donalduck
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giovedì 23 maggio 2024
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la peggiore recensione che abbia mai letto
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Ho visto il film in TV, mi ha lasciato perplesso e incerto sul suo valore e i suoi significati, per cui mi incuriosiva vedere delle recensioni e mi sono imbattuto in questa di mister Moreno. Se non mi sento di recensire il film, non ho dubbi sul recensire la recensione di Moreno. Di gran lunga la peggiore che abbia mai letto. Non capisco come uno che si esprime in questo modo, esponendo impressioni personali a mo' di sentenze, come se potessero essere di qualche utilità a chicchessia, con la peggiore spocchia da critico con la erre moscia, possa avere spazio in questo sito. Spero che la collaborazione di questo "signore" con MyMovies sia terminata da un pezzo. Getta discredito a piene mani su un sito altrimenti rispettabile.
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carloalberto
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domenica 11 aprile 2021
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tragedia senza presupposti
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Un dramma costruito sul nulla. Una casa contesa acquistata regolarmente all’asta da un rifugiato politico, ex militare iraniano in fuga dagli ayatollah, e precedentemente confiscata dalla Contea alla vecchia proprietaria, Jennifer Connelly, rea di non aver pagato un’imposta, che, peraltro, non era tenuta a saldare in quanto frutto di un errore esattoriale, insomma una cartella pazza americana. La soluzione giuridica è lì sotto gli occhi di tutti, ricorso al tribunale e richiesta di risarcimento dei danni materiali e morali da parte della Connelly alla Contea, ma nessuno la vede, anzi alla fine quello più sveglio ed acuto, il colonnello Kingsley, propone la cosa più improbabile ed inutile e che risulterà fatale, che viene immediatamente accettata acriticamente senza batter ciglio dalla moglie, l’unica scusabile perché non comprende l’inglese e non ha capito nulla della questione legale, dal poliziotto fedifrago, che, invece, qualcosa avrebbe dovuto masticare di diritto, ma viene dipinto come un tipo sempliciotto e un po’ tonto e dalla gatta morta, ex alcolista disintossicata, che evidentemente non si è ripresa del tutto dagli effetti dell’alcol.
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Un dramma costruito sul nulla. Una casa contesa acquistata regolarmente all’asta da un rifugiato politico, ex militare iraniano in fuga dagli ayatollah, e precedentemente confiscata dalla Contea alla vecchia proprietaria, Jennifer Connelly, rea di non aver pagato un’imposta, che, peraltro, non era tenuta a saldare in quanto frutto di un errore esattoriale, insomma una cartella pazza americana. La soluzione giuridica è lì sotto gli occhi di tutti, ricorso al tribunale e richiesta di risarcimento dei danni materiali e morali da parte della Connelly alla Contea, ma nessuno la vede, anzi alla fine quello più sveglio ed acuto, il colonnello Kingsley, propone la cosa più improbabile ed inutile e che risulterà fatale, che viene immediatamente accettata acriticamente senza batter ciglio dalla moglie, l’unica scusabile perché non comprende l’inglese e non ha capito nulla della questione legale, dal poliziotto fedifrago, che, invece, qualcosa avrebbe dovuto masticare di diritto, ma viene dipinto come un tipo sempliciotto e un po’ tonto e dalla gatta morta, ex alcolista disintossicata, che evidentemente non si è ripresa del tutto dagli effetti dell’alcol. Questa non è una tragedia greca, ma è la tragedia dell’imbecillità. Eppure, grazie all’interpretazione di Kingsley, il film, nonostante le evidenti falle nella sceneggiatura, di una incongruenza ed illogicità imbarazzante, mantiene alta la tensione fino alla fine e addirittura all’ultimo commuove, ma non convince, a meno che non si pensi che tutti i protagonisti della storia siano dei bifolchi ignoranti e privi di senno.
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fabio 3121
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sabato 27 marzo 2021
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film pieno di negatività basato su un libro del 99
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il film è basato sull'omonimo romanzo del 1999 dello sconosciuto scrittore statunitense Andre Dubus III. Diventato un bestseller internazionale da 2 milioni e mezzo di copie vendute ed elogiato dalla critica americana, la DreamWorks nè acquistò i diritti affidando la regia e la sceneggiatura all'esordiente ucraino Vadim Perelman. Non ho letto il libro, ma se il film ripercorre pedissequamente la trama del romanzo, davvero risulta inspiegabile il successo del libro stante alla base una storia davvero inverosimile sotto più punti di vista. È inconcepibile che per il mancato pagamento di tasse sull'immobile per un importo di soli 500 dollari la sua giovane proprietaria Kathy (Jennifer Connelly) si vede sfrattata dalla casa che sorge vicino al mare nei dintorni di San Francisco.
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il film è basato sull'omonimo romanzo del 1999 dello sconosciuto scrittore statunitense Andre Dubus III. Diventato un bestseller internazionale da 2 milioni e mezzo di copie vendute ed elogiato dalla critica americana, la DreamWorks nè acquistò i diritti affidando la regia e la sceneggiatura all'esordiente ucraino Vadim Perelman. Non ho letto il libro, ma se il film ripercorre pedissequamente la trama del romanzo, davvero risulta inspiegabile il successo del libro stante alla base una storia davvero inverosimile sotto più punti di vista. È inconcepibile che per il mancato pagamento di tasse sull'immobile per un importo di soli 500 dollari la sua giovane proprietaria Kathy (Jennifer Connelly) si vede sfrattata dalla casa che sorge vicino al mare nei dintorni di San Francisco. Messa all'asta la detta casa viene acquistata dal colonnello iraniano Behrani (Ben Kingsley) per una cifra che rappresenta un quarto del valore di mercato e vi si trasferisce con la moglie e il figlio con l'intento poi di rivenderla e fare un affare. La ragazza, separata e disoccupata, si rivolge ad una avvocatessa di ufficio per tentare, invano, di riprendere possesso della casa ereditata alla morte del padre. Kathy viene anche aiutata dal vice sceriffo Lester che, vivendo una crisi coniugale, lascia moglie e 2 figli e va a vivere in un motel con la bella ma fragile Kathy. Se la prima parte della pellicola desta qualche interesse allo spettatore sullo svolgimento della contesa sulla proprietà della casa, la seconda parte del film scade decisamente in un susseguirsi di avvenimenti drammatici che avrebbero dovuto creare maggiore suspense e tensione ma che invece lasciano solo un senso di enorme negatività. Discreta la recitazione di Jennifer Connelly; buona la prova di Ben Kingsley. Il risultato è un film eccessivamente lungo nella sua durata, a tratti molto lento, corredato da un finale davvero brutto. In definitiva non raggiunge neanche la sufficienza; voto: 5,5/10.
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no_data
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sabato 23 gennaio 2021
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recensione illegale
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Ma....come si fa a scrivere una recensione del genere?!?! Film di una noia mortale e noioso?!?!? Ma questo signore perché non viene messo a recensire cinepanettoni o film stile michael bay?!?
No, perché questo film a distanza di 17 anni riesce ancora ad emozionarmi e sconvolgermi come la prima volta, un dramma come ce ne sono pochi e degli attori che hanno dato qui delle prove superlative.
Ma che altro si può volere da un film?!? Mi raccomando, se qualcuno si ritrovasse mai a leggere il mio commento non dia assolutamente retta alla recensione che è stata fatta, mettetevi comodi e godetevi uno dei film più belli ed toccanti degli ultimi 20 anni
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samn97
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martedì 20 gennaio 2015
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drammatico delicatissimo interpretato sublimemente
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Il film ha una grande forza per l'impatto della storia commovente, da seguire con molta cura e attenzione. Con una grandissima delicatezza e belle inquadrature, "La casa di sabbia e nebbia" muove al contempo una critica molto forte al sistema americano o, più in generale "occidentale", ed ha inoltre il merito di voler scandagliare la debolezza umana e le sue radici, pervadendo il tutto con una grande malinconia non solo spirituale ma anche visiva - con grande risultato - (la nebbia che avvolge sempre la casa e le colline). Il finale tragico, che si trascina amaramente per venti minuti con bellezza straordinaria, offre nella tristezza l'opportunità di nuove riflessioni.
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Il film ha una grande forza per l'impatto della storia commovente, da seguire con molta cura e attenzione. Con una grandissima delicatezza e belle inquadrature, "La casa di sabbia e nebbia" muove al contempo una critica molto forte al sistema americano o, più in generale "occidentale", ed ha inoltre il merito di voler scandagliare la debolezza umana e le sue radici, pervadendo il tutto con una grande malinconia non solo spirituale ma anche visiva - con grande risultato - (la nebbia che avvolge sempre la casa e le colline). Il finale tragico, che si trascina amaramente per venti minuti con bellezza straordinaria, offre nella tristezza l'opportunità di nuove riflessioni. Il tutto è acompagnato da musiche meravigliose che contribuiscono a creare un'atmosfera quasi sospesa, diafana, evanescente, nonostante il dramma sia purtroppo pesantissimo e concreto.
Straordinarie le interpretazioni del cast principale. Jennifer Connelly offre uno dei suoi ruoli migliori, approfondendo con grandissima complessità e profondità un personaggio già molto elaborato, che sembra aver perso tutto dalla vita. Ben Kingsley è invece un patriarca alle prese con scelte difficili e molti problemi: la solennità che l'attore dà al suo personaggio è qualcosa di a dir poco commovente fin dalle prime scene; parallelamente, la cosa si fa palpabilissima negli ultimi momenti, quando si prepara alla propria fine, ed è di enorme impatto emotivo. Quella che però ritengo essere l'interpretazione migliore del cast è quella della grandissima attrice iraniana Shohreh Aghdashloo, che offre una prova interpretativa superlativa e completa sotto ogni punto di vista: raramente si è visto uno sguardo così intento, che ci racconta con grande profondità dell'amato Iran.
Film consigliatissimo, soprattutto per chi desidera spunti di meditazione e forte coinvolgimento emotivo.
Tre nomination agli Oscar 2004: Miglior Attore (Ben Kingsley); Miglior Attrice non Protagonista (Shohreh Aghdashloo); Miglior colonna sonora.
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toty bottalla
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domenica 4 gennaio 2015
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la casa di sabbia, nebbia e nulla!
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Su un soggetto troppo debole, la costruzione di una storia che non riesce ad emozionare mai, mancano: la sorpresa, il mistero e la magia promesse dal titolo importante, ne vien fuori una vicissitudine melensa, noiosa e lunga, kingsley è bravo, si, però... meno male che è finito! Saluti.
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achab50
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venerdì 14 novembre 2014
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cosa deve succedere in un film?
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Buffa la recensione di Davide Morena, che lamenta la scarsità d'azione del film. Un momento di stanchezza o distrazione capita a tutti, perchè effettivamente in questo film i piani di lettura sono molteplici: il rapporto a volte stridente fra la struttura sociale statunitense e quella europea (analisi inevitabile visto che il film lo vediamo qui) e naturalmente quello fra la concezione medio orientale e statunitense. La vicenda in Europa non avrebbe nemmeno potuto iniziare, vista la differenza di procedura delle cause civili, ed una volta successo l'errore, sarebbe stato irreversibile (grazie all'effetto purgativo delle aste giudiziarie). Fa sorridere l'indisponibilità della protagonista ad affrontare una procedura che sarebbe potuta durare "mesi" quando qui da noi il metro nelle cause civili è il decennio.
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Buffa la recensione di Davide Morena, che lamenta la scarsità d'azione del film. Un momento di stanchezza o distrazione capita a tutti, perchè effettivamente in questo film i piani di lettura sono molteplici: il rapporto a volte stridente fra la struttura sociale statunitense e quella europea (analisi inevitabile visto che il film lo vediamo qui) e naturalmente quello fra la concezione medio orientale e statunitense. La vicenda in Europa non avrebbe nemmeno potuto iniziare, vista la differenza di procedura delle cause civili, ed una volta successo l'errore, sarebbe stato irreversibile (grazie all'effetto purgativo delle aste giudiziarie). Fa sorridere l'indisponibilità della protagonista ad affrontare una procedura che sarebbe potuta durare "mesi" quando qui da noi il metro nelle cause civili è il decennio...
Tutti gli attori sono perfetti nella parte, ma va sottolineata la prova della Connelly, qui in uno stato di fulgida bellezza, e la (solita) impeccabile prova di Kingsley, da oscar.
Un film altamente raccomandabile, che avvinghia lo spettatore e lo induce a meditazioni non banali.
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ulisse
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venerdì 14 novembre 2014
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un recensione di uno che il film non lo ha visto!
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La prima recensione è decisamente assurda e ho seri dubbi che il signor morena abbia visto quel film. Consiglio all'amministratore del sito di rimuoverla in quanto appare come l'opinione del proprietario del sito.
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simone lombardi
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mercoledì 28 agosto 2013
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tragedia
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per me uno dei piu' bei film dell'ultimo decennio. ma anche uno dei piu' tragici in assoluto.
e' impossibile, se si è muniti di un minimo di sensibilita', non farsi un pianto sui titoli di coda (o anche prima).
la bravura degli attori e la trasparenza dei loro sentimenti, legati alle loro tradizioni, ai loro trascorsi, diversissimi tra loro,
è di livello sublime.
se ne esce con un senso di irrisolutezza gigantesco, di angoscia tremenda per il fatto che tutti , ma proprio tutti i protagonisti della storia,
ne usciranno tragicamente, chi in un modo e chi in un altro. senza alcuna via di scampo.
avevo visto questo film la prima volta circa nove anni fa e mi aveva colpito.
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per me uno dei piu' bei film dell'ultimo decennio. ma anche uno dei piu' tragici in assoluto.
e' impossibile, se si è muniti di un minimo di sensibilita', non farsi un pianto sui titoli di coda (o anche prima).
la bravura degli attori e la trasparenza dei loro sentimenti, legati alle loro tradizioni, ai loro trascorsi, diversissimi tra loro,
è di livello sublime.
se ne esce con un senso di irrisolutezza gigantesco, di angoscia tremenda per il fatto che tutti , ma proprio tutti i protagonisti della storia,
ne usciranno tragicamente, chi in un modo e chi in un altro. senza alcuna via di scampo.
avevo visto questo film la prima volta circa nove anni fa e mi aveva colpito.
rivedendolo, e' stato come ricevere un pugno in pancia per una seconda volta.
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silvio silvestri
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mercoledì 18 luglio 2012
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questo e'il cinema, questi si chiamano attori!
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Che dire, quello che ci si aspetta sovente da un film made in Hollywood e' un polpettone forse anche ben confezionato ma sterile , senza pathos.
Qui no,il film tiene incollati alla poltrona principalmente per la bravura dei protagonisti. Un Kingsley nella sua credo piu' grande e convincente interpretazione,una Connelly strepitosa pari alla sua avvenenza seppure mai ostentata.
Cosi' come i personaggi che girano intorno al racconto in modo estremamente convincente. Assoluto stato di grazia per il regista Perelman,un Bravo per la sceneggiatura,per il modo in cui si riesce a mantenere sempre alta la tensione ed a rendere il plot imprevedibile.
Tanto imprevedibile che ritengo quasi superfluo enunciare il soggetto del racconto, anche per non togliervi nessuna sorpresa.
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Che dire, quello che ci si aspetta sovente da un film made in Hollywood e' un polpettone forse anche ben confezionato ma sterile , senza pathos.
Qui no,il film tiene incollati alla poltrona principalmente per la bravura dei protagonisti. Un Kingsley nella sua credo piu' grande e convincente interpretazione,una Connelly strepitosa pari alla sua avvenenza seppure mai ostentata.
Cosi' come i personaggi che girano intorno al racconto in modo estremamente convincente. Assoluto stato di grazia per il regista Perelman,un Bravo per la sceneggiatura,per il modo in cui si riesce a mantenere sempre alta la tensione ed a rendere il plot imprevedibile.
Tanto imprevedibile che ritengo quasi superfluo enunciare il soggetto del racconto, anche per non togliervi nessuna sorpresa.
Ci si potrebbe destreggiare in analisi socio-politiche o addentrarsi in discorsi sul razzismo-xenofobia o sulla assurdita' della ceca burocrazia , ma credetemi, per questa volta lasciamo i commenti ad altri , mettiamoci comodi e gustiamoci quello che io non chiamo troppo spesso.......IL CINEMA.
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