Il lento inverno |
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Un film di Andrea Sbarretti.
Con Paolo Dimarco Brunelli, Pierluigi Bernardini, Claudia Draghi, Maurizio Penconi, Stefania Tozzi, Domenico Benedetti Valentini, Barbara Celesti.
continua»
Drammatico,
- Italia 2018.
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Poche pellicole riescono ad essere così profondedi Marco SantillaniFeedback: 770 | altri commenti e recensioni di Marco Santillani |
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giovedì 9 maggio 2019 | |||||||||||||||||||||||||||||||||||||
Il lento inverno è un film ben congeniato: il personaggio meglio interpretato è quello di Pier, che mantiene un livello recitativo costante, più che sufficiente per tutto il film. Gli altri, compreso il protagonista, alternano dei momenti buoni a dei vuoti, in cui emerge la loro amatorialità. Tutti gli aspetti più profondi del film, si reggono sulla figura del giovane Pier, bravissimo col suo viso a sottolineare le vicende a cui va incontro, praticamente sempre a suo sfavore. Gli istinti delle lumache che restano nel loro guscio a difendersi dai rigori invernali, sono quelli che lui dovrebbere mettere in atto per superare il momento non certo felice della sua vita. Dall'altra parte abbiamo Benedetto che riscopre l'amore in tarda età. Un amore poco concreto, per via della notevole differenza di età tra lui e Claudia, una ragazza che vive poco distante da Norcia, sempre nella Valnerina perugina. Il meccanismo d'incastro del film, funziona perfettamente. I due personaggi principali, fondono le loro storie e si incamminano verso un finale unico. I due personaggi che non vengono mai in contatto sono Pier e Claudia, che poi sarebbero gli unici che in fin dei conti potrebbero veramente innamorarsi, vista l'età simile. Ma il personaggio di Claudia non viene approfondito a dovere: restano molte incognite che il regista avrebbe potuto anche svelare, senza appesantire il racconto.
Nel contesto generale, questo lungometraggio è sicuramente una sorpresa poichè è stato realizzato con pochissime risorse, addirittura sembra (leggendo in rete) senza troupe. Ma anche se fosse costato svariati milioni, la drammaturgia che esso con forza trasmette, è sicuramente di prim'ordine. Poche pellicole, riescono ad imprimere una profondità come questo piccolo grande film.
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