Dopo lo scandalo Rampart e i disordini del 92, la polizia locale aveva bisogno di redenzione. Paradossalmente a Shawn Ryan, veniva l’idea di creare un serial che ne mostrasse ancora l’ambiguità “noir” (The Shield). Poi arrivarono Southland e prima The Wire, su Baltimora. In questi ultimi si conserva l’impatto crudo e urbano. Si tratta però di opere più corali. Meno subordinate alle gesta di personaggi carismatici che monopolizzino l’intreccio. Ciò che rende unici tutti questi show, è la capacità di descrivere la professione. Senza rinunciare esageratamente alla “tele visibilità”. I casi cui s'imbattono i Nostri sono fortemente procedurali.
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Dopo lo scandalo Rampart e i disordini del 92, la polizia locale aveva bisogno di redenzione. Paradossalmente a Shawn Ryan, veniva l’idea di creare un serial che ne mostrasse ancora l’ambiguità “noir” (The Shield). Poi arrivarono Southland e prima The Wire, su Baltimora. In questi ultimi si conserva l’impatto crudo e urbano. Si tratta però di opere più corali. Meno subordinate alle gesta di personaggi carismatici che monopolizzino l’intreccio. Ciò che rende unici tutti questi show, è la capacità di descrivere la professione. Senza rinunciare esageratamente alla “tele visibilità”. I casi cui s'imbattono i Nostri sono fortemente procedurali. Spesso e volentieri ci raccontano la città (tante città), di quegli anni. Storie tristi, grottesche, comiche, assurde. Cittadini stressati, faccendieri, criminali, soli, capricciosi. In questo acquario la polizia di LA pattuglia, cercando di arginare con competenza neutrale, ma partecipe alla missione. Non si descrivono pedine in mano a dittatori. Né sfaticati che affidano a civili zelanti ma incompetenti, un lavoro che non è il loro. La serie elenca svariate situazioni in cui il poliziotto di turno dovrebbe agire da manuale. I protagonisti appaiono spesso come eroi e paladini. Filtrati da un contesto che li rende estremamente reali e verosimili. Riesce difficile, in realtà, immaginare un inquirente così saggio, deciso, misurato e ironico. Un tentativo per riabilitare una professione agli occhi della comunità? Senza fargli indossare un costume? I cops di Southland non sono supereroi. Ognuno di loro ha un dramma personale che li fa sbagliare e li rende talvolta criticabili. Sopra le loro auto, tuttavia, in situazioni impellenti o critiche, acquistano una forte deferenza. L’agente Cooper, il detective Adams diventano organici a un impianto che riesce educativo. Accollandosi l’aura di eroi per la loro capacità di risolvere e discernere. Ridotti talvolta a meri osservatori stipendiati, di fronte ai profondi drammi di una Los Angeles afosa e brulicante.
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