onufrio
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lunedì 13 gennaio 2014
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attenersi al copione
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Settimo capitolo di nightmare che vede alla regia il ritorno di Wes Craven, padre del primo episodio. In questo film tutti i personaggi recitano la loro parte, da Robert Englund a Heather Lagenkamp passando dallo stesso regista Wes Craven che con l'intento di scrivere l'ennesima storia su Freddy, ha bisogno di risvegliarlo affinchè la trama possa svolgersi al suo completo. Questo "Nuovo Incubo" di Craven è un film nel film che crea più confusione che altro.
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ciccio benzina
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mercoledì 6 giugno 2012
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boooooooo
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un gradino superiore al 6 , inferiore rispetto agli altri capitoli per il semplice motivo della mancanza di originalità .
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dellos
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sabato 16 luglio 2011
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ottima idea di craven per un seguito di nightmare
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Veramente un'ottima idea quella di Wes Craven, che fa giungere il nostro "amato" Freddy nel mondo reale. Film horror impostato bene come storia. Sicuramente migliore del remake del 2010!!
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thedarkenry
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domenica 10 luglio 2011
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davero notevole.
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Wes Craven devo dire che è veramente un bravissimo regista con molta fantasia per il genere horror. Io non sono mai stato un fan della saga di "Nightmare", però questo film mi è davvero piaciuto tantissimo. La regia di Craven è stata eccellente, la trama davvero ingenniosa e molto appassionante (almeno per me), dei buoni effetti speciali, degli ottimi attori che sanno far bene la loro parte, un Freddy Kruger molto più malvaggio di quanto mi aspettassi e con un'ottima dose di suspense (infatti, secondo me, non bisogna esagerare troppo con scene che ti fanno saltare dalla sedia; tipo nel remake del 2010 di "Nightmare" ce ne sono state talmente tante che alla fine non mi faceva più paura).
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Wes Craven devo dire che è veramente un bravissimo regista con molta fantasia per il genere horror. Io non sono mai stato un fan della saga di "Nightmare", però questo film mi è davvero piaciuto tantissimo. La regia di Craven è stata eccellente, la trama davvero ingenniosa e molto appassionante (almeno per me), dei buoni effetti speciali, degli ottimi attori che sanno far bene la loro parte, un Freddy Kruger molto più malvaggio di quanto mi aspettassi e con un'ottima dose di suspense (infatti, secondo me, non bisogna esagerare troppo con scene che ti fanno saltare dalla sedia; tipo nel remake del 2010 di "Nightmare" ce ne sono state talmente tante che alla fine non mi faceva più paura). Il mio voto è: 8,50
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nick castle
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martedì 15 giugno 2010
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il miglior nightmare...
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Dopo dieci anni, Wes Craven ritorna al suo mostro prediletto, gli cambia l'aspetto, gli cambia il guanto e lo rende più perfido. L'idea di Craven, di creare una realta propria del film, in cui i precedenti Nightmare sono davvero dei film e gli attori che li hanno interpretati vengono presentati per davvero come attori è praticamente geniale. Il film si svolge nella realtà del film e nel film che gli attori vivono inconsciamente. Spiegarlo non rende e guardarlo non basta, bisogna non solo immedesimarsi, ma arrivare alla conclusione che gli incubi sono materializazzioni di una realtà da esorcizzare, da scacciare e rinchiudere nella finzione, unico posto in cui gli orrori più grandi hanno motivo di esistere, al fine di intrattenere e in un certo senso anche divertire.
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Dopo dieci anni, Wes Craven ritorna al suo mostro prediletto, gli cambia l'aspetto, gli cambia il guanto e lo rende più perfido. L'idea di Craven, di creare una realta propria del film, in cui i precedenti Nightmare sono davvero dei film e gli attori che li hanno interpretati vengono presentati per davvero come attori è praticamente geniale. Il film si svolge nella realtà del film e nel film che gli attori vivono inconsciamente. Spiegarlo non rende e guardarlo non basta, bisogna non solo immedesimarsi, ma arrivare alla conclusione che gli incubi sono materializazzioni di una realtà da esorcizzare, da scacciare e rinchiudere nella finzione, unico posto in cui gli orrori più grandi hanno motivo di esistere, al fine di intrattenere e in un certo senso anche divertire. Tagliando corto, è il miglior Nightmare di tutta la serie, e non solo per l'apporto necessario degli ottimi trucchi, effetti speciali ed effetti visivi, ma sopratutto per la materia narrativa, per l'originalità, per le invenzioni sceniche, che caratterizzano un film che riesce ad attirare l'attenzione su tutto e non solo sulle truculenze, questa volta ridotte all'osso. Insomma, è l'unico della serie insieme a NIghtmare 6 a non sembrare un film spazzatura dall'inizio alla fine.
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benjamin
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giovedì 26 novembre 2009
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aspettative deluse
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A mio parere il film non sazia gli affamati della psichedelicità tipica del filone Nightmare. Nulla a che vedere con il primo legendario film, nel quale il confine tra sogno e realtà era del tutto impalpabile e che vedeva congiungersi queste due dimensioni al ritmo di avvenimenti inspiegabili messi in scena attraverso tecniche rudimentali se paragonate ai moderni mezzi a disposizione del cinema. Ma era proprio la semplicità compisitiva delle scene macabre a rendere ancora più allucinante e astratto l'impatto che si aveva con il film. Questa semplicità compisitiva si perde in questo film la cui ambientazione non è più quella tipica del sogno. Per esplicare il mio discorso riporto acuni esempi: nei primi film i protagonisti si ritrovavano a dover fronteggiare Freddy ora in un videogioco, ora in una stanza di specchi, ora in un luogo pieno di rampe di scale rovesciate le une rispetto alle altre; in questo film invece gli incubi hanno come ambientazione solo luoghi reali che non hanno quasi nulla di bizzarro o inconvenzionale.
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A mio parere il film non sazia gli affamati della psichedelicità tipica del filone Nightmare. Nulla a che vedere con il primo legendario film, nel quale il confine tra sogno e realtà era del tutto impalpabile e che vedeva congiungersi queste due dimensioni al ritmo di avvenimenti inspiegabili messi in scena attraverso tecniche rudimentali se paragonate ai moderni mezzi a disposizione del cinema. Ma era proprio la semplicità compisitiva delle scene macabre a rendere ancora più allucinante e astratto l'impatto che si aveva con il film. Questa semplicità compisitiva si perde in questo film la cui ambientazione non è più quella tipica del sogno. Per esplicare il mio discorso riporto acuni esempi: nei primi film i protagonisti si ritrovavano a dover fronteggiare Freddy ora in un videogioco, ora in una stanza di specchi, ora in un luogo pieno di rampe di scale rovesciate le une rispetto alle altre; in questo film invece gli incubi hanno come ambientazione solo luoghi reali che non hanno quasi nulla di bizzarro o inconvenzionale. Questo per quanto riguarda l'aspetto tendenzialmente tecnico e scenografico del film, tenendo conto della trama bisogna riconoscere un grande ingegno da parte di wes, il quale è riuscito a suscitare la curiosità del pubblico verso un filone che consta già di sei episodi precedenti e riesce nel suo intento intessendo una trama davvero originale e insolita, nella quale sono gli attori stessi ad essere perseguitati dal terribile freddy krueger.
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paride86
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domenica 8 febbraio 2009
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che delusione
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Questo film è stato per me una grandissima delusione, soprattutto perché il regista è Wes Craven, e da lui mi aspettavo molto di più.
Il personaggio di Freddy qui viene completamente snaturato e tutto il film finisce per assomigliare ad un asettico backstage, nel quale si mischia la realtà con la fantasia (e non con il sogno, tema intrinseco della saga).
Le atmosfere sono completamente diverse da quelle dei capitoli precedenti e a parte le scene girate nell'ospedale il resto è decisamente da scartare, soprattutto le sequenze finali, in cui il regista eccede visivamente con un misticismo esotico decisamente fuori luogo per il personaggio di Freddy (lo stesso misticismo che Craven userà, stavolta coerentemente, nel suo film successivo, "Il serpente e l'arcobaleno").
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Questo film è stato per me una grandissima delusione, soprattutto perché il regista è Wes Craven, e da lui mi aspettavo molto di più.
Il personaggio di Freddy qui viene completamente snaturato e tutto il film finisce per assomigliare ad un asettico backstage, nel quale si mischia la realtà con la fantasia (e non con il sogno, tema intrinseco della saga).
Le atmosfere sono completamente diverse da quelle dei capitoli precedenti e a parte le scene girate nell'ospedale il resto è decisamente da scartare, soprattutto le sequenze finali, in cui il regista eccede visivamente con un misticismo esotico decisamente fuori luogo per il personaggio di Freddy (lo stesso misticismo che Craven userà, stavolta coerentemente, nel suo film successivo, "Il serpente e l'arcobaleno").
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skrat
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domenica 20 luglio 2008
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un complesso horror meta-cinematografico
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Una pellicola straordinariamente innovativa, abilmente edificata sul contrasto tra realtà / sogno / finzione cinematografica (aumentando in tal modo il già vertiginoso binomio “realtà / sogno” del primo film della serie). Craven, rivoluzionando la grammatica dell’incubo cinematografico, partorisce un’esperienza visiva incredibilmente adulta e riflette con abile cognizione di causa filosofica sulla profonda permeabilità dell’horror in quanto genere cinematografico. Il moralismo sociale (ma non semplicistico) del film capostipite scompare, aprendo la strada ad un’ampia speculazione sul rapporto intrinseco tra incubo e realtà, capaci di compenetrarsi l’uno con l’altro, sfruttando come mezzo di connessione lo strumento cinematografico.
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Una pellicola straordinariamente innovativa, abilmente edificata sul contrasto tra realtà / sogno / finzione cinematografica (aumentando in tal modo il già vertiginoso binomio “realtà / sogno” del primo film della serie). Craven, rivoluzionando la grammatica dell’incubo cinematografico, partorisce un’esperienza visiva incredibilmente adulta e riflette con abile cognizione di causa filosofica sulla profonda permeabilità dell’horror in quanto genere cinematografico. Il moralismo sociale (ma non semplicistico) del film capostipite scompare, aprendo la strada ad un’ampia speculazione sul rapporto intrinseco tra incubo e realtà, capaci di compenetrarsi l’uno con l’altro, sfruttando come mezzo di connessione lo strumento cinematografico. Innamorato del cinema, il regista compie quasi un atto d’amore nei suoi confronti, elevandolo da mero strumento di analisi sociale a catalizzatore della realtà, capace di fondere l’irrazionale con il concreto e l’evanescenza dell’incubo con la tangibile corporeità del mondo. D’altro canto la pellicola sembra scavare ancora più in profondità nelle ossessioni e negli orrori della nostra società, ma anche (e da qui nasce il terrore) della nostra psiche, nella nostra mente di sognatori, incapaci ormai di produrre dimensioni oniriche, poiché radicalmente attorniati dalla violenza. Per fortuna c’è il cinema, che crea l’impossibile e ci aiuta a fuggire gli orrori del mondo. Riflessione sulla ferocia dell’uomo, dunque, e sul Male dei nostri giorni, ma anche saggio sul potere della narrazione e del racconto di esorcizzare i mostri quotidiani. Nonostante quest’abile miscela di compenetrazione tematica, però, non posso, ahimè, dare più di tre stelle al film e questo a causa di due piccoli rimpianti che esso mi ha lasciato: 1 – Freddy non incontra mai l’attore che lo interpreta (Englund); 2 – le trovate orrorifiche non fanno altro che riciclare, a volte in tono minore, quelle della prima pellicola. Grandissimo, comunque, il finale, che si ricollega narrativamente all’inizio della pellicola.
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alvaronefan87
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giovedì 20 settembre 2007
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l'unico capitolo che ho visto!
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Me l'ho presto' un mio compagno di classe durante il primo anno delle superiori, è l'unico capitolo che ho visto del terrificante Freddy e mi piacque, da quella volta mi rimase impressa la sequenza sul finale in cui Freddy afferra il bambino e dice a quest'ultimo: "Ora ti mangio!"
per poi tirare fuori la sua lunga lingua e incominciare a leccare il viso del piccolo, durante quella scena io contemporaneamente esclamavo ripetendo "Che schifo!" e mi scompisciavo dalle risate. Ho notato di recente che la copertina della versione DVD è diversa dalla locandina e dalla versione VHS, strano...
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federico lanzuisi
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venerdì 18 agosto 2006
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la filosofia dell'horror
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Forse il film quasi perfetto. In quanti, fra la critica ed il pubblico, sono mai riusciti a degustare l'orgasmo visivo che questo e solo pochi altri film hanno saputo trasmettere alle masse? In pochi, troppo pochi sicuramente. Quello che forse la gente non ha mai voluto capire, è che questo capolavoro non è assolutamente collegato agli aborti cinematografici della serie Nightmare a partire dal secondo capitolo fino al sesto, ma solo all'originale numero 1. Diciamolo, è impossibile comprendere appieno la poesia compositiva del film senza aver visto prima il capitolo capotistitipe della serie, anch'esso diretto dal maestro Wes Craven. Ed è proprio Lui che interpretando se stesso nel Suo film che spiega alla protagonista e alle masse la vera filosofia dell'Horror, la quale non dev'essere presa alla leggera poichè in essa sono racchiuse conoscenze proprie della letteratura Latina(esisteva infatti in essa l'esistenza di un Dio chiamato Incubo la cui descrizione non si distanzia troppo dalla descrizione del caro Freddy Krueger) e delle credenze Egizie, il tutto a confermare l'eccezionale preparazione letteraria del prof.
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Forse il film quasi perfetto. In quanti, fra la critica ed il pubblico, sono mai riusciti a degustare l'orgasmo visivo che questo e solo pochi altri film hanno saputo trasmettere alle masse? In pochi, troppo pochi sicuramente. Quello che forse la gente non ha mai voluto capire, è che questo capolavoro non è assolutamente collegato agli aborti cinematografici della serie Nightmare a partire dal secondo capitolo fino al sesto, ma solo all'originale numero 1. Diciamolo, è impossibile comprendere appieno la poesia compositiva del film senza aver visto prima il capitolo capotistitipe della serie, anch'esso diretto dal maestro Wes Craven. Ed è proprio Lui che interpretando se stesso nel Suo film che spiega alla protagonista e alle masse la vera filosofia dell'Horror, la quale non dev'essere presa alla leggera poichè in essa sono racchiuse conoscenze proprie della letteratura Latina(esisteva infatti in essa l'esistenza di un Dio chiamato Incubo la cui descrizione non si distanzia troppo dalla descrizione del caro Freddy Krueger) e delle credenze Egizie, il tutto a confermare l'eccezionale preparazione letteraria del prof.Craven. Filosofia che abraccia tutti i precedenti film Horror(e purtroppo anche i successivi) ad eccezione di questo, poichè è un film di vita vissuta, un film vero, a partire dalle telefonate e lettere minatorie ricevute veramente dalla protagonista, o all'hobby di R.Englund di dipingere, o ai reali incubi ai quali è esposto W.Craven, o al vero terremoto(previsto purtroppo nella sceneggiatura) che colpì la città di L.A. ed il set. Un film vero, forse maledetto.
Come inoltre non ricordare le innumerevoli citazioni prese da questo film ma non ritenute esplicite per la scarsa conosenza del film. Possiamo ricordare il bambino indemoniato "modello" insieme all'esempio di "Omen" di R.Donner, per più di un film, basti ricordare il successivo "The Ring", come anche l'idea del televisore funzionante anche senza spina inserita. Oppure all'idea di "rifare" un film esattamente uguale al precedente come nell'ambiguo "Psyco" di Gus Van Sant, per non parlare delle infinite citazioni al look di Freddy o simili.
C'è da ammetterlo, questo film rappresenta l'apice di un nuovo stile di far cinema horror. Le idee nel realizzarlo non sono mancate, ne tantomeno a chi lo guarda può pensare che è un sequel, poichè non lo è.I momenti cult del film scuramente sono l'idea del mondo onirico dentro al letto del bambino, o forse proprio l'utilizzo dell'intero cast del primo film è sensazionale.Punti deboli: sebbene sia una pietra miliare del cinema horror, ha anch'esso delle piccole falle. Inanzitutto sebbene il film sia interpretato con maestria in ogni suo personaggio, c'é da notare che la bravissima protagonista Heather Lagenkamp non versa una lacrima per tutto il film nonostante sia soggetta ad avvenimenti non molto felici. Forse ciò serve a rappresentare la tempra morale del personaggio, ma come si uol dire, il troppo stroppia. Infine c'è da ricordare che questo film è purtroppo soggetto alle limitazioni dovute all'essere un "capitolo a parte" della storia degli altri film perciò inconprensibile se non si è visto di recente il primo Nightmare con gli stessi attori. A eccezione di questo il film rimane uno dei migliori mai realizzati ed è anche uno dei pochi film che invece di distribuire spaventi gratuiti, alla fine del film regala al fruitore quel senso di apprensione ed ansia che porta alla domanda che lo rende davvero unico:"Ma è solo un Film"?
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