La ragazza d'autunno |
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Un film di Kantemir Balagov.
Con Viktoria Miroshnichenko, Vasilisa Perelygina, Andrey Bykov, Igor Shirokov.
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Titolo originale Dylda.
Drammatico,
Ratings: Kids+13,
durata 120 min.
- Russia 2019.
- Movies Inspired
uscita giovedì 9 gennaio 2020.
MYMONETRO
La ragazza d'autunno
valutazione media:
3,93
su
-1
recensioni di critica, pubblico e dizionari.
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Iya e Masha in simbiosi oltre la fame e la guerradi Dino70Feedback: 303 | altri commenti e recensioni di Dino70 |
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mercoledì 24 marzo 2021 | |||||||||||||||||||||||||||||||||||||
Inverno 1945 - Leningrado. La guerra è agli sgoccioli, ormai è alla fine, ma per la città russa non è finito un conflitto bellico, ma probabilmente un inferno dantesco irrappresentabile, un terribile assedio di 2 anni e mezzo con 1 milione e mezzo di morti fra militari e civili su 2 milioni di abitanti, parte dell’operazione Barbarossa iniziata dai nazisti nel 1942, una delle più grandi concentrazioni militari di sempre condotta con criteri criminali e di sterminio.
Questo grande film di Kantemir Bagalov è la storia di due donne, tra le tante che sostituiscono gli uomini morti in guerra e assumono anche ruoli che sembravano inadatti a loro; non solo infermiere, cuoche o telefagriste o operaie, ma anche soldatesse.
Sono i volti delle due protagoniste Iya (Viktoria Miroshnichenko) e Masha (Vasilisa Perelygina) che raccontano un dramma che non si può narrare, solo leggere ed intuire attraverso le loro espressioni, i loro scatti, le loro gioie mai lontane dall’ira trattenuta, protagoniste di un mondo che cerca di trovare una speranza, ma afflitte da una fame dove a mancare non è solo il cibo.
Film duro, un pugno nello stomaco, ma di una purezza cinematografica unica.
Iya (Viktoria Miroshnichenko) fa l’infermiera; è bionda molto alta e svagata, ha una malattia da stress che la fa improvvisamente assentare, fissa qualcosa e si paralizza. Masha è tornata dal fronte, segnata nella mente e nel corpo, ma si inventa una sua vitàlità quasi maschile e possessiva per sopravvivere, per dichiararsi viva, e per legarsi-slegarsi simbioticamente all’amica che ha conosciuto al fronte e che le stava crescendo il figlio, dopo essere stata congedata per la sua malattia.
Una magnifica fotografia (di Ksenia Sereda) che ricorda certi colori bergmaniani, e tutta un’atmosfera disperata e disperante, intrisa di un feroce cinismo come unica àncora di salvezza che ricorda i libri di grandi scrittori contemporanei. come Agota Kristov o Roman Gary.
Il regista Kantomir Bagalov conferma tutto il suo talento, con una regia perfetta e virtuosa all’interno di una messinscena creata con maestria.
Film che lascia il segno, grande cinema d’autore.
Indimenticabile davvero la prova attoriale delle due protagoniste, le attrici russe Viktoria Miroshnichenko e Vasilisa Perelygina.
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