Guida romantica a posti perduti

Il titolo è meraviglioso. Le aspettative sono alte: viaggio, amore, riflessioni, incanto, poesia. Risultato: un noioso tour in terza classe accompagnati dalle paranoie di Jasmine Trinca e dalle sbronze di Clive Owen, la “star” inglese che sta al film come Boris Johnson sta al COVID-19. La sceneggiatura banale al limite della censura etica e la regia anonima di Giorgia Farina (che pure aveva firmato il divertente “Amiche da morire”) contribuiscono al totale fallimento del progetto. Unico guizzo alla fine quando da un juke-box partono inaspettate le note di “Pretty Vacant” dei Sex Pistols, ma non c’era bisogno di pagare il biglietto per ascoltare musica punk. Un imperdonabile spreco di pellicola cinematografica. Scialbo. 5