All We Imagine As Light - Amore a Mumbai |
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Un film di Payal Kapadia.
Con Kani Kusruti, Divya Prabha, Chhaya Kadam, Hridhu Haroon.
continua»
Drammatico,
Ratings: Kids+13,
durata 110 min.
- Francia, India, Paesi Bassi, Lussemburgo, Italia 2024.
- Europictures
uscita giovedì 10 ottobre 2024.
MYMONETRO
All We Imagine As Light - Amore a Mumbai ![]() ![]() ![]() ![]() ![]() |
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A cavallo tra due mondi
di gabriellaFeedback: |
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lunedì 21 ottobre 2024 | |||||||||||||||||||||||||||||||||||||
Il film di Payal Kapadia, nonostante costruzioni visive importanti e suggestive, di un racconto di solitudin ie difficoltà, descritte con toni surreali e a tratti onirici, non riesce, almeno nel mio caso , in un coinvolgimento emotivo, epidermico o partecipe. L'incipit ci mostra una Mumbai caotica,, frenetica , di corsa, tanto da apparire sfocata, per illuminarsi poco dopo , quando ci presenta la realtà di tre donne, diverse per età, per situazione e temperamento. Prabha è capoinfermiera in un ospedale della città, è sposata tramite un matrimonio combinato, ma il marito vive in Germania e da un paio d'anni non si è più fatto vivo, condivide l'appartamento con una giovane collega, Anu, innamorata di un ragazzo musulmano mentre lei è induista, e infine la più anziana, Parvaty, cuoca dell'ospedale che ha appena ricevuto un avviso di sfratto vittima della speculazione edilizia e non ha documentazione del marito defunto che attesti il suo diritto all'abitazione. Sono tre mondi che si uniscono e cercano aiuto e sostegno reciproco, c'è la differenza culturale, di Prabha, che accetta con rassegnazione il suo destino perchè pensa che non le può sfuggire, e rimane fedele al marito, negandosi ogni possibilità , come il corteggiamento di un medico che lavora con lei, e il rifiuto di Ana che fa di tutto per abbattere le regole imposte e desidera vivere il suo amore per Shiaz liberamente. Sarà il viaggio intrapreso con Parvaty, costretta a tornare al suo paese natio, nel Kerala, e l'incontro con un altro mondo, un altro paesaggio, immerso tra mare e cielo, tra verde e natura , che le tre donne ritroveranno il loro esistere , a comprendere la bellezza e la propria interiorità. Così la notte diventa giorno, il rumore dello sferragliare dei treni si sostituisce allo sciabordio delle onde, la moltitudine di colori si concentra sugli azzurri e sui verde smeraldo , riposanti, quieti, si spalancano foreste incantate, finalmente rifugio dove Ana e Shiaz possono abbandonarsi all’amore, in una dimensione metafisica e sognante, un luogo da abitare che respira di umanità. . Eppure, nella bellezza delle immagini, si avverte qualcosa di troppo costruito, artificioso, che impedisce l’accesso a quel mondo nuovo, c’è troppa cura, troppa minuziosità, troppa attenzione al dettaglio che priva lo spettatore un’immersione profonda, la lentezza dell’ultima parte diventa pesante, allontana anziché armonizzare. C’è si l’aspetto sociale, la pressione urbana, le ingiustizie e l’assurdità di certe regole imposte, il sogno, l’illusione, l’alleanza femminile, eppure rimane qualcosa di inesaudito, qualcosa che ti aspettavi ma non è accaduto.
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