matteobettini15gennaio
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venerdì 20 ottobre 2017
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un giallo di classe
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'Midnight Lace', il titolo originale di 'Merletto di mezzanotte', è un mystery film tutto da godere. La pellicola, diretta dallo statunitense David Miller (già vincitore di un Oscar per un cortometraggio nel lontanissimo 1938), si basa da un'idea non proprio originale: una giovane donna americana (Doris Day che, quando si trova ad interpretare donne sull'orlo di una crisi di nervi dà il meglio di sé; l'altro meglio lo offre nelle commedie targate anni '60), bella, ricca e felicemente (almeno in apparenza...) sposatasi da poco con un facoltoso business man londinese, inizia ad essere perseguitata da un uomo misterioso, che la tormenta e la minaccia rivolgendosi a lei con una voce contraffatta.
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'Midnight Lace', il titolo originale di 'Merletto di mezzanotte', è un mystery film tutto da godere. La pellicola, diretta dallo statunitense David Miller (già vincitore di un Oscar per un cortometraggio nel lontanissimo 1938), si basa da un'idea non proprio originale: una giovane donna americana (Doris Day che, quando si trova ad interpretare donne sull'orlo di una crisi di nervi dà il meglio di sé; l'altro meglio lo offre nelle commedie targate anni '60), bella, ricca e felicemente (almeno in apparenza...) sposatasi da poco con un facoltoso business man londinese, inizia ad essere perseguitata da un uomo misterioso, che la tormenta e la minaccia rivolgendosi a lei con una voce contraffatta. Essendo, poi, la scena ambientata a Londra, tale uomo sfrutta a suo vantaggio la leggendaria nebbia della capitale del Regno Unito. Fin dai titoli di testa però, si intuisce che la suspense non mancherà ne 'Il merletto di mezzanotte': il film si apre infatti con la protagonista (Doris Day/Kit Preston) che, una volta uscita dall'Ambasciata americana per riottenere il passaporto che aveva...smarrito (forse!), si ritrova, suo malgrado, in un parco avvolto dalla nebbia dove sente per la prima volta la voce dell'uomo che minaccia di ucciderla. Catapultatasi a casa terrorizzata, rivela tutto al marito (Rex Harrison, come suo solito molto efficace ed elegante). Ma, a parte sua zia Bea Vorman (Mirna Loy: eccellente), nessuno sembra crederle. Nemmeno il solerte ispettore Byrnes, funzionario di Scotland Yard. Molto cambierà, per Kit Preston, quando una sua presunta amica, Peggy Thompson (Natahsa Parry), getterà la maschera che aveva ingannato la povera americana e quando l'aitante ingegnere Brian Younger (John Gavin, troppo spesso inespressivo) correrà in suo aiuto. Se per molti critici 'Midinight lace' non è proprio un film bellissimo, tuttaltro, credo che (senza velleità da critico ma soltanto da inguaribile cinefilo) questa pellicola sia perfetta per trascorrere quasi un'ora e mezza di sano relax. La suspense è assicurata; il ritmo pure; gli attori, pur non brillando, se la cavano (spezzo una lancia per il sempre calibrato John Williams: qui, come nell'hitchcockiano "Il delitto perfetto", interpreta alla perfezione un ispettore di Scotland Yard); l'ambientazione londinese è ricostruita con cura. Due ultime particolarità: Williams e Anthony Dawson (Roy Ash, marito di Peggy) sei anni prima avevano già recitato insieme nel citato 'Il delitto perfetto'; Doris Day, dopo questa interpretazione che le causò notevole stress, giurò che non avrebbe mai più recitato in un thriller. Promessa mantenuta.
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luigi ferraro
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giovedì 6 settembre 2007
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londra e nebbia
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Londra e nebbia sono le vere suggestioni di questo film che, ben recitato da ottimi professionisti, non vuole essere un capolavoro del brivido. Per chi ama l'atmosfera londinese dei primi anni sessanta, le inquadrature notturne della città, gli interni dei pub e degli appartamenti inglesi, gli abiti dei protagonisti, questo film è imperdibile e da rivedere più volte. La freschezza di Doris Day e la maschera perfetta, anche nella sua prevedibilità, di Rex Harrison compensano l'ingenua interpretazione del giovane eroe Jonh Gavin, la cui presenza scenica è coerente ed armonica con l'impianto complessivo del film. E' sempre un piacere incontrare Myrna Loy, in questa circostanza consumata caratterista.
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Londra e nebbia sono le vere suggestioni di questo film che, ben recitato da ottimi professionisti, non vuole essere un capolavoro del brivido. Per chi ama l'atmosfera londinese dei primi anni sessanta, le inquadrature notturne della città, gli interni dei pub e degli appartamenti inglesi, gli abiti dei protagonisti, questo film è imperdibile e da rivedere più volte. La freschezza di Doris Day e la maschera perfetta, anche nella sua prevedibilità, di Rex Harrison compensano l'ingenua interpretazione del giovane eroe Jonh Gavin, la cui presenza scenica è coerente ed armonica con l'impianto complessivo del film. E' sempre un piacere incontrare Myrna Loy, in questa circostanza consumata caratterista.
La sensazione di galleggiare nella nebbia, che l'incipit del film trasmette in modo straordinario, è insieme citazione delle atmosfere vittoriane, evocazione delle paure più profonde, metafora della labile certezza della cosiddetta realtà e desiderio fortissimo di perdersi in quella fluttuante, incerta ed onirica dimensione. Senza sorpresa, come nella vita, la nebbia alla fine sarà dissolta.
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samanta
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domenica 9 febbraio 2020
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un delitto quasi perfetto
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Il film del 1960 ambientato in una Londra nebbiosa ha la regia di David Miller un artigiano onesto di Hollywood con un curriculum prolifico (tra i più noti: Solo sotto le Stelle, So che mi ucciderai che ebbe 4 nomination all'Oscar, nonché il criticato e discutibile Azione esecutiva), la pellicola a suo tempo ebbe un decoroso successo di pubblico e di critica.
Il film è stato paragonato a Delitto perfetto di Hitchcock (da me recensito), ma a prescindere della diversa classe della regia, ci sono alcune elementi comuni (spoiler): il marito che vuole uccidere la moglie per impossessarsi delle sue ricchezze, nonché in entrambi l'Ispettore di Polizia è interpretato da un noto caratterista inglese John Williams, e l'attore Anthony Dawson che qui interpreta un tipo dall'aspetto equivoco che pedina Kit Preston (Doris Day) è nell'altro film il killer assoldato dal marito per uccidere Grace Kelly che ebbe tra l'altro un breve flirt con lui, per innamorarsi di Ray Milland non apppena iniziarono le riprese.
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Il film del 1960 ambientato in una Londra nebbiosa ha la regia di David Miller un artigiano onesto di Hollywood con un curriculum prolifico (tra i più noti: Solo sotto le Stelle, So che mi ucciderai che ebbe 4 nomination all'Oscar, nonché il criticato e discutibile Azione esecutiva), la pellicola a suo tempo ebbe un decoroso successo di pubblico e di critica.
Il film è stato paragonato a Delitto perfetto di Hitchcock (da me recensito), ma a prescindere della diversa classe della regia, ci sono alcune elementi comuni (spoiler): il marito che vuole uccidere la moglie per impossessarsi delle sue ricchezze, nonché in entrambi l'Ispettore di Polizia è interpretato da un noto caratterista inglese John Williams, e l'attore Anthony Dawson che qui interpreta un tipo dall'aspetto equivoco che pedina Kit Preston (Doris Day) è nell'altro film il killer assoldato dal marito per uccidere Grace Kelly che ebbe tra l'altro un breve flirt con lui, per innamorarsi di Ray Milland non apppena iniziarono le riprese.
La trama: Kit moglie del finanziere Tony Preston (Rex Harrison) per la prima volta nella nebbia fitta di Londra in un parco viene minacciata di morte da una voce terribile, subito dopo si susseguono poi telefonate minacciose e oscene, il marito cerca di tranquillizarla così come la sua amica Peggy. Il realtà parecchi oltre il marito sono gli indiziati: il bel Brian Younger (John Gavin) direttore dei lavori di ristrutturazione di un fabbricato adiacente l'abitazione di Kit, un socio del marito Rhys Williams, l'uomo misterioso che la pedina. Ovviamente la trappola è ben preparata e Kit non è creduta da nessuno comprese la sua affettuosa zia Bea (Myrna Loy l'indimenticabile protagonista con William Powell de L'uoma ombra che ebbe cinque sequal) e la sua amica Peggy (Natasha Perry). L'acume dell'ispettore di polizia salverà la situazione, e il colpo di scena finale farà scoprire il complice del marito.
Il film è un buon thriller in cui il regista si è divertito di lasciare piste false nell'individuazione del colpevole per aumentare la suspence, in parte c'é riuscito specie nella scoperta del complice del marito criminale. Anche se girato prevalentemente in interni (l'appartamento dei coniugi Preston) singolare sono gli esterni spesso sotto le coltri di una spessa nebbia. Il ritmo del film è veloce non si sofferma sui particolari inquietanti come "Hitch", la suspence è assicurata, ci sono momenti altamente drammatici che Doris Day recita quasi con passione e tale fu la sua tensione psicologica che non girò più film drammatici fino al 1968 quando cessò per motivi familiari di fare cinema. Comunque Doris si rivela un'ottima attrice affiancata da un bravo Rex Harrison e da buoni comprimari lo stesso John Gavin che non era un granché di espressività qui recita meglio del solito. L'ambientazione degli interni è buona e molto eleganti i vestiti della protagonista, compresa una camicetta di merletto nero trasparente che dà il titolo al film.
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elgatoloco
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mercoledì 22 novembre 2017
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midnight lace non male
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"Midnight Lace"di David Miller(1960)è u thriller di discreta fattura, certo molto giocato sugli effetti imporvvisit(telefonate, giochi di luce, apparizioni di un uomo "misterioso", altro ancora), complessivamente piacevole, anche considerando quando è stato realizzato, ossia ben 57 anni fa; certo la suspense hitchcockiana o anche di certo Preminger manca, troviamo comunque una piacevole alternanza tra commedia e dramma giallo, con alcune soluzioni anche interessanti(la nebbia all'inizio, l'irruzione in casa dello"sconosciuto"e la telefonata che arriva contemporanemante, qualche black-out invero indotto"endogenicamente")ma in realtà la soluzione dell"'intreccio"(plot, volendo)non è così imprevedibile come sembra, anzi, la soluzione del tutto, comunque, anche allo spettatore-alla spettatrice non partitcolarmente ferrata nella soluzione di"casi"polizieschi può essere tranquillamente poissibile arrivare a sciogliere l'enigma"che tale non è.
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"Midnight Lace"di David Miller(1960)è u thriller di discreta fattura, certo molto giocato sugli effetti imporvvisit(telefonate, giochi di luce, apparizioni di un uomo "misterioso", altro ancora), complessivamente piacevole, anche considerando quando è stato realizzato, ossia ben 57 anni fa; certo la suspense hitchcockiana o anche di certo Preminger manca, troviamo comunque una piacevole alternanza tra commedia e dramma giallo, con alcune soluzioni anche interessanti(la nebbia all'inizio, l'irruzione in casa dello"sconosciuto"e la telefonata che arriva contemporanemante, qualche black-out invero indotto"endogenicamente")ma in realtà la soluzione dell"'intreccio"(plot, volendo)non è così imprevedibile come sembra, anzi, la soluzione del tutto, comunque, anche allo spettatore-alla spettatrice non partitcolarmente ferrata nella soluzione di"casi"polizieschi può essere tranquillamente poissibile arrivare a sciogliere l'enigma"che tale non è... Interpreti come Doris Day, Rex Harrison, l'intrmaontabile Mirna Loy, John WIlliams garantiscono alti livelli di professionalità, sicché possiamo dire che"Midnight Lace"è film tuttora"piacevole", appunto, dove il gioco, anche quando"si scopre"(sempre, appunto, che gli spettatori non c'arrivino da soli), è ben giocato, è messo in scena in maniera adeguata. Film, in complesso, ben orchestrato, per nulla"geniale"(anche nelle"sorprese", volendo, non ci sono momenti realmente apicali, il tutto si mantiene piuttosto nell'"aurea mediocitas"ma possiamo considerare il gioco ben riuscito, anche se, appunto, c'è decisamente di più e di meglio... Anche qualche notazione sul rapporto England-USA è piacevole, certo senza voler essere un trattato sociologico o di antropologia culturale El Gato
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elgatoloco
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giovedì 20 dicembre 2018
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thriller non certo...hitchockiano
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"Midnight Lace"(1960, David Miller)non è certo un thriller hitchcockiano: la scena dell'ascensore, anzi le scene dell'ascensore sono tecnicamente legate al periodo, ma non ben congegnate-dirette, con un'interpretazione decisamente"ipertrofica"di Doris Day , che eccede nelle manifestazioni(peraltro giustificatissime)di paura, panico, terrore, con una"soluzione"che in definitiva non è difficile da comprendere, di chi sia il vero assassino-mandante(certe telefonate sono più che indicative...), altro ancora traballa un po', ma in definitiva l'ambientazione londinese non dispiace, come non dispiacciono i contrasti tra"gringos"e"English Men", che sono caratteristiche fondamentali a livello antropologico-culturale.
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"Midnight Lace"(1960, David Miller)non è certo un thriller hitchcockiano: la scena dell'ascensore, anzi le scene dell'ascensore sono tecnicamente legate al periodo, ma non ben congegnate-dirette, con un'interpretazione decisamente"ipertrofica"di Doris Day , che eccede nelle manifestazioni(peraltro giustificatissime)di paura, panico, terrore, con una"soluzione"che in definitiva non è difficile da comprendere, di chi sia il vero assassino-mandante(certe telefonate sono più che indicative...), altro ancora traballa un po', ma in definitiva l'ambientazione londinese non dispiace, come non dispiacciono i contrasti tra"gringos"e"English Men", che sono caratteristiche fondamentali a livello antropologico-culturale. Se ciò però basti, questa è un'altra questione e ci fa pensare che la validità di un thriller dipende da molti elementi(musica certo non esclusa e qui Frank Skinner non si è sforzato certamente molto...), dove è il coordinamento registico a essere fondamentale. Miller, da quanto ne so, era regista eclettico, legato alla produzione dei singoli film, dunque non precisamente uno"specialista", ma, forse, per definirlo meglio varrà la classica formula: "buon mestierante". Rex Harrison è bravo, John Gavin, allora decisamente giovane, convincente, coem Myrna Loy, Roddy Mc Dowall idem, ma decisamente qualcosa non funziona, per creare un"meccanismo a orologeria"come dovrebbe essere un thriller...Sarà anche(questo si può senz'altro concedere)lo"stacco diacronico", ossia il tempo passato, 58 anni, ce a livello di progressi a livello di tecnica filmica sono moltissimi, ma rimanee un senso si incompiutezza decisamente greve...con tutto che non si tratta di un'opera"banale" El Gato
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mercoledì 18 dicembre 2019
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non è hitchcock, no
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QUattro dopo"The Man Who Knew Too Much"(di Hitchock, per Doris Day un altro thriller(più che noir, direi)di David Miller, questo"Midnight Lace"(196O), dove la prima constatazione banale è che Miller non è Hitchcock, dunque anche dalla Day non si poteva pretendere di essere all'altezza del film pèrecedente. Il"Mereghetti"scriveva: "Temi hitchcockiani trattati con una logica da telefilm", il che, se è forse esagerato, descrive però la situazione: i continui messaggi telefonici offensivi e"indelicati", le allusioni"da tivio"etc.sono parte di un disegno che poi si rivelerà essere altro.
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QUattro dopo"The Man Who Knew Too Much"(di Hitchock, per Doris Day un altro thriller(più che noir, direi)di David Miller, questo"Midnight Lace"(196O), dove la prima constatazione banale è che Miller non è Hitchcock, dunque anche dalla Day non si poteva pretendere di essere all'altezza del film pèrecedente. Il"Mereghetti"scriveva: "Temi hitchcockiani trattati con una logica da telefilm", il che, se è forse esagerato, descrive però la situazione: i continui messaggi telefonici offensivi e"indelicati", le allusioni"da tivio"etc.sono parte di un disegno che poi si rivelerà essere altro...da quello che la protagonista poteva supporre-pensare... Complessivamente l'attrice -cantante se la cava non male, come Rex Harrison, come John Gavin, come RoddyMc Dowall, ma il problema è la scrittura del film(sceneggiatura di diversi autori, non del regista)ma soprattutto la regia, che talora si perde in sequenze"vuote", ossia inutilmente pletoriche(bagliori che non ci sono alla finestra, per ex.)e in altro, che risulta francamente pletorico, come dialoghi etc. C'è una sostanziale rivalutazione del ruolo di Scotland Yard, rispetto alle sconfitte à la Sherlock(sir Conan Doyle non voleva far polemica, ma comunque...) Holmes, ma il gioco non è così ben delineato come si potrebbe credere... Complessivamente, nel film e al film manca qualcosa e questo"ammanco"è da addebitare non tanto agli(alle)interpreti, quanto invece a regia e sceneggiautra, appunto, che risultano in parte sostanzialmente deboli e carenti. Volendo, si potrebbe anche individuare nel film un tentativo di dire alle donne"non guardatevi solo dai rischi esterni", estranei alla casa, ma, forse, affermarlo presuppoorrebbe un'intepretazione falsante la realtà, che è probabilmnete più semplic e legata ad essigenze di scrittura(appunto)e anche di produzione. El Gato
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