elgatoloco
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martedì 23 aprile 2019
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film corrosivo
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Questo"There was a Crooked Man..."(Joseph Mankiewicz, 1970)è film solo apparentemente western, per l'ambientazione nel 1970, per altro ancora(un po'di sparatorie, qualche saloon, qualche bordello....), ma in realtà si svolge in un carcere riformato da "istituzione totale"in altro, in struttura più"umana", salvo che anche il nuovo direttore, ex-sceriffo, nasconde un trucco, come lo nasconde il più"hijo de...", impersonato da un sardonico crriminale che ammette di esserlo(di essere, cioè, un farabutto...), che scamperà alla lunga detenzione, ma... il caso/destino gli sbarrerà la strada in extremis, come vuole la morale che non può premiare ladri e disonesti, almeno nell'uffciailità del bon ton.
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Questo"There was a Crooked Man..."(Joseph Mankiewicz, 1970)è film solo apparentemente western, per l'ambientazione nel 1970, per altro ancora(un po'di sparatorie, qualche saloon, qualche bordello....), ma in realtà si svolge in un carcere riformato da "istituzione totale"in altro, in struttura più"umana", salvo che anche il nuovo direttore, ex-sceriffo, nasconde un trucco, come lo nasconde il più"hijo de...", impersonato da un sardonico crriminale che ammette di esserlo(di essere, cioè, un farabutto...), che scamperà alla lunga detenzione, ma... il caso/destino gli sbarrerà la strada in extremis, come vuole la morale che non può premiare ladri e disonesti, almeno nell'uffciailità del bon ton. Mankewicz non è un ribelle, non è un rivoluzionario, non fa "salti oltre l'ostacolo", ma ci mostra come certe conidizioni di detenzione siano ingiuste, ma come al tempo stesso ci siano anche riformatori che, appunto, nascondono qualche segreto. Per chi, poi, voglia vedere i cobra, esssi, in effetti, ci sono, neppure troppo nascosti....o meglio, invece di nascondersi, nascondono qualcosa, forse...un malloppo... Due grandi interpreti, in qualche modo in ruolo inferacciati e interfacciabili; Kirk Douglas e Henry Fonda(non solo Jane e Peter, attenzione, anche per chi è cresciuto con Peter e "Easy Rider"....), per un film birichino, che una vena sottile di comicità corrosiva, tagliente, in qualche modo"cattiva", nonostante lo"happy end normalizzatore", ma solo in parte, del finale. Solo il finale è in esterni, qualcosa all'inizio, ma vale soprattutto il clima di restrizione e di contenzione della"realtà concentrazionari", con lapilli spumeggianti e scoppiettanti, che, durante l'inaugurazione del nuovo refettorio, esplodono e lasciano brecce del tutto(?)inaspettate, in un film che ha in sé interpreti di grande rilievo, anche oltre a quelli citati e che risaltano nei titoli di testa e all'epoca, senz'altro, nella cartellonistica... El Gato
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contrammiraglio
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lunedì 21 novembre 2016
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sorpresa!
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Gran bel film: ironico, divertente e sorprendente!
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onufrio
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mercoledì 14 maggio 2014
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il profumo dei soldi
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Pitman (K.Douglas) è un ladro galante che dopo una rapina riesce a fuggire nascondendo il malloppo in una tana piena di serpenti pericolosi, verrà riconosciuto ed arrestato poco dopo. Lopeman(H.Fonda), è uno sceriffo di una cittadina dell'Arizona che per cercare di riportare l'ordine in paese rimedia in uno scontro a fuoco dei danni permanenti, ovvero diventa zoppo. Dietro questi due personaggi principali, altri personaggi sbucano fuori da ogni parte, si ritroveranno tutti in un grande carcere, ognuno con ruoli diversi, ma tutti con un unico intento: ritrovare il tesoro nascosto da Pitman. Western atipico e per questo piacevole e mai banale.
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francesco
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giovedì 2 ottobre 2008
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sesso, bugie e dollari
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sotto la buccia del film carcerario in ambiente western, la storia del duello fra due uomini dal fascino opposto, in un mondo segnato dalla manipolazione del prossimo, dalle bugie (gli occhiali di kirk douglas sono falsi) e naturalmente dal potere del denaro. ma anche da quello del sesso, cui il film talvolta allude maliziosamente, e che scatta per due volte come una trappola alle caviglie del protagonista. prima di un finale doppiamente beffardo. magari prevedibile. comunque, un film velenosamente ironico, con una colonna sonora che riflette bene il gusto del racconto.
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dodo
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lunedì 27 giugno 2005
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stupendo per gli amanti del genere
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Straordinario film che rispecchia il classico genere western di moda negli anni 60’ e 70’, il genere “spaghetti western” per intenderci. Il regista è Joseph Mankiewicz, e deve avere una sana passione per le pellicole di Leone. La vicenda di “Uomini e cobra” però non si svolge fra bar e strade polverose di vecchie e sperdute cittadine, come è usuale nei film suddetti, bensì in un carcere. Gli attori principali sono Kirk Douglas, che impersona alla grande un carismatico bandito, ed Henry Fonda che interpreta al contrario uno sceriffo in avanti con gli anni. Paris Pitman (Kirk Douglas) finisce sfortunatamente fra le sbarre, arrestato proprio da Woodward Lopman (Henry Fonda), qui inizia un sodalizio con i compagni di cella, finiti contemporaneamente in galera per diversi motivi.
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Straordinario film che rispecchia il classico genere western di moda negli anni 60’ e 70’, il genere “spaghetti western” per intenderci. Il regista è Joseph Mankiewicz, e deve avere una sana passione per le pellicole di Leone. La vicenda di “Uomini e cobra” però non si svolge fra bar e strade polverose di vecchie e sperdute cittadine, come è usuale nei film suddetti, bensì in un carcere. Gli attori principali sono Kirk Douglas, che impersona alla grande un carismatico bandito, ed Henry Fonda che interpreta al contrario uno sceriffo in avanti con gli anni. Paris Pitman (Kirk Douglas) finisce sfortunatamente fra le sbarre, arrestato proprio da Woodward Lopman (Henry Fonda), qui inizia un sodalizio con i compagni di cella, finiti contemporaneamente in galera per diversi motivi. La trama fin dall’origine narra le storie dei personaggi, o meglio i motivi che ne causano l’arresto, e ricompone insieme i pezzi, come in un avvincente puzzle, soltanto quando i vari individui si ritrovano insieme fra le mura della cella. Pitman, grazie al suo carisma e alla sua spontaneità, riesce a conquistare la fiducia di tutti i carcerati, che vedono in lui la figura del vero leader. Ma il suo chiodo fisso è quello di abbandonare il carcere e recuperare il ricco bottino nascosto dopo una rapina. Al fine di portare a termine questa impresa, “corteggia” il direttore del penitenziario, promettendogli una cospicua somma del bottino introvabile allorché egli agevolasse un’ evasione. I piani tramontano quando il direttore rimane ucciso in una rissa all’interno del turbolento carcere. A questo punto sale in cattedra l’altro protagonista, Lopman, che ne assume la direzione. Egli stringe un rapporto di collaborazione con Pitman, pur rifiutando le sue insistenti advanced. Lopman grazie all’aiuto di Pitman, l’unico in grado di farsi obbedire dai detenuti, riesce a dare una ripulita al penitenziario, istituendo una guardia medica, modernizzando la struttura e moltiplicando i servizi. La sua convinzione è quella che solo rendendo soddisfatti i prigionieri si possono risolvere i frequenti disordini diffusi nelle carceri degli Stati Americani. Ma l’obbiettivo di Pitman è sempre lo stesso, e proprio in occasione della visita annuale del Governatore, organizza un astuto piano di fuga. Dopo aver ottenuto l’aiuto dell’unico compagno che si rifiutava di fuggire, Pitman riesce ad evadere sacrificando premeditatamente le vite dei compari tanto fiduciosi in lui, e non esita ad uccidere lui stesso l’ultimo amico rimasto in vita. A questo punto, incassata una figuraccia proprio durante le celebrazioni tenutesi, Lopman, si mette sulle tracce di Pitman, assetato di vendetta. Pitman, intanto, dopo aver salutato per l’ultima volta la sua amante, raggiunge il “famoso” nascondiglio che gli aprirà la via della felicità : il luogo nel quale tiene nascosti i soldi. Ebbene, ecco svelato il “segreto” del titolo del film, questo luogo è niente meno che un grosso buco scavato nella terra, colmo di serpenti, cobra per l’appunto. Pitman fa tutto per bene, o quasi. Spara molte pallottole ai serpenti, avvolge il braccio e la mano con la giacca, prende la borsa piena di verdoni, ma, scherzo del destino, viene morso da un cobra infilatosi nella tasca della giacca. Qui sopraggiunge Lopman, che senza alcuno sforzo, appura la morte di Pitman e si appropria del bottino. Questo film risulta eccezionale soprattutto per quel che riguarda la delineazione dei personaggi, mai banali nelle loro diverse psicologie. Riassumendolo in poche parole si può dire che incarna lo spirito un po’ goliardico degli spaghetti western unito ad un andamento analitico tipico del thriller. Come accade anche nei film di Leone, la sfida a distanza tra i due protagonisti, Kirk Douglas ed Henry Fonda, è tutta da godere. Il finale poi ha l’ironia che caratterizzerà successivamente i film moderni del genere noir e pulp, tipo Tarantino per intenderci. Insomma, se vi capita di incontrare questo titolo, e vi piace il genere descritto, non lasciatevelo sfuggire.
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(di valentino)
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