Song To Song

“Song to Song” sembra l’ennesimo capitolo di un unico, grande film espanso iniziato proprio con “The Tree of Life”, un cinema fluido, patinato, dove ogni narrazione è frantumata e i canoni linguistici trascesi. Anche in questa sua ultima fatica il regista continua il percorso della sperimentazione verso nuove strade. E tutta l’opera, riuscita o meno, continua la ricerca di quel “qualcosa che deve essere ancora trovato” e alla fine si nutre delle sue riprese, della sua fotografia, del suo montaggio, dei suoi attori, della bellezza nascosta in tutto e tutti. La pellicola, di canzone in canzone, di star in star, di scena in scena, non è altra che la rappresentazione dell’ennesima ricerca, magari casuale ed estatica, di quel singolo raccordo nel fluttuare del divenire esistenziale, di quell’attimo di armonia che si trasformi in esperienza viva e che giustifichi il caos del mondo.