|
Il titolo denuncia immediatamente l’intento del film. La notorietà del romanzo lo colloca al 32.mo posto in graduatoria tra i libri più richiesti nelle biblioteche ancora oggi. Ci si aspetta che il regista, che è anche sceneggiatore, lavori maggiormente sul cotè horror che invece rimane confinato a scene poco significative e mai topiche. La presenza dei morti viventi non intacca né deforma l’andamento degli eventi. Il regista si lascia maggiormente sedurre dal testo della Austen di cui ripropone pedissequamente dialoghi e situazioni anche se rappresenta le giovani Bennett come fanciulle capaci di tirare di spada, imbracciare fucili e pistole accattonando l’uncinetto e i ricami a piccolo punto. Tra scene simil kung fu e seduzioni amorose del tutto scollate le une dalle altre , il regista privilegia le seconde. Darsy si dichiara all’amata Elizabeth secondo il più classico dei clichè ammettendo che di tutte le armi che esistono al mondo, l’amore è la più pericolosa. Niente a che vedere con la brutalità zombie . Non c’è né fusione dei generi né volontà dissacratoria. L’intento innovativo che si intuisce vorrebbe essere serio e credibile rende difficile immaginare a che tipo di pubblico abbia pensato il regista poiché sul versante splatter-horror non si intravedono scene memorabili , men che meno riesce a intercettare un pubblico più avvertito.
Cast di tutto rispetto . Splendida location nel Berkshire.
[+] lascia un commento a goldy »
[ - ] lascia un commento a goldy »
|