fedeleto
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domenica 13 marzo 2016
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non ti conosco o non voglio più conoscerti amore?
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L'avvocato Palmieri si ritrova una moglie colta da un'improvvisa amnesia.Chiede aiuto allo psichiatra Spinelli,ma la moglie Luisa crede che quest'ultimo sia tuo marito.Come farà ad uscirne?e Luisa è colta davvero da amnesia?o non vuole più riconoscere suo marito?Sergio Corbucci (la mazzetta,ecco noi per esempio) si trova a girare una commedia senza troppe pretese,che oltretutto si rifà ad un vecchio film di Malasomma.I risultati non sono quelli previsti,nonostante gli attori siano ottimi (in primis la Vitti e Proietti).Sceneggiatura di Jaja Fiastri,Ciuffini,Aragno,e Frugoni.Rimane comunque un film divertente,che dopo la prima mezz'ora cala rapidamente.
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L'avvocato Palmieri si ritrova una moglie colta da un'improvvisa amnesia.Chiede aiuto allo psichiatra Spinelli,ma la moglie Luisa crede che quest'ultimo sia tuo marito.Come farà ad uscirne?e Luisa è colta davvero da amnesia?o non vuole più riconoscere suo marito?Sergio Corbucci (la mazzetta,ecco noi per esempio) si trova a girare una commedia senza troppe pretese,che oltretutto si rifà ad un vecchio film di Malasomma.I risultati non sono quelli previsti,nonostante gli attori siano ottimi (in primis la Vitti e Proietti).Sceneggiatura di Jaja Fiastri,Ciuffini,Aragno,e Frugoni.Rimane comunque un film divertente,che dopo la prima mezz'ora cala rapidamente.Un Corbucci minore.Piccola parte per Franca Valeri bei panni della zia di Luisa.Johnny Dorelli discreto.
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fabio
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mercoledì 25 novembre 2020
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una commedia senza pretese
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Tratto liberamente da un testo teatrale di Aldo De Benedetti, commediografo attivo soprattutto negli anni '30, il film narra le disavventure di una coppia. (SPOILER) Luisa scopre che il marito Paolo la tradisce ed escogita un'espediente: finge di aver perso la memoria e non riconosce più il marito. Da qui partono tutta una serie di vicissitudini che vedranno coinvolto anche uno psichiatra, Alberto, che Luisa scambia per il proprio marito scatenando la gelosia di Paolo. Nel finale Luisa confesserà di aver messo in scena tutto per punire il marito fedifrago e si riconcilierà con lui con disappunto di Alberto che nel frattempo si era invaghito di lei.
Nonostante un cast di tutto rispetto il film non regge e scivola sempre di più nell'inverosimile.
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Tratto liberamente da un testo teatrale di Aldo De Benedetti, commediografo attivo soprattutto negli anni '30, il film narra le disavventure di una coppia. (SPOILER) Luisa scopre che il marito Paolo la tradisce ed escogita un'espediente: finge di aver perso la memoria e non riconosce più il marito. Da qui partono tutta una serie di vicissitudini che vedranno coinvolto anche uno psichiatra, Alberto, che Luisa scambia per il proprio marito scatenando la gelosia di Paolo. Nel finale Luisa confesserà di aver messo in scena tutto per punire il marito fedifrago e si riconcilierà con lui con disappunto di Alberto che nel frattempo si era invaghito di lei.
Nonostante un cast di tutto rispetto il film non regge e scivola sempre di più nell'inverosimile. Sarebbe bastato operare un taglio deciso di tutta una serie di parti per rendere la sceneggiatura plausibile e non scadere in ad un livello imbarazzante. Bastava eliminare completamente dal copione tutta la parte della zia australiana che francamente non è minimamente credibile e non contribuisce ne' allo sviluppo ne' alla linearità del film. Così pure andavano eliminate: la scena del finto borseggio, la liason tra la zia e il domestico di colore (sigh) o accorciate (la serata in discoteca) quelle parti in favore di un minutaggio minore. Chissà, forse esigenze di produzione, forse mancanza di coraggio, fatto sta che scelte sbagliate e mancate scelte portano la commedia a svoltare spesso in macchietta o poco più.
Ora, è vero che ci si cimentava con un testo leggero degli anni '30 ma l'idea di fondo (la finta perdita della memoria come espediente sovversivo) era ottima; senza scomodare Shakespeare, il soggetto offriva un'occasione che non è stata colta.
Ci si affida all'istrionismo della grande Monica Vitti: in grado di dominare la scena rivaleggiando con un grande attore comico qual'è Proietti.
Dignitosa anche la prova di Dorelli che rimane tuttavia poco più che una spalla.
Era il 1980, sono passati 40 anni e se questo testo venisse riproposto oggi probabilmente darebbe vita a qualcosa di profondamente diverso.
La donna, compagna o moglie che sia, non vive di certo tutta per l'uomo; la scoperta del tradimento non verrebbe perdonata; volerebbero "sberle", metaforicamente parlando; qui si canta e si va in bicicletta.
E' un'Italia che non c'è più, ma forse quella che potremmo scambiare per ingenuità era qualcos'altro che abbiamo perduto, era il cuore.
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elgatoloco
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mercoledì 3 novembre 2021
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commedia stratosferica, questo"non ti conosco più,
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Con"Non ti conosco più , amore"(Sergio Corbucci, da una commedia di Aldo De Benedetti, commediografo d'antan, ma molto valido , capace di intercettare il meglio della comicità "classica", sceneggiatura di Jaja Fiastri, Sabatino Ciuffini, Cesare Frugoni, Riccardo Aragno, 1980)veramente lo zenith della commedia"allegra", disimpegnata, ma... capace di tenere incolalti alla sedia: teatro filmato rispettandone tempi e modalità(solo un'escapade in esterni a Fregene, nella villa del protagonsita). Ciò che giustamente auspicava André Bazin ne"L'Ontologie du cinéma", opera nella quale spiega appunto come voler rasporre il teatro al/in cinema esiga il rispetto per l'estetica e l'essenza teatrale- UN ricco avvocato sorpreso dalla moglie mentre"amoregfia"ocn la segretaria, diventa vittima di un qui pro quo, dato che la moglie, fuori di sé, "impazzita"(questo lo crede lui)non lo riconosce più, gli preferisce lo psichatra "amico"di lui, convocato d'urgenza, Solo che poi le cose si complicano e lo psichiatra è tenuto a ricordarsi che era stato convocato per "rimettere a posto le cose", cosa che succederà,ma non proprio per suo merito precipuo.
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Con"Non ti conosco più , amore"(Sergio Corbucci, da una commedia di Aldo De Benedetti, commediografo d'antan, ma molto valido , capace di intercettare il meglio della comicità "classica", sceneggiatura di Jaja Fiastri, Sabatino Ciuffini, Cesare Frugoni, Riccardo Aragno, 1980)veramente lo zenith della commedia"allegra", disimpegnata, ma... capace di tenere incolalti alla sedia: teatro filmato rispettandone tempi e modalità(solo un'escapade in esterni a Fregene, nella villa del protagonsita). Ciò che giustamente auspicava André Bazin ne"L'Ontologie du cinéma", opera nella quale spiega appunto come voler rasporre il teatro al/in cinema esiga il rispetto per l'estetica e l'essenza teatrale- UN ricco avvocato sorpreso dalla moglie mentre"amoregfia"ocn la segretaria, diventa vittima di un qui pro quo, dato che la moglie, fuori di sé, "impazzita"(questo lo crede lui)non lo riconosce più, gli preferisce lo psichatra "amico"di lui, convocato d'urgenza, Solo che poi le cose si complicano e lo psichiatra è tenuto a ricordarsi che era stato convocato per "rimettere a posto le cose", cosa che succederà,ma non proprio per suo merito precipuo... La grande Monica Vitti(la moglie), Johnny Dorelli(il marito avvocato), Gigi Proietti(lo psichiaitra), Franca Valeri(la zia della donna)e Donatella Damiani(la segretaria-ex amante)concorrono a un jeu au massacre ma anche al recupero dell'idenità(Mai perduta, invero, ma gli attori/attanti non lo sanno), dove con qualche caratterizzazione romanesca usata da maestro(da quel maestro qual è/era Proieitti), da una Vitti superlativa, da un ottimo Dorelli e dalla Valeri che anche nelle"partecipazoni straordinarie"dava comunque il meglio di sè e dalla comunque brava Damiani, la commedia assume toni e accenti straordinari, di cui De Benedetti, se fosse stato ancora vivo, avrebbe credo gioito. La"commedia"è ciò che oggi in gran parte manca, o meglio esistono commedie scialbe, poco significative, che fanno rimpiangere queste, che lo erano per davvero, capaci di arrivare al parossismo per poi"innestare"l'anticliamx, quando ciò è opportuno(necessario. Da vedere-rivedere, al contrario di molte "commedie"che si pretendono "impegnate"perché trattano di strafugo"temi imporatnti", senza essere capaci di esprimere nulla di singnificante, nè a livello tematico nè sul piano della recitazione-interpretazione ... El Gato
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