elgatoloco
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sabato 24 febbraio 2018
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romantico comme il faut
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Questo"Rhapsody"(1954, Charles Vidor, da un romanzo di qualche anno prima)è un film, volendo, "larmoyant", volendo un mélo che però non ha assolutamente la forza espressiva di quelli di Douglas Sirk, per fare un esempi. Tuttavia, la solida costruzione"classica"(intendendo"tradizionale")di questo film degli anni Cinquanta, una delle non molte prove hollywoodiane di Vittorio Gassman, che è un film romantico, ossia basato su sentimenti e passioni forti, ma anche basato su esaltanti musiche romantiche(per chi abbia provato, anche solo, per qualche anno uno strumento, più che ciò), con Arrau al piano e non ricordo chi al violino, garantisce al film, con la Taylor e John Ericson, una dignità che oggi un eventuale remake farticherebbe molto ad avere-ritrovare.
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Questo"Rhapsody"(1954, Charles Vidor, da un romanzo di qualche anno prima)è un film, volendo, "larmoyant", volendo un mélo che però non ha assolutamente la forza espressiva di quelli di Douglas Sirk, per fare un esempi. Tuttavia, la solida costruzione"classica"(intendendo"tradizionale")di questo film degli anni Cinquanta, una delle non molte prove hollywoodiane di Vittorio Gassman, che è un film romantico, ossia basato su sentimenti e passioni forti, ma anche basato su esaltanti musiche romantiche(per chi abbia provato, anche solo, per qualche anno uno strumento, più che ciò), con Arrau al piano e non ricordo chi al violino, garantisce al film, con la Taylor e John Ericson, una dignità che oggi un eventuale remake farticherebbe molto ad avere-ritrovare. Tra musiche, sguardi e interpretazione(con Gassman doppiato, tra l'altro, in qualche modo irriconoscibile rispetto alle commedie girate in Italia, ma anche ai film seri, vedasi"Anima persa"di fine anni Settanta)e una Liz Taylor(più"ingessato Ericson)comunque oltremodo espressiva, il classico triangolo, proposto , però, in modo non banale, diventa un film da cui possiamo ancora "apprendere", almeno a capire come sentimenti e passioni erano veicolati ormai più di sessant'anni fa e come il rapporto musica classica e anzi, in specifico, romantica e cinema possano relazionarsi in modo efficace. Altre esperienze più recenti(penso a"The music lovers", 1970, sulla vita di Tschaikovskj)vanno, pur se genialmente, in un'altra direzione, quella sostanzialmente biografico-monografica, con quel co^té "maudit"che qui è invece assente, ritendo non solo per motivi di censura. El Gato
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elgatoloco
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lunedì 5 agosto 2019
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scarso mélo
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IN questo"Rhapsody"(1954, Charles Vidor)ci sono tutti gli elementi del peggior mélo, dato che qui il grande Douglas Sirk proprio non c'è, anzi è lontano biliardi di anni luce.: A)inutile contaminazione tra musica classica e dramma d'amore; B)Love-story sghemba con lei, lui e l'altro, ossia due muicisti maschi(un violinista di valore e un painista bravo ma soprattutto volenteroso)si contendono una ragazza, tra lacrime, drammi abbastanza inutili, molta musica certo non suonata dagli interpreti, ma da vari grandi esecutori e non solo; C)La Taylor e Gassman sono, a loro modo, molto bravi(il che non significa, però, che qui abbiano dato quasi il peggio, siano comunque impegnati in un film"che non li merita".
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IN questo"Rhapsody"(1954, Charles Vidor)ci sono tutti gli elementi del peggior mélo, dato che qui il grande Douglas Sirk proprio non c'è, anzi è lontano biliardi di anni luce.: A)inutile contaminazione tra musica classica e dramma d'amore; B)Love-story sghemba con lei, lui e l'altro, ossia due muicisti maschi(un violinista di valore e un painista bravo ma soprattutto volenteroso)si contendono una ragazza, tra lacrime, drammi abbastanza inutili, molta musica certo non suonata dagli interpreti, ma da vari grandi esecutori e non solo; C)La Taylor e Gassman sono, a loro modo, molto bravi(il che non significa, però, che qui abbiano dato quasi il peggio, siano comunque impegnati in un film"che non li merita"...), di John Ericson risalta solo il collo taurino... Negli anni 1950, evidentemente, i film strappalacrime erano molto amati, ma qui non siamo neppure in questa dimensione: il fillm non coivolge il pubblico da"parruchiere"(con tutto il rispetto, ma...)perchè c'è troppa grande musica(il grande Tschaikowskj in primis)e neppure chi invece segue con competenza o almeno da "buon ascoltatore"(Theodor Adorno)la musica classica, in quanto il co^té "da parrucchiere"prevale, appunto, in modo abbastanza prepotente. Nulla da fare, un film così , 65 anni dopo non regge e probabilmente già alll'epoca non incontrava il favore di critici e pubblico, anche se un'affermazione simile andrebbe verificata controllando la stampa(militante e specializzata) d'epoca...Senz'altro, dal punto di vista della pedagogia musicale o iogni caso di un'introduzione alla musica classica, non ci siamo... El Gato
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