samanta
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domenica 16 giugno 2024
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persone che s''incontrano e si scontrano
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Gardenia blu (in originale The Blue Gardenia) del 1953 appartenente al genere thriller/noir di Fritz Lang regista di origine austriaca che a partire dal 1936 operò a Hollywood, inizialmente con film di carattere sociale (encomiabile Furia con Spencer Tracy sul linciaggio), negli anni '40 e '50 diresse pellicole di vario genere: guerra (I guerriglieri delle Filippine) western (singolare Rancho Notorious) diversi noir (La strada scarlatta, La bestia umana) e polizieschi/noir (L'alibi era perfetto, Il grande caldo, Quando la città dorme).
Siamo a Los Angeles nel 1952 Norah (Anne Baxter) il giorno del suo compleanno organizza una cena da sola, sul tavolo brinda alla fotografia del suo amatissimo fidanzato che da più di un anno è in Corea, la sua amica Crystal (Ann Sothern) con cui condivide l'alloggio insiema a Sally (Jeff Donnel) tutte colleghe alla centrale telefonica, le porta una lettera del suo fidanzato che le comunica che si è innamorato di un'infermiera e che la sposa.
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Gardenia blu (in originale The Blue Gardenia) del 1953 appartenente al genere thriller/noir di Fritz Lang regista di origine austriaca che a partire dal 1936 operò a Hollywood, inizialmente con film di carattere sociale (encomiabile Furia con Spencer Tracy sul linciaggio), negli anni '40 e '50 diresse pellicole di vario genere: guerra (I guerriglieri delle Filippine) western (singolare Rancho Notorious) diversi noir (La strada scarlatta, La bestia umana) e polizieschi/noir (L'alibi era perfetto, Il grande caldo, Quando la città dorme).
Siamo a Los Angeles nel 1952 Norah (Anne Baxter) il giorno del suo compleanno organizza una cena da sola, sul tavolo brinda alla fotografia del suo amatissimo fidanzato che da più di un anno è in Corea, la sua amica Crystal (Ann Sothern) con cui condivide l'alloggio insiema a Sally (Jeff Donnel) tutte colleghe alla centrale telefonica, le porta una lettera del suo fidanzato che le comunica che si è innamorato di un'infermiera e che la sposa. Norah distrutta si ubriaca, riceve la telefonata di Harry (Raymond Burr) donnaiolo impenitente che voleva uscire con Crystal che però ha già un impegno, Norah pur non conoscendolo accetta l'invito a uscire a cena. I 2 vanno nel locale Gardenia Blu dove Norah beve ancora e poi acccetta di sentire musica a casa di lui, ma in casa Harry dalle avances passa ad un tentativo di stupro, Norah in totale confusione mentale lo respinge con un attizzatoio e poi fugge a piedi scalzi. Il giorno dopo la cameriera entrata per le pulizie lo trova morto ucciso con un colpo alla testa, il delitto provoca sensazione nella gente e nei mass media. Si interessa particolarmente della vicenda un giornalista Casey Mayo (Richard Conte) che segue le indagini cercando di scoprire la colpevole che ha lasciato le sue scarpe, Norah che è terrorizzata e ha un blackout nella mente circa la sera con Harry, accoglie l'invito in un articolo alla sconosciuta assassina a presntarsi e lei lo fa., ma è una trappola (non voluta da Casey) ed è arrestata. Casey approfondisce la vicenda e indagando scopre che la colpevole è una commessa di un negozio di dischi sedotta da Harry che non voleva sposarla. Casey e Norah riescono a ricomporre i rapporti essendosi innamorati a vicenda.
E' un film controverso nella critica, Bogdanovich lo definì "velenoso verso la società americana", ma non mi sembra velenoso e neppure acido, in realtà come in altri film Lang denuncia (era uno dei suoi temi preferiti) le storture delle comunicazioni dei mass media (giornali, radio, tv), in questo film la febbre di fare lo scoop per vendere più giornali (ora si direbbe per avere più followers) fa dimenticare la prudenza e il rispetto della dignità delle persone. la trama è ben costruita i colpi di scena si susseguono, buona la trovata del disco con la canzone Gardenia blu cantata da Nat King Cole (che tra l'altro la canta nel locale dove si trovano Norah e Harry) che fa da perno per la soluzione individuando la vera colpevole la commessa Rose Miller (Ruth Storey nella vita moglie di Richard Conte) . Qualche criticità si potrebbe osservare nel finale da commedia brillante, però anche il grande "Hitch" lo utilizzò, ad esempio in Intrigo Internazionale. Per quanto riguarda la recitazione trovo un pò carente quella di Richard Conte attore non molto espressivo (Dana Andrews) che era la prima scelta era di un altro livello), un altro un pò fuori parte è Raymond Burr in quegli anni destinato a parte di vilain (La finestra sul cortile, L'alba del gran giorno) e che troverà in seguito la sua collocazione nella figura di Perry Mason. Invece bravissima Anne Baxter una delle migliori attrici di quel periodo (Oscar come migliore attrice n.p. in Il filo del rasoio, Io confesso, Acqua alla gola, Cimarron) che non ebbe una carriera facile, brave anche le 2 coinquiline specie Ann Sothern (Lettera a 3 mogli).
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alessandro rega
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sabato 14 settembre 2013
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un noir cupo ma anche romantico.
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Commedia, thriller noir del 1953 diretto da Fritz Lang.
L’intento della mia recensione è farvi capire più o meno che tipo di film è e, di conseguenza, farvi valutare se vederlo o meno.
É molto semplice e non ci sono cose eccelse da segnalare ne particolari errori di sceneggiatura…poi, è tratto da un racconto scritto quindi è improbabile che vi siano buchi.
La cosa più carina ed innovativa è che si tratta di un noir che però spesso si avvicina alla commedia rosa e al sentimentale.
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Commedia, thriller noir del 1953 diretto da Fritz Lang.
L’intento della mia recensione è farvi capire più o meno che tipo di film è e, di conseguenza, farvi valutare se vederlo o meno.
É molto semplice e non ci sono cose eccelse da segnalare ne particolari errori di sceneggiatura…poi, è tratto da un racconto scritto quindi è improbabile che vi siano buchi.
La cosa più carina ed innovativa è che si tratta di un noir che però spesso si avvicina alla commedia rosa e al sentimentale.
Le parti romantiche o comunque nelle scene in cui si parla di un intrigo amoroso o cose di questo tipo (per esempio il corteggiamento del pittore, la lettera del fidanzato che abbandona la giovane bionda o anche gli attimi in cui il giornalista si invaghisce di lei), sono accompagnate dalla musica soave utilizzata ottimamente. Essa è quasi uno degli elementi portanti di tutto il lungometraggio, basti pensare che alla fine la musica sarà importante anche per il finale e quindi era indispensabile inserire buone canzoni e farlo bene in quanto sono parti integranti della trama stessa. La canzone Gardenia blu (credo si chiami così) è molto molto bella e compare più volte.
Un aspetto da non sottovalutare è la fotografia quasi perfetta del grande Nicholas Musuraca che conferisce un’atmosfera misteriosa e angosciosa a tutto il film.
Quindi, mi correggo…ci sono alcune cose eccelse da sottolineare e sono proprio le musiche e la formidabile fotografia.
Assomiglia in quanto a struttura a “Anatomia di un rapimento” di Kurosawa, perché inizialmente troviamo sequenze di riflessione sulla psicologia della ragazza e, solo nell’ultima parte avvengono tutte insieme le peripezie che portano poi al finale del film (finale che non mi è piaciuto molto).
Insomma, la primissima parte (fino a quando lei arriva all’appartamento e si sveglia la mattina successiva) sono solo scene per portare avanti la trama anche se troviamo la parte ambientata nel locale Gardenia blu molto bella.
Anatomia di un rapimento però ci tengo a precisare che è un film diversissimo contenutisticamente, anche lì c’è una parte psicologica iniziale, o meglio, una parte che riflette la psicologia dei protagonisti della vicenda e poi ci sono le indagini.
Ora, precisato che sono diversissimi anche per stile, ci tengo a sottolineare come in questo film le indagini non le contiene proprio nonostante sia un thriller noir con tanto di polizia…a proposito, si vede anche come i giornalisti ricoprano un ruolo decisivo sull’opinione della gente e anche sulle indagini della polizia.
Il paragone al film di Kurosawa, l’ho fatto solo per farvi capire che c’è, oltre al sentimentale e al giallo, anche una contrapposizione di psicologico e action (si fa per dire…cioè, ripeto, non ci sono indagini ne tanto meno inseguimenti e altre cose del genere..il film è molto breve e forse è pure meglio che è così…a mio avviso allungare il brodo sarebbe stato quanto mai ridicolo e patetico.É un opera semplice ma con tocchi di classe che Lang ha inserito perfettamente come le ambientazione per esempio: il locale Gardenia è esotico, ha sedie gigantesche e perfino i drink sono ornati con erbe e aromi…veramente la sequenza in quel locale l’ho gradita molto con l’uomo di colore (tipo Sam di Casablanca) che cantava la canzone principale del film.
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onufrio
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giovedì 21 marzo 2013
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quella sera alla gardenia blu
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Giovane donna appena lasciata dal fidanzato tramite una lettera, cede alle lusinghe di un artista che la invita al famoso locale Gardenia blu, lei si ubriaca, lui la porta a casa con la scusa di una festa, in realtà i due sono soli, lui ci prova, lei reagisce e lo uccide. Il giorno dopo i giornali danno risalto a questa notizia e ad una misteriosa assassina chiamata appunto Gardenia Blu; la donna in preda alle angosce non sa cosa fare, e non ricorda con esattezza la serata trascorsa in compagnia di quell'uomo poichè era abbastanza ubriaca. L'intervento di un importante giornalista sarà il nodo cruciale per snodare la vicenda e risolvere l'enigma.
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fedeleto
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martedì 14 dicembre 2010
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la gardenia di lang..
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Dopo LA CONFESSIONE DELLA SIGNORA DOYLE,Lang torna in un grande film diretto magistralmente ed abilmente che porta la sua inimitabile firma.La storia di gardenia blu ,racconta la storia di una ragazza che essendo lasciata dal suo uomo decide una sera di uscire con una persona ,ma essendosi ubriacata in compagnia di quell'uomo non ricorda cosa e' successo la scorsa notte,ed appena apprende che l'uomo e' stato trovato morto nella sua abitazione comincia a credere di essere stata lei stessa.Come sempre Lang evidenzia il tema dell'illusione,niente e' come sembra ,tutto si confonde in un vortice(la sequenza in cui la ragazza cade svenuta si vede un vero e prorpio vortice diretto eccezionalmente dal direttore della fotografia)che confonde le idee,e cosa ci sia sotto sara' solo il destino a renderlo chiaro.
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Dopo LA CONFESSIONE DELLA SIGNORA DOYLE,Lang torna in un grande film diretto magistralmente ed abilmente che porta la sua inimitabile firma.La storia di gardenia blu ,racconta la storia di una ragazza che essendo lasciata dal suo uomo decide una sera di uscire con una persona ,ma essendosi ubriacata in compagnia di quell'uomo non ricorda cosa e' successo la scorsa notte,ed appena apprende che l'uomo e' stato trovato morto nella sua abitazione comincia a credere di essere stata lei stessa.Come sempre Lang evidenzia il tema dell'illusione,niente e' come sembra ,tutto si confonde in un vortice(la sequenza in cui la ragazza cade svenuta si vede un vero e prorpio vortice diretto eccezionalmente dal direttore della fotografia)che confonde le idee,e cosa ci sia sotto sara' solo il destino a renderlo chiaro.Buone musiche( in primis l'hit blue gardenia),sequenza iniziale che ricorda vagamente metropolis( le strade,i grattacieli),e personaggi spiazziati che non sono sicuri di nulla(la ragazza ,e persino il giornalusta che contro la sua volonta' la fara' arrestare ignaro di tutto),ma in tutta questa insicurezza si muovera' la verita' a piccoli passi fino a prendere posto per concludere il dramma.Un ottimo Lang e discreti attori,che rendono la pellicola piu' che godibile.
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greta jackson
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venerdì 26 novembre 2010
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gardenia
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è un bel film,un classico noir girato da un regista che è un maestro del genere.Indovinata la scelta della presunta assassina Anne Baxter,bella donna e di gran classe,ma nella parte del giornalista che risolve il caso avrei visto meglio un attore come James Stewart o Gregory Peck,comunque rimane un film da vedere e rivedere.........
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tomek
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domenica 22 gennaio 2006
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"non è una storia interessante ma è la verità"
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La recensione è estremamente ridotta ma fedelissima. Sembra una costante ma la versione americana di Lang è una stupenda prova di regia che non trova nei dialoghi una corretta armonia.
Anche in questa opera le parole sembrano inutili, servono più a spiegare ed appesantire l'immagine. Il sonoro è superfluo, l'unica cosa che interessava Lang era sicuramente la voce di King Cole, al quale dedica un'intera sequenza.
3 stelle per la regia, il resto è pesantemente presente.
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val82
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lunedì 24 settembre 2001
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gardenia blu
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Fritz Lang è sicuramente uno dei più grandi registi della storia. Questo ottimo giallo è l'ennesima prova del suo talento. Richard Conte, nel ruolo del giornalista, conferma le proprie doti d'interprete. Un film solido, ben costruito ed efficace.
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