L’Africa e i suoi mali. Di cui in Occidente ci si dovrebbe vergognare se bastasse la vergogna a sventare le conseguenze letali della bramosia di denaro, l’«auri sacra fames» dei latini. Si comincia con un gioco della natura. Molti anni fa nel Lago Vittoria, il cuore dell’Africa che i miti dicono il cuore del mondo, venne introdotta artificialmente una nuova specie di pesce, il «persico del Nilo», un animale così vorace, di grandi proporzioni, che in poco tempo divorò tutta la fauna ittica locale moltiplicandosi quasi all’infinito. Sembrò un bene perché per impadronirsi dei suoi filetti ed esportarli nei mercati d’Europa, vi si poterono dedicare tutti i pescatori rivieraschi raggiunti anche dagli abitanti più poveri delle regioni vicine.