La settima musa |
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Un film di Jaume Balagueró.
Con Elliot Cowan, Ana Ularu, Franka Potente, Christopher Lloyd.
continua»
Titolo originale Musa.
Horror,
Ratings: Kids+16,
durata 107 min.
- Spagna, Irlanda, Francia, Belgio 2017.
- Adler Entertainment
uscita mercoledì 22 agosto 2018.
MYMONETRO
La settima musa
valutazione media:
2,15
su
-1
recensioni di critica, pubblico e dizionari.
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balaguerò sulle orme di argento("inferno")di elgatolocoFeedback: 257582 | altri commenti e recensioni di elgatoloco |
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martedì 5 maggio 2020 | |||||||||||||||||||||||||||||||||||||
Con questo"Musa"(non"La settima", come nella traduzione italiana), Jaume Balaguerò, maestro catalano dell'horror fantastico compie qualche passo indietro. Traendo spunto da una"novela"(romanzo)dell'autore spagnolo José Carlos Somoza, "La dama numero trece"(la signora numero tredici)in questa produzione inter-europea(SPagna, Francia, Belgio, Irlanda e tra Irlanda e GB è l'ambientazione) , il regista catalano ci parla dell'emergere dell'imago"huevo"(uovo)di alchemico -junghiana memoria, delle Muse virate in senso non solo irrazionale(sono fautrici.protrettci delle arti, dunque sono in qualche modo"irrazionali")ma negativo-violento e questa è una trasfromazione radicale rispedtto allo schema"apollineo"(per dirla con Nietzsche), che di per sé, come stravolgimento.negazione sarebbe però accettabilee. Il probelma è che, per mantenere viva la tensione, Balaguerò si serve, a tratti ma abbastanza spesso, di"mezzucci"quali pioggia dirompente, continua, luci soffuse o assenti, di horror facile, "à la trançonneuse", di effetti gore facilissimi e qui"casca l'asino", se vogliamo. Horror diseguale, non banale, questo "Musa"(2017)non è da"dannare", ma da relativizzare. L'autore ha realizzato, come sceneggiatore.regista opere ben maggiori, mentre qui, oltre ai difetti rilevatti, dove poi si perde la funzione complessiva dell'opera di Somoza, che mostra il fallimento dell'opera del protagonista, poeta che ha rinunciato alla poesia-ora professore di letteratura in crisi creativa, in contrasto con la sua ispirazione e in lotta infelice con le"Muse", in quanto gli effetti sopravanzano quanto realmente è da osservare, da far emergere realmente, nel contrasto ragione-mera intuizione, sentimento-sensazione, con un autore filmico di sicuro rispetto che in qualche modo sembra prigioniero del"complesso di Dario Argento"che già negli anni 1980 percorreva i mito delle "tre madri"(cfr.soprattutto"Inferno"del 1980), dove le Muse, nella loro delcinazione particolare qui usata, sulle orme dello scrittore Somoza ma direi anche di Argento sono in quache modo più che altro pretesti per mostrare un horror gratuito. C'è poi la compinente del sogno che andrebbe seguita più da vicino, che invece qui si perde per strada...Fra gli/le interpreti, Elliott Cowan, ANa Litaru e Franka Potente risultano comunque efficaci. El Gato
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