franz
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lunedì 1 settembre 2008
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belo gato belo
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blackinkline
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sabato 26 gennaio 2008
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poco originale: tra disney e la storia infinita
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Niente di originale in Nocturna di Adrìa Garcia e Victor Maldonado, produzione franco-spagnola. E’ la dimostrazione di come pur con l’intendo dichiarato di allontanarsi dalla Dinsey, molte produzioni europee finiscono spesso, soprattutto per quanto riguarda l’animazione per ragazzi, per ricalcare miseramente gli schemi della casa più nota (se si toglie la Pixar) e noiosa casa di produzione americana di film d’animazione per ragazzi.
Il tentativo di personificare l’immaginario notturno dell’infanzia è ben riuscito: così le luci dei lampioni sono un piccolo esercito luminoso; le stelle sono delle specie di ninfe legate appese ad un filo (ricordano le stelle di cartone appese ai soffitti sui letti dei bambini); i nodi ai capelli, inevitabile testimonianza, al mattino, del sonno dei bambini, sono il risultato di elaborate messe in piega; un’esercito di gatti fa sì che ciascun bambino sogni per tutto l’arco della notte, senza svegliarsi; la pipì che i bimbi fanno nel letto durante il sonno è causata da un piccolo essere dispetttoso che, di tanto in tanto, sussurra un “psssssss” all’orecchio dei ingnari bambini dormienti;…
Ma, se lo scenario è ben architettato, non lo sono innanzitutto i disegni: scontati, i tratti dei personaggi sopra citati ricalcano alla meno peggio quelli della Diney.
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Niente di originale in Nocturna di Adrìa Garcia e Victor Maldonado, produzione franco-spagnola. E’ la dimostrazione di come pur con l’intendo dichiarato di allontanarsi dalla Dinsey, molte produzioni europee finiscono spesso, soprattutto per quanto riguarda l’animazione per ragazzi, per ricalcare miseramente gli schemi della casa più nota (se si toglie la Pixar) e noiosa casa di produzione americana di film d’animazione per ragazzi.
Il tentativo di personificare l’immaginario notturno dell’infanzia è ben riuscito: così le luci dei lampioni sono un piccolo esercito luminoso; le stelle sono delle specie di ninfe legate appese ad un filo (ricordano le stelle di cartone appese ai soffitti sui letti dei bambini); i nodi ai capelli, inevitabile testimonianza, al mattino, del sonno dei bambini, sono il risultato di elaborate messe in piega; un’esercito di gatti fa sì che ciascun bambino sogni per tutto l’arco della notte, senza svegliarsi; la pipì che i bimbi fanno nel letto durante il sonno è causata da un piccolo essere dispetttoso che, di tanto in tanto, sussurra un “psssssss” all’orecchio dei ingnari bambini dormienti;…
Ma, se lo scenario è ben architettato, non lo sono innanzitutto i disegni: scontati, i tratti dei personaggi sopra citati ricalcano alla meno peggio quelli della Diney. La città, invece, deve molto alla Gotham City di Tim Burton (e questo già non dispiace). Il problema è che l’evolversi della trama è banale e scontata e plagia spudoratamente quella de La storia infinita di Wolfgang Petersen. Tim, il bimbo protagonista deve salvare dalla distruzione il mondo fantastico di Nocturna: la personificazione dell’ombra si aggira inghiottendo tutte le luci della città. Quando anche l’ultima luce (stella o lampione che sia) sarà svanita anche Nocturna scomparirà. Ma l’ombra non è che la personificazione delle paure del piccolo Tim. Così Fantasia diventa Nocturna, il mondo del libro diviene il mondo del sogno e il Nulla diviene l’Ombra. Dico io, ma come si può…
I dialoghi sono penosi se il film mira ad un pubblico adulto oltre che a quello dei bambini (e ho paura che abbia questa pretesa) e la morale perbenista non è esplicita come nei film Disney, ma vi è comunque, nascosta tra le immagini e le parole (il che forse è anche peggio, poiché diviene subdola).
In conclusione, comunque, il film non è male se non si considerano i plagi e se non si pretende nulla oltre quello che effettivamente è: animazione di “intrattenimento” per ragazzi (nulla a che vedere dunque con il cinema d’animazione inteso come arte e che si rivolge contemporaneamente sia ai più piccoli , sia ai più grandi: Miyazaki, Ocelot, Nielsen… ).
[di Blackinkline]
per altre recensioni visita……www.myspace.com/shadowtrip
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d. o.
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sabato 8 settembre 2007
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venezia notturna
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La recensione è appropriata. Con una precisazione personale: lasciandosi opportunamente travolgere dalla fascinazione del cinema, non serve avere otto anni per apprezzare il film: occorre solo "dimenticarsi" di sapere come il film finirà (ovvero in modo debole oltre che scontato). Sottoscrivo le 3 stellette.
(Aggiungo a margine: perché esiste una mostra del cinema? Il cinema già si mostra da solo. Una mostra della mostra? Una mostra al quadrato? Che in definitiva serve a giornalisti per scrivere recensioni "a caldo" e a ragazzini per avere gli autografi e le foto dei divi...)
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