mosho
|
lunedì 31 ottobre 2016
|
un piccolo capolavoro
|
|
|
|
Di questo Little Tony non si riesce a trovare neppure il dvd. Eppure è uno dei più bei family-movie che abbia visto in 63 anni. Commovente, ben interpretato e con grandi attori di altissima qualità, ottimamente diretti da un regista giovane ma talentuoso. Doppiaggio italiano perfetto. Storia semplice ma diretta al cuore come poche....Jakob Salvati, il giovanissimo attore che impersona Little Boy, qui è il valore aggiunto e da solo è il 60% del successo finale della pellicola!
In un periodo di Cinema francamente povero di sorprese sconvolgenti, questo piccolo capolavoro ti dona 90 minuti di lacrime e gioia. Lacrime di commozione e gioia per il piacere di poter godere di un bellissimo film che ti riavvicina alla settima arte!
Non so i critici di professione cosa abbiano scritto di questa pellicola, ma alla mia età ho imparato che ai critici di professione è meglio non dare troppo credito.
[+]
Di questo Little Tony non si riesce a trovare neppure il dvd. Eppure è uno dei più bei family-movie che abbia visto in 63 anni. Commovente, ben interpretato e con grandi attori di altissima qualità, ottimamente diretti da un regista giovane ma talentuoso. Doppiaggio italiano perfetto. Storia semplice ma diretta al cuore come poche....Jakob Salvati, il giovanissimo attore che impersona Little Boy, qui è il valore aggiunto e da solo è il 60% del successo finale della pellicola!
In un periodo di Cinema francamente povero di sorprese sconvolgenti, questo piccolo capolavoro ti dona 90 minuti di lacrime e gioia. Lacrime di commozione e gioia per il piacere di poter godere di un bellissimo film che ti riavvicina alla settima arte!
Non so i critici di professione cosa abbiano scritto di questa pellicola, ma alla mia età ho imparato che ai critici di professione è meglio non dare troppo credito.
[-]
|
|
[+] lascia un commento a mosho »
[ - ] lascia un commento a mosho »
|
|
d'accordo? |
|
stefano73
|
venerdì 6 gennaio 2017
|
ragazzino americano piccolo ma sognatore
|
|
|
|
California. storia di Little boy, ragazzino con difetti di crescita che vede partire il padre in guerra a inizio seconda guerra mondiale.
Tra problemi di bullismo e sofferenze per la partenza del padre la storia si svolge tra umiliazioni, ingenuità e prese di coraggio.
Tante le questioni sociali e umane trattate.
Si tratta di un film molto valido e ci si chiede perchè non sia stato nemmeno conprato dalle sale cinematografiche quando venne presentato.
Spesso i film più belli non vengono presi in considerazione dal mercato del cinema.
Film commuovente ed appassionante.
Ha guadagnato pochi soldi ma meriterebbe un applauso.
|
|
[+] lascia un commento a stefano73 »
[ - ] lascia un commento a stefano73 »
|
|
d'accordo? |
|
ollipop
|
mercoledì 4 ottobre 2017
|
quando il cinema e' vero cinema: splendido film
|
|
|
|
un viaggio commovente vissuto attraverso gli occhi e i sentimenti di un bambino che combatte una sua guerra per riportare il padre a casa dal fronte bellico ; tanti temi affrontati : il bullismo di cui il piccolo e' vittima, il razzismo e l'odio verso un giapponese colpevole di rappresentare il nemico : il bambino non sa odiare : la sua dolcezza ma anche la sua determinazione sono disarmanti : intorno a lui un mondo di grandi dove come sempre egoismo e pregiudizi creano i presupposti per incomprensioni e non solo .
Splendidamente interpretato da un giovanissimo attore guidato da un eccezzionale regista ,il film commuove senza mai cadere nella rettorica : due mondi :quello dei grandi e quello del bambino si scontrano ma alla fine si incontrano in una comprensione reciproca ; la forza di un piccolo vince giustamente e riporta la speranza proprio in quel mondo adulto che spesso non sa piu riflettere .
[+]
un viaggio commovente vissuto attraverso gli occhi e i sentimenti di un bambino che combatte una sua guerra per riportare il padre a casa dal fronte bellico ; tanti temi affrontati : il bullismo di cui il piccolo e' vittima, il razzismo e l'odio verso un giapponese colpevole di rappresentare il nemico : il bambino non sa odiare : la sua dolcezza ma anche la sua determinazione sono disarmanti : intorno a lui un mondo di grandi dove come sempre egoismo e pregiudizi creano i presupposti per incomprensioni e non solo .
Splendidamente interpretato da un giovanissimo attore guidato da un eccezzionale regista ,il film commuove senza mai cadere nella rettorica : due mondi :quello dei grandi e quello del bambino si scontrano ma alla fine si incontrano in una comprensione reciproca ; la forza di un piccolo vince giustamente e riporta la speranza proprio in quel mondo adulto che spesso non sa piu riflettere .
Film che avrebbe meritato ben altra platea : ma i critici quelli che presuntuosamente si considerano tali l'hanno visto ?
[-]
|
|
[+] lascia un commento a ollipop »
[ - ] lascia un commento a ollipop »
|
|
d'accordo? |
|
elgatoloco
|
mercoledì 12 ottobre 2016
|
"little boy"adleriano
|
|
|
|
"Little Boy"di Alejandro Monteverde come regista-sceneggiatore e vari altri connazionali quali collaboratori alla realizzazione del film dimostra che oggi gli States hanno bisogno anche dell'appoggio, anzi della collaborazione determinanti di Messicani, contrariamente a quanto sostenuto anche da certe componenti politiche che in un passato recente avevano sostenuto teorie opposte e forse le sostengono tuttora, pur se in forma più cripitica e comunque meno esplicita; un'opera come questa, insieme ad altre, nasce proprio dalla sinergia di Statunintensi e Messicani per un film che altrimenti, non leggendo i nomi di autori e realizzatori, si potrebbe considerare"tipicamente made in the USA".
[+]
"Little Boy"di Alejandro Monteverde come regista-sceneggiatore e vari altri connazionali quali collaboratori alla realizzazione del film dimostra che oggi gli States hanno bisogno anche dell'appoggio, anzi della collaborazione determinanti di Messicani, contrariamente a quanto sostenuto anche da certe componenti politiche che in un passato recente avevano sostenuto teorie opposte e forse le sostengono tuttora, pur se in forma più cripitica e comunque meno esplicita; un'opera come questa, insieme ad altre, nasce proprio dalla sinergia di Statunintensi e Messicani per un film che altrimenti, non leggendo i nomi di autori e realizzatori, si potrebbe considerare"tipicamente made in the USA". Il film è, direi, molto"adleriano", nel senso che il protagonista, affetto da nanismo, si rivale sul destino o comunque vuol farlo, attua una sorta di iper-compensazione come reazione alla sua situazione, cercando di sviluppare poteri "magici"o comunque"sconosciuti"a lui stesso, "credendo all'impossibile", realizzando tutto ciò di cui nessuno lo avrebbe ritenuto capace. Certo, tutto quanto mette in atto può anche essere letto come una serie di"coincidenze"scambiate per"eventi straordinari", "effetti della forza del pensiero"(non diremo"miracoli"), ma il film, in questo"muy gringo"vuol mostrare come spetti a ogni persona riscoprire ma anche proprio mettere in atto proprie potenzialità nascoste.Il resto è abbastanza tradizionale: un ambiente cittadino, anzi quasi"paesano", dove l'invidia e la maldicenza la fanno da padrone, dove chi presenta "anomalie" o meglio scarti rispetto a una"norma"elevata a regola assoluta e indiscutibile(a chi gli chiedeva: "Che cos'è la norma?", il grande "antipsichiatra"Thomas Szasz rispondeva tranquillamente: "E'una ragazza che abita a Brooklyn") come il"little boy", appunto, dell'opera in questione, viene non solo dileggiato ma sottoposto a violenze di ogni genere e a torture. Film decisamente"disforico"e drammatico(non propriamente"tragico", anzi, vista la capacità di ritrovare in sé la forza di reagire da parte di tutti/e), con echi che sembrano anche spielberghiani("L'impero del sole"torna in mente, non solo per la questione giapponese, ma per l'ambientazione durante la Seconda Guerra Mondiale), con interpreti di notevole livello, estendendo la valutazione a tutti/e. El Gato
[-]
|
|
[+] lascia un commento a elgatoloco »
[ - ] lascia un commento a elgatoloco »
|
|
d'accordo? |
|
|