Saint Laurent

Diretto e sceneggiato da B.Bonello, il film narra delle imprese pubbliche e delle miserie private di uno dei personaggi più cariamatici e controversi del mondo della Moda Contemporanea ; Yves, nato da una famiglia benestante francese in Algeria, dove da giovane subì degli abusi che lo segnarono per sempre. Privilegiato sin dalla nascita, venne assoldato da Dior da giovanissimo ed ebbe tempo e modo per mettere in luce il suo naturale talento e la sua indubbia abilità nel settore professionale in cui diventerà, per decenni , un protagonista indiscusso. La sua ascesa , narrata con dovizia di dettaglil si deva alla sua ossessione per l'Eleganza e la Bellezza, sopra ogni cosa, tanto da proferire la battuta" Io non ho una Vita" per sottolineare la sua assoluta dedizione alla causa a cui si sentiva votato. Tanto da sacrificare ogni cosa e lavorare per ore, giorni senza fermarsi mai, pur di raggiungere la Perfezione,maniacalmente intesa nella sua forma mentis. Al punto di iniziare ad assumere stimolanti, in dosi sempre più massicce, per reggere i ritmi che si era autoimposto , salvo poi rilassarsi con dosi altrettanto pingui di alcool e tranquillanti, per potersi godere il riposo notturno. Emergono dunque delle notevoli fragilità caratteriali, ben definite dalla abiltà del regista e degli interpreti, G.Uliiel per primo, ottimo attor giovane, capace di carattezzare il personaggio in ogni suo più recondito anfratto interiore ma anche J.renier che interpreta P.Bergè, compagno e sodale dello stilita, aniama pragmatica della Maison Sant LAurent, il suo compito è quello di assolvere i compiti che lo Stilista non accetterebbe mai, nè per carattere nè per attitudine e grazie al lui, il marchio decolla e diventa una vera e propria azienda internazionale. MA lo stilista è un uomo capriccioso e viziato, vittima delle sue fragilità e si circonda di persone la cui presenza  non gli giova affatto, come il giovane J.De BAscher,un imbattibile L.Garrel, dandy sfrontato e senza scrupoli, dedito a d ogni sorta di vizio, senza remore nè rimorsi. Condurrà Yves su una strada simile all'Inferno e Pierre, il suo angelo, lo salverà dalla dannazione. Lo stilista sarà costretto a disintossicarsi e riprendere le redini di sè stesso e del proprio lavoro. Ma ormai l'Amore tra i due è giunto al tramonto, pur restando la stima ed il sodalizio creativo. L'ultima parte della vita di Yves è intepretata da H.Berger, parte del tutto appropriata, data la somiglianza fisica ed esistenziale tra i due personaggi. Nei suoi ultimi giorni, si intravede una velata malinconia   che lo caratterizza ancor più di sempre ed una incofessata stanchezza. Si spegnerà serenamente,lasciando il suo lavoro e la gloria nelel mani di chi resta, Ammirevola opera biografica , in chiave intimista, con canoni rigorosamente francesi,nella miglior accezione del termine.