ben più che"teatrale")è pienamente in linea con quanto voleva Eduardo e con quanto desiderava la Wertmueller, né disturba anzi la presenza dell'ingegnere-filosofo Luciano De Crescenzo, che anzi apporta molto al film. Ci sono poi le "vecchie glorie"(anche anagraficamente, si intende)come Pupella Maggio, ma anche le attrici allora quasi-esordienti, come la Mussolini, parente della Loren ma anche del"puzzone", ovviamente. Il ruolo non è"invasivo"; non è co-determinante, ma comunque sembra che Alessandra fosse più adatta alla carriera politica che a quella di donna dello spettacolo, pur se la sua irruenza(qui"castrata"dalla parte da impersonare)dovrebbe, teoricamente, farla risaltare positivamente nell'una come anche nell'altra attività. El Gato
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elgatoloco
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giovedì 9 dicembre 2021
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anche wertmueller con bazin
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"Sabato domenica e lunedì"(LIna Wermueller, sceneggiatura della compianta regista scritta con Raffaele La Capria, dalla pièce teatrlae di Edoardo De Filippo., 1990)parla della storia di una coppia, sposata da trent'anni , negli anni Trenta del 1900.. con tre figli, il cui rapporto viene turbato da un complimento rivolto da un amico intellettuale(geologo.ì-filosfoo meglio "filosofeggiante")alla donna, che questi identifica come"Magna Mater"o meglio sua reincarnazione. Decisamente ciò fa"traboccare il vaso"senza motivo, inducendo il marito a una scenata durante un pranzo, ma anche a pensieri omicidi o suicidi, con tanto di revolver portato appresso.
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"Sabato domenica e lunedì"(LIna Wermueller, sceneggiatura della compianta regista scritta con Raffaele La Capria, dalla pièce teatrlae di Edoardo De Filippo., 1990)parla della storia di una coppia, sposata da trent'anni , negli anni Trenta del 1900.. con tre figli, il cui rapporto viene turbato da un complimento rivolto da un amico intellettuale(geologo.ì-filosfoo meglio "filosofeggiante")alla donna, che questi identifica come"Magna Mater"o meglio sua reincarnazione. Decisamente ciò fa"traboccare il vaso"senza motivo, inducendo il marito a una scenata durante un pranzo, ma anche a pensieri omicidi o suicidi, con tanto di revolver portato appresso. Il tutto si ricompone, per le scuse dell'uomo che non aveva alcuna intenzione di offendere o provocare, ma solo di fare un complimento senza"secondi fini", ma soprattutto per volontà dei due coniugi. Questa messa in scena filmica e prima televisiva della pièce di Edoardo del 1973 ha notevoli meriti,rispettando il "canone"di Bazin per cui il cinema di origine teatrale deve essere fedele alla sua derivazione teatrlae(e qui lo fa, credo anche, nella scelta linguistica, dove il napoletano si fonde con l'italiano-altrimenti il napoletnao"puro"comunque non si capisce per nulla, per chi non sia partenopeo/a o di zona limittrova). RImane il movimento di scena costante in De Filippo, la sua volontò di scavare nella psicologia dei personaggi senza però"sforare", senza eccedere. Direi decisamente della Wwertmu"ller era la scelta di porre in primo piano i volti per esempio delle donne litiganti nelle prime scene(quelle nel negozio)mentre poi si insiste sui volti accalorati e"competitivi"durante il pranzo, ma anche sui primi e primissimi piani nel confronto tra il marito offeso e il"prof"come anche nella prte finale nella"tenzone"che contrappone i due coniugi, Non rimarrà, forse, il film migliore di Lina Wertmueller(scrivo questa nota quando apprendo che è scomparsa), ma certo un ottimo esempio di come questa regista.autrice che è stata anche a un passo dall'Oscar, oltre ad aver ottenuto tanti giusti premi non solo"alla carriera"sapesse lavorare congiutamente sui tre media(teatro, cinema, TV, capacità rara soprattutto in Italia. . Tra gli interpreti, molto bene Luca De Filippo, il marito, mentre la Loren(nel ruolo dlela moglie)talora caica forse troppo il suo ruolo, cedendo a qualche"eccesso", benssimo Luciano De Crescenzo mentre Alesandra Mussolin, allora quasi esordiente nel mondo della spettacolo, ha poi dmositrato migliori qualità(?)in politica. Ancora Pupella Maggio e Enzo Cannavale, bravisismi in due urolo solo apparentemene"meno impegnativi": El Gato
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