A Chiara |
||||||||||||||
Un film di Jonas Carpignano.
Con Swamy Rotolo, Claudio Rotolo, Grecia Rotolo, Giuseppina Palumbo.
continua»
Drammatico,
Ratings: Kids+13,
durata 121 min.
- Italia 2021.
- Lucky Red
uscita giovedì 7 ottobre 2021.
MYMONETRO
A Chiara
valutazione media:
3,57
su
-1
recensioni di critica, pubblico e dizionari.
|
||||||||||||||
|
||||||||||||||
|
|
|||||||||||||||||||||||||||||||||||||
Chiara tra realtà e allucinazione
di Fabio Ferzetti L'Espresso
Segreti di famiglia. Se fosse un film tradizionale "A Chiara" apparterrebbe a questo sottogenere, magari in modalità "crime" per usare una categoria rassicurante e alla moda. C' è un padre che si nasconde. C' è una figlia adolescente che scopre più cose del dovuto. C' è un muro di omertà che con il pretesto di difendere Chiara e i suoi 15 anni le impedisce di conoscere la verità, dunque di crescere. Ma Jonas Carpignano, lo straordinario regista di "Mediterranea" e poi di "A Ciambra", tutti girati a Gioia Tauro con attori-non attori trovati e formati sul posto, fa film molto diversi dagli altri. Perché sposa fino in fondo il punto di vista di tutti i suoi protagonisti, anche (soprattutto) se non coincidono. Perché estrae dai suoi (non) attori verità umane sconcertanti per esattezza e intensità. E perché punta l' obiettivo su mondi invisibili, o cancellati dai luoghi comuni. Dribblando le retoriche più consolidate.
Nessuna "denuncia", dunque; nessun "ritratto" di figure marginali grondante pietas o magari poesia; nessuna ostensione di una qualche innocenza originaria. Questo allievo di Scorsese, che in "A Ciambra" ha ripreso una comunità Rom da dentro come nessuno era riuscito a fare, gioca con regole solo sue. Dilata all' inverosimile lo spazio gioioso di una grande festa di compleanno per poi farlo esplodere come i palloncini volteggianti nel salone. Appende ogni rivelazione e ogni sospetto allo sguardo allucinato ma fermissimo di questa 15enne (prodigiosa Swamy Rotolo) che non si ferma davanti a niente e nessuno. Rispetta la cronaca giudiziaria (perfino i nomi delle vittime di 'ndrangheta sono veri) e insieme la scavalca perché tutto, appunto, è visto da Chiara. Dunque passato e presente, ricordo e illazione, realtà e allucinazione (sotto quella casa ce n' è un' altra, segreta), si mescolano con echi addirittura faustiani (quella terra che si apre, in aperta campagna). Ne esce un romanzo di formazione che oltre a essere l' ipotetico ritratto di una ragazza di Gioia Tauro, reso ancora più "vero" dall' uso di tutta la sua famiglia (anche se la vicenda resta immaginaria), assume inquietanti risvolti metaforici.
Forse i problemi con la legalità non li ha solo la famiglia di Chiara. Forse intorno alla Calabria c' è un intero Paese. Forse affrontare certi legami di sangue e cultura farebbe bene un po' a tutti noi.
|
Recensioni & Opinionisti |
Premi |
Multimedia | Shop & Showtime |
Spirit Awards (3) David di Donatello (7) Articoli & News |
Link esterni
|