wynorski guiaz '80s
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venerdì 12 marzo 2010
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nightmare part 5
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La giovane Alice(Lisa Wilcox), sopravvissuta agli omicidi del killer Freddy Kruger(Robert Englund) aspetta un bambino, ma quando il suo fidanzato viene ucciso da Freddy, Alice viene mostrata a tutti, amici compresi, come una pazza. Convinta che Kruger voglia impossessarsi del suo futuro figlio e continuamente tormentata da visioni inquietanti riguardo ad Amanda Kruger, madre di Freddy, Alice cerca di uccidere Freddy servendosi proprio dell'aiuto del suo fantasma. E gli omicidi di Freddy, intanto continuano. Dal quarto capitolo diretto da Renny Harlin fino questo quinto capitolo, Il Mito, molti elementi rimangono invariati. Il primo, è l'indubbio ritorno di alcuni dei protagonisti del precedente sequel mentre il secondo è quello degli effetti speciali sempre più fantasiosi, efficaci e assai all'avanguardia per fine anni '80.
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La giovane Alice(Lisa Wilcox), sopravvissuta agli omicidi del killer Freddy Kruger(Robert Englund) aspetta un bambino, ma quando il suo fidanzato viene ucciso da Freddy, Alice viene mostrata a tutti, amici compresi, come una pazza. Convinta che Kruger voglia impossessarsi del suo futuro figlio e continuamente tormentata da visioni inquietanti riguardo ad Amanda Kruger, madre di Freddy, Alice cerca di uccidere Freddy servendosi proprio dell'aiuto del suo fantasma. E gli omicidi di Freddy, intanto continuano. Dal quarto capitolo diretto da Renny Harlin fino questo quinto capitolo, Il Mito, molti elementi rimangono invariati. Il primo, è l'indubbio ritorno di alcuni dei protagonisti del precedente sequel mentre il secondo è quello degli effetti speciali sempre più fantasiosi, efficaci e assai all'avanguardia per fine anni '80. La sceneggiatura ripropone invece, i soliti e già visti omicidi del killer Kruger sempre in modi bizzarri ma dalla provenienza ripetitiva e scontata. I dialoghi sono i medesimi di un film apocalittico, soltanto che qui, siamo in un horror fantastico però, sempre ripetitivo come le sue componenti. La regia del buon mestierante Stephen Hopkins(Predator 2) è attenta allo scheletro narrativo della pellicola mentre è distratta nell'imporre nell'ormai quasi terminata serie di elementi di novità. Apprezzabile è la caratterizzazione del pazzo Freddy Kruger per opera di Robert Englund, bravo attore dalle doti mimiche e dalle espressioni molto particolari e uniche nel proprio genere. Tra Michael Myers, Jason Voorhees e Kruger, Freddy è forse quello più autoironico e capace di spaventare e divertire nel medesimo istante. Peccato però, che nei capitoli della serie di Nightmare scatti nella sceneggiatura e nel conseguente personaggio, una fase di ripetitività che non giova alle componenti horror e senza quindi, generare reazioni di spavento nel pubblico. Un quinto capitolo molto discreto. Seguito nel 1991 da Nightmare 6: La Fine uscito nei cinema in versione 3D.
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dandy
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domenica 9 aprile 2017
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non male,anche se...
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Al quinto episodio il regista tenta di ritornare alle atmosfere cupe del capostipite ma ci riesce solo in parte.Krueger è sempre gigionesco,e la storia non porta innovazioni rispetto ai capitoli precedenti,limitandosi a richiamare in causa Amanda Krueger,madre di Freddy,già apparsa nel terzo capitolo(qui con un ruolo più decisivo).Gli effetti speciali(della KNB)sono un pò meno eccelsi di quelli del quarto episodio,ma l'inventiva nelle uccisioni non manca:bizzarra e alla "Tetsuo" quella sulla moto;schifiltosa quella dell'imboccamento,affascinante quella nel fumetto.Degne di nota anche altre trovate(il trampolino che si trasforma,la fusione tra Alice e Freddy)E nel duello finale sono ben sfruttate le atmosfere alla Escher.
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Al quinto episodio il regista tenta di ritornare alle atmosfere cupe del capostipite ma ci riesce solo in parte.Krueger è sempre gigionesco,e la storia non porta innovazioni rispetto ai capitoli precedenti,limitandosi a richiamare in causa Amanda Krueger,madre di Freddy,già apparsa nel terzo capitolo(qui con un ruolo più decisivo).Gli effetti speciali(della KNB)sono un pò meno eccelsi di quelli del quarto episodio,ma l'inventiva nelle uccisioni non manca:bizzarra e alla "Tetsuo" quella sulla moto;schifiltosa quella dell'imboccamento,affascinante quella nel fumetto.Degne di nota anche altre trovate(il trampolino che si trasforma,la fusione tra Alice e Freddy)E nel duello finale sono ben sfruttate le atmosfere alla Escher.I sottintesi anti-abortistici potevano evitarseli.All'uscita fu tagliuzzato nelle scene cruente,e ancora oggi purtroppo la versione integrale non solo non è reperibile in Italia,ma non è facile da trovare in generale.Successo di pubblico molto inferiore alle aspettative,:è il capitolo che ha incassato di meno pur non essendo il peggiore.
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elgatoloco
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domenica 5 agosto 2018
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barocchismo avant tout
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Decisamente barocco, questo"A Nightmare on Elmore Street: the Dream Child"(1989, Stephen Hopkins); al di là di giuidizi nettamente filmiici, in questa quinta"puntata"(ma non è un serial, notoriamente)delle avventure di Freddy Krueger, perenne Nightmare-Cauchemar-Pesadilla-Alptraum-Incubo, araba fenice risorgente e sempre risorta dalle proprie ceneri(come nella natura del sogno,, ma anche e soprattutto dell'incubo), salta all'occhio: A)la proliferazione-agglomerazione di temi e motivi(paure, fobie, ma anche speranze paradossali, aspettative)che si radunano attorno al tema-Freddy; B)La costruzione di scenari sempre più complessi, più variegati, decisamente più legati a strutture dell'orrore, come il tema e il sèma del film/dei film richiede, senza risparmiare cartone, plastica, strutture metalliche e quant'altro-decisamente una profliferazione, come avviene sempre, appunto, in questa produzione comunque"seriale", anche se"serial"non sarebbe, appunto, in patenza.
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Decisamente barocco, questo"A Nightmare on Elmore Street: the Dream Child"(1989, Stephen Hopkins); al di là di giuidizi nettamente filmiici, in questa quinta"puntata"(ma non è un serial, notoriamente)delle avventure di Freddy Krueger, perenne Nightmare-Cauchemar-Pesadilla-Alptraum-Incubo, araba fenice risorgente e sempre risorta dalle proprie ceneri(come nella natura del sogno,, ma anche e soprattutto dell'incubo), salta all'occhio: A)la proliferazione-agglomerazione di temi e motivi(paure, fobie, ma anche speranze paradossali, aspettative)che si radunano attorno al tema-Freddy; B)La costruzione di scenari sempre più complessi, più variegati, decisamente più legati a strutture dell'orrore, come il tema e il sèma del film/dei film richiede, senza risparmiare cartone, plastica, strutture metalliche e quant'altro-decisamente una profliferazione, come avviene sempre, appunto, in questa produzione comunque"seriale", anche se"serial"non sarebbe, appunto, in patenza...Chiaro che ciò comporta una proliferazione di temi, dove qui dominante è la paura che una ragazza"embarazada"(incinta)ha rispetto al bambino nasicturo, il che, metaforicamente, comporta la paura di"nuovo mondo", del quale non si sa nulla, salvo che, Krueger imperante, potrebbe essere terribile, atroce. Il regista Hopkins si muove abbastanza bene in questo bailamme, riuscendo a creare, comunque, un"caos"abbastanza creativo, anche se incapace, per dirla con Nietzsche, di "partorire una stella": Englund ueber alles, come sempre, ma discrete le interpreti Lisa Wilcox e Kelly Jo Minter, tra le altre e gli altri, in un film, come spesso nella"serie", a netta dominanza femminile. El Gato
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[+] ancora sempre freddy che ''insinua
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alexkrueger
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giovedì 7 novembre 2002
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nightmare 5 - il mito
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Krueger (Englund) si vorrebbe impossessare del bimbo non ancora nato di Alice (protagonista del precedente Nightmare) per tornare a commettere stragi e per trovare un possibile erede. Tolti il buon inizio e l'epilogo abbastanza spettacolare, la noia prende il sopravvento quasi subito e anche i fan del mostro creato da Craven ne hanno abbastanza. Bravo comunque, come al solito, Robert Englund.
Il titolo originale era A Nightmare on elm street 5 - the dream child (il figlio del sogno) tradotto inspiegabilmente in Italia con il titolo Nightmare 5 - il mito.
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