Quelle cattive ragazze di Manson
di Roberto Nepoti La Repubblica
"Charlie dice". È il mantra che ripetono Lulu, Katie e Sadie, le ragazze della "famiglia Manson" implicate nella catena di delitti che sconvolsero la California nell'estate del 1969 e di cui Sharon Tate fu la vittima più nota. Tra i film realizzati nel cinquantenario di quegli efferati eventi (il più noto è C'era una volta a Hollywood di Tarantino, ma ci sono anche The Manson Family Massacre e il pessimo Sharon Tate - Tra incubo e realtà), Charlie Says ha il merito di assumere una prospettiva originale: quella di una storia di dominio e di abuso di un uomo su alcune donne. Le quali, nel carcere dove scontano l'ergastolo, raccontano in flashback a una psicologa in che modo Manson, piccolo delinquente carismatico, fanatico della musica e col complesso del messia, le abbia plagiate fino a spingerle al delitto. La messa in scena, di stile documentaristico, non indulge troppo al sensazionalismo.
Da La Repubblica, 22 agosto 2019
di Roberto Nepoti, 22 agosto 2019
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