fedeleto
|
sabato 18 settembre 2010
|
i boia muoiono ma lang no..
|
|
|
|
Lang ci aveva mostrato il cinismo nazista gia' nel precedente film DUELLO MORTALE,ora invece dirige un film in cui il soggetto e' di brecht e del maestro Lang ,ritornando sulla tematica nazista.Il film racconta la fuga di Svodoba,poiche' egli e' ricercato per aver compiuto un attentato contro il nazismo.Lo aiutera' una donna ospitandolo a casa ,ma a pagare sara' il padre di lei.La donna pertanto disperata andra' alla gestapo per salvare il padre ma capira' solo dopo di aver commesso un grave errore ,seppur forse c'e' ancora qualche speranza.Film che possiede un'ottima fotografia ,e la trama e' piena di colpi di scena e trovate stilistiche interassanti(ottima la scena in cui la donna sotto interrogatorio si china a raccogliere il pezzo di sedia)ed il personaggio di gruber e' ben costruito ,ma la potenza espressionista di Lang non piu' quella di una volta nonostante il soggetto sia pertanto originale ,lo stile in alcune scene sembra troppo di gia' visto.
[+]
Lang ci aveva mostrato il cinismo nazista gia' nel precedente film DUELLO MORTALE,ora invece dirige un film in cui il soggetto e' di brecht e del maestro Lang ,ritornando sulla tematica nazista.Il film racconta la fuga di Svodoba,poiche' egli e' ricercato per aver compiuto un attentato contro il nazismo.Lo aiutera' una donna ospitandolo a casa ,ma a pagare sara' il padre di lei.La donna pertanto disperata andra' alla gestapo per salvare il padre ma capira' solo dopo di aver commesso un grave errore ,seppur forse c'e' ancora qualche speranza.Film che possiede un'ottima fotografia ,e la trama e' piena di colpi di scena e trovate stilistiche interassanti(ottima la scena in cui la donna sotto interrogatorio si china a raccogliere il pezzo di sedia)ed il personaggio di gruber e' ben costruito ,ma la potenza espressionista di Lang non piu' quella di una volta nonostante il soggetto sia pertanto originale ,lo stile in alcune scene sembra troppo di gia' visto.
[-]
|
|
[+] lascia un commento a fedeleto »
[ - ] lascia un commento a fedeleto »
|
|
d'accordo? |
|
ajan
|
domenica 2 novembre 2008
|
grande regista e grande co-sceneggiatore ma...
|
|
|
|
Un grande regista, Fritz Lang, e un grande co-sceneggiatore, Bertolt Brecht, per un film, all'epoca, di propaganda antinazista. Splendida scenografia con chiaruscuri espressionisti e ben resi gli scenari cupi di una Praga in pieno terrore nazista. Peccato che la storia dell'attentato non sia stata rispettata (non c'erano elementi sufficienti all'epoca? i servizi segreti inglesi preferivano non venir coinvolti sullo schermo?) e peccato per la caricatura, accennata, di Heydrich: i nazisti allora e i neonazisti oggi (vedi anche U.S.A.) non vanno ridicolizzati ma considerati per quello che sono, degli assassini da combattere, ma soprattutto da emarginare nella loro ideologia.
|
|
[+] lascia un commento a ajan »
[ - ] lascia un commento a ajan »
|
|
d'accordo? |
|
zenarcade
|
mercoledì 13 agosto 2008
|
come un boomerang...
|
|
|
|
Che le quattro stellette ritornino al mittente....Questo film è a parer mio un capolavoro,e dunque ne mancano altre 1000000!!L'atmosfera che aleggia nel film,è agghiacciante e sarcasticamente pungente (come solo sa fare il Maesto Lang) ridicolizzando gli altezzosi gerarchi nazi che si divertono a terrorizzare psicologicamente e fisicamente la popolazione cecoslovacca.Semplicemente straordinari gli attori!!
|
|
[+] lascia un commento a zenarcade »
[ - ] lascia un commento a zenarcade »
|
|
d'accordo? |
|
cosini
|
venerdì 8 agosto 2008
|
i morti ci guardano
|
|
|
|
Un film carico di tensione, con una trama bene articolata, magari con qualche dinamica improbabile, che nel complesso però regge la morale brechtiana. La storia mostra la resistenza del popolo ceco alla violenza nazista. Vite umane in cambio del valore della libertà. Il momento più alto è affidato al "professore", condannato a morte, che al figlio, cioè alle future generazioni, lascia detto che la libertà non è mai un fatto acquisito. Bisogna sempre vigilare affinché un giorno qualcuno non ce la tolga. Quel eventuale giorno, per riaverla, dovremo pagarla con la vita. E chi sarebbe più disposto a dare la vita per non dover essere sbeffeggiato dei media che ci impongono psicologicamente cosa dobbiamo comperare, desiderare, vivere, dire, pensare? Qualcuno che è già morto.
[+]
Un film carico di tensione, con una trama bene articolata, magari con qualche dinamica improbabile, che nel complesso però regge la morale brechtiana. La storia mostra la resistenza del popolo ceco alla violenza nazista. Vite umane in cambio del valore della libertà. Il momento più alto è affidato al "professore", condannato a morte, che al figlio, cioè alle future generazioni, lascia detto che la libertà non è mai un fatto acquisito. Bisogna sempre vigilare affinché un giorno qualcuno non ce la tolga. Quel eventuale giorno, per riaverla, dovremo pagarla con la vita. E chi sarebbe più disposto a dare la vita per non dover essere sbeffeggiato dei media che ci impongono psicologicamente cosa dobbiamo comperare, desiderare, vivere, dire, pensare? Qualcuno che è già morto.
[-]
[+] ok
(di fulvio)
[ - ] ok
|
|
[+] lascia un commento a cosini »
[ - ] lascia un commento a cosini »
|
|
d'accordo? |
|
|