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Magra consolazione: non solo il cinema italiano difetta clamorosamente di sceneggiatori. Madame parte da un soggetto che pare un compitino per l'esame di scrittura creativa di cinquant'anni fa e lì rimane. Dialoghi debolissimi pur in contesti, per quanto scontati, spalancati a soluzioni gustose, brillanti... La cena da cui parte l'equivoco non sa andare al di là del racconto di due barzellette due...! I personaggi (e di conseguenze le loro relazioni) sono appena appena abbozzati e neppure i più sterili clichés (noi francesi, voi americani... che pena!) possono bastare a coprire la totale assenza di spessore psicologico nella loro definizione. Perché allora due stelle e non zero? perché la confezione (fotografia, scenografia, costumi...) è, al solito, di qualità inversamente proporzionale a quella della scrittura. E la recitazione? vedere un interprete come Harvey Keitel in un film del genere è come sentire uno stradivari che suona tanti auguri a te. Da dimenticare al più presto, per altro senza troppa fatica.
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