paolp78
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sabato 30 settembre 2017
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la grande commedia napoletana al cinema
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Una delle più celebri commedie di Eduardo De Filippo, in una riuscitissima trasposizione cinematografica.
Al centro della narrazione vi è uno degli elementi più caratterizzanti la cultura napoletana: il gioco del lotto.
La sacralità di tale pratica (che è quasi una scienza con tanto di esperti e studiosi) viene resa stupendamente: ogni accadimento della vita quotidiana può essere considerato nell'ottica del gioco del lotto, perchè ad ogni accadimento corrisponde un numero (ad esempio anche un bambino che ingoia un bottone, con il numero da associare all'evento che cambia a seconda del materiale del bottone ... fantastico!); del pari si può trarre ispirazione dalle mutazioni metereologiche e poi ovviamente dai sogni che diventano fonte di vincita sicura se vi compare un defunto che dà i numeri da giocare (bellissime le scene in cui Eduardo si raccomanda di fronte al ritratto del padre ormai trapassato da due anni).
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Una delle più celebri commedie di Eduardo De Filippo, in una riuscitissima trasposizione cinematografica.
Al centro della narrazione vi è uno degli elementi più caratterizzanti la cultura napoletana: il gioco del lotto.
La sacralità di tale pratica (che è quasi una scienza con tanto di esperti e studiosi) viene resa stupendamente: ogni accadimento della vita quotidiana può essere considerato nell'ottica del gioco del lotto, perchè ad ogni accadimento corrisponde un numero (ad esempio anche un bambino che ingoia un bottone, con il numero da associare all'evento che cambia a seconda del materiale del bottone ... fantastico!); del pari si può trarre ispirazione dalle mutazioni metereologiche e poi ovviamente dai sogni che diventano fonte di vincita sicura se vi compare un defunto che dà i numeri da giocare (bellissime le scene in cui Eduardo si raccomanda di fronte al ritratto del padre ormai trapassato da due anni).
La cultura tutta napoletana della smorfia, delle superstizioni, della jella e della buona sorte (uno degli impiegati al banco lotto ha una evidente gobba), tutto viene rappresentato in modo divertente e caratteristico.
Le interpretazioni sono ovviamente l'altro punto di forza della pellicola.
Gli attori, dai fratelli De Filippo (Eduardo, Peppino e Titina) a Paolo Stoppa, fino a Giorgio De Rege, conoscono tutti perfettamente il soggetto (che certamente avranno messo in scena in teatro decine e decine di volte), quindi sono tutti a proprio agio e perfettamente in parte. I De Filippo (particolarmente i due fratelli, che qui interpretano i due personaggi più importanti: il nevrotico Don Ferdinando, proprietario del banco lotto, che rincorre senza successo la soddisfazione di una vincita; ed il suo contraltare, il dipendente Procopio, che come il Gastone di paparino ha una sfortuna sfacciata ed in particolare al gioco del lotto gliene vanno bene tutte) sono i mattatori della pellicola; quando sono in scena, particolarmente quando ci sono entrambi, danno vita a scene gustosissime e strepitose.
Pellicola davvero molto piacevole; di durata contenuta, la si guarda e riguarda volentieri, in quanto non stanca mai.
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enzo70
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lunedì 30 giugno 2014
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da vedere assolutamente nella versione teatrale
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Il lotto, i sogni e gli imbrogli sono alla base della commedia di Edoardo. Il primo consiglio è di evitare il film e di vedere la commedia, disponibile in dvd. Ferdinando Quagliuolo, il gestore di un banco lotto eredito dal padre, è un accanito giocatore. Ma perde, mentre il suo impiegato Mario Bertolini vince sempre. Nasce un clima di tensione tra i due che esplode quando Bertolini prende una quaterna con i numeri che gli sono stati dati dal padre morto di Quagliuolo. Quest’ultimo ritiene che il padre ha dato i numeri giusti al suo impiegato tratto in errore dal fatto che lui si è trasferito. E minaccia addirittura azioni legali, prima di lanciare una terribile maledizione contro il Bertolini che, in tutto questo, intende sposare la figlia di Quagliuolo.
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Il lotto, i sogni e gli imbrogli sono alla base della commedia di Edoardo. Il primo consiglio è di evitare il film e di vedere la commedia, disponibile in dvd. Ferdinando Quagliuolo, il gestore di un banco lotto eredito dal padre, è un accanito giocatore. Ma perde, mentre il suo impiegato Mario Bertolini vince sempre. Nasce un clima di tensione tra i due che esplode quando Bertolini prende una quaterna con i numeri che gli sono stati dati dal padre morto di Quagliuolo. Quest’ultimo ritiene che il padre ha dato i numeri giusti al suo impiegato tratto in errore dal fatto che lui si è trasferito. E minaccia addirittura azioni legali, prima di lanciare una terribile maledizione contro il Bertolini che, in tutto questo, intende sposare la figlia di Quagliuolo. Come si vede ci sono tutti gli ingredienti per una commedia, ma l’arte di Edoardo di dare un significato agli equivoci traspare con evidenza, tanto che proprio con “Non ti pago” la critica inizia a cambiare l’atteggiamento nei confronti di Edoardo.
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nicolaibra
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giovedì 31 luglio 2008
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informazione sulla location
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io vorrei sapere il ristorante dell'ultima scena quale sia a me sembra la zi teresa di napoli ma vorrei una conferma saluti a tutti
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sergio
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mercoledì 22 dicembre 2004
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un cult italiano
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Un capolavoro
(uno dei primi se non proprio il primo), interpretrato all'inizio dai tre fratelli
De Filippo poi portato avanti da Eduardo con altri attori dopo (aime), la separazione dei tre De Filippo.
Trattasi della farsa napoletana dei giocatori accaniti che si giocano mari e monti e non prendono MAI niete.
L'invidia presso chi gioca poco e vince molto, si ironizza molto sul mondo dei sogni dei morti che danno i numeri per fare vincere i parenti vivi.
Anche la contraddizione della chiesa (del prete interpretato da Enzo Cannavale),
è satato un colpo da maestro come solo Eduardo poteva inventare.
Per non parlare dell'aggiunta che Eduardo fece prima nella versione cinematografica poi aggiunta alla commedia della maledizione del padre e le cattive coincidenze che accadono al ragazzo che si è giocato i numeri e ha vinto, ma ammette che il sogno era del padre della ragazza
fanno della comedia un cult.
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