gheeza
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giovedì 17 ottobre 2013
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“il flauto”: una favola....infinita
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“Il Flauto” di Luciano Capponi
I sogni diventano realtà per chi ha il coraggio ed il cuore di crederci…… e così, disegnato dalla fantasia di un autore, regista, musicista, compositore e… molto altro, nasce questa favola meravigliosa così magica ed intensa, così viva e capace di emozionarti, di farti tuffare nello stargate del tuo cuore, da non poter credere che sia solo un film…. Il protagonista? Un flauto! ….. costruito da mani semplici e sapienti, quelle di Gennaro, un uomo….semplicemente un uomo che, con il potere dell’amore, del coraggio, della sincerità di un cuore innocente e, cosa rara per non dire ormai estinta, della giustizia…. riesce a far rivivere la memoria e a restituire la propria dignità a chi, come lui, è capitato….
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“Il Flauto” di Luciano Capponi
I sogni diventano realtà per chi ha il coraggio ed il cuore di crederci…… e così, disegnato dalla fantasia di un autore, regista, musicista, compositore e… molto altro, nasce questa favola meravigliosa così magica ed intensa, così viva e capace di emozionarti, di farti tuffare nello stargate del tuo cuore, da non poter credere che sia solo un film…. Il protagonista? Un flauto! ….. costruito da mani semplici e sapienti, quelle di Gennaro, un uomo….semplicemente un uomo che, con il potere dell’amore, del coraggio, della sincerità di un cuore innocente e, cosa rara per non dire ormai estinta, della giustizia…. riesce a far rivivere la memoria e a restituire la propria dignità a chi, come lui, è capitato…. in questa “grande Storia”…..
In un momento di abbandono al suo dolore per la vita, a volte crudele anche verso le anime più pure, Gennaro prega davanti ad un crocifisso e “trasforma la parola di Dio nella musica di Dio…..” , facendo nascere….”Il Flauto”
un flauto magico? Forse….
E così, chi avrà la fortuna e la voglia di saper guardare quest’Opera d’arte ricca di silenzi che raccontano la vita, di poesia che fa cantare il cuore e di amore che fa rivivere ciò che si è dimenticato….potrà scoprire che aldilà di tutto questo c’è qualcos’altro….forse un grido di aiuto? forse c’è ciascuno di noi…. con il proprio cuore gioioso o sanguinante, o addormentato….. potrà scoprire che lasciarsi trasportare dalla magia di questo film sull’onda dell’emozione, regalerà a ciascuno la pienezza di qualcosa di misteriosamente e meravigliosamente inspiegabile, ma che ti lascia dentro il senso profondo della vita….
Se fossi un critico direi: “da non perdere”.
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davidino75
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venerdì 18 ottobre 2013
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capolavoro
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il film è semplicemente un capolavoro, difficile trovare un'orditura altrettanto magistrale di sceneggiatura, musiche e recitazione. Il protagonista ha un futuro come volto cinematografico, e da tutti i vari attori seppur esordiente arriva una grande presenza . La poesia della narrazione cela significati importanti, e l'onda morbida ti trascina in un sogno ad occhi aperti ridestandoti all'improvviso con i titoli di coda. E' arte, di quella che non si vede piu' da tanto tempo. E' poesia, è capacità. Se siete stanchi di tutto quello che avete visto fino ad ora, se niente vi sorprende piu', se cercate oltre quello che lo star businness impone, o se semplicemente volete vedere un bel film, allora è per voi.
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il film è semplicemente un capolavoro, difficile trovare un'orditura altrettanto magistrale di sceneggiatura, musiche e recitazione. Il protagonista ha un futuro come volto cinematografico, e da tutti i vari attori seppur esordiente arriva una grande presenza . La poesia della narrazione cela significati importanti, e l'onda morbida ti trascina in un sogno ad occhi aperti ridestandoti all'improvviso con i titoli di coda. E' arte, di quella che non si vede piu' da tanto tempo. E' poesia, è capacità. Se siete stanchi di tutto quello che avete visto fino ad ora, se niente vi sorprende piu', se cercate oltre quello che lo star businness impone, o se semplicemente volete vedere un bel film, allora è per voi. Buona visione
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peterpan64
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sabato 19 ottobre 2013
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un film per grandi (?) e piccini
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C’era una volta il cinema… Quello nato per stupire e entusiasmare, non per indurre a riflessioni intellettuali e esercizi di analisi logica. Questo film mi ha regalato le emozioni che quell’idea di cinema proponeva. “Il flauto” va visto, e se avete dei bambini portateli con voi. Ogni favola nasce dalla sensazione, viva nei bambini, che nulla sia impossibile. “Il flauto” parla ai bambini perché, attraverso l’immagine di un’aldilà assai simile alla nostra vita attuale, suggerisce l’idea che per superare la paura di vivere (quella delle anime senza memoria, incartate in comportamenti compulsivi) bastino la semplicità e la fiducia, qualità che i nostri bambini ci insegnano quotidianamente.
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C’era una volta il cinema… Quello nato per stupire e entusiasmare, non per indurre a riflessioni intellettuali e esercizi di analisi logica. Questo film mi ha regalato le emozioni che quell’idea di cinema proponeva. “Il flauto” va visto, e se avete dei bambini portateli con voi. Ogni favola nasce dalla sensazione, viva nei bambini, che nulla sia impossibile. “Il flauto” parla ai bambini perché, attraverso l’immagine di un’aldilà assai simile alla nostra vita attuale, suggerisce l’idea che per superare la paura di vivere (quella delle anime senza memoria, incartate in comportamenti compulsivi) bastino la semplicità e la fiducia, qualità che i nostri bambini ci insegnano quotidianamente. Lo stile “felliniano”, la scelta di raccontare una storia che procede sull’onda di atmosfere “surreali”, legate alla sfera del sogno e dell’inconscio, è funzionale a produrre quella perfetta sintesi di immagini, suoni e parole che incanta i bambini nei racconti ai fumetti (uniche favole ancora vive nell’epoca attuale). Questa sintesi, frutto in realtà di una maestria straordinaria, fa sì che il messaggio del film appaia agli occhi di noi “adulti” di un’ingenuità disarmante e, in quanto tale, pericolosa.
Un film da non perdere quindi, ma da guardare, se possibile, con gli occhi di un bambino.
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[+] mio figlio mai
(di attla)
[ - ] mio figlio mai
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nanxxv
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domenica 20 ottobre 2013
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il flauto, una magica allegoria
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Tocca qualche nervo scoperto Il Flauto, ultimo fim di Luciano Capponi.
Le "anime senza memoria", gestite come fossero robot da una multinazionale di alieni, sono un'allegoria di come siamo costretti a vivere la nostra vita, incatenati a regole, pregiudizi, ordini e necessità, che deformano il nostro essere uomini, soffocando la possibilità di sentire, accogliere e comunicare semplicemente e liberamente.
Le anime del film sono senza memoria perchè hanno scordato ciò che significa credere, amare e sperare e solo la rustica semplicità di un netturbino napoletano, aiutato da un misterioso alieno-amico, riuscirà a scuoterle da questo specie di sonno e a recuperare la gioia semplice dell'amore, dell'amicizia e della vita.
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Tocca qualche nervo scoperto Il Flauto, ultimo fim di Luciano Capponi.
Le "anime senza memoria", gestite come fossero robot da una multinazionale di alieni, sono un'allegoria di come siamo costretti a vivere la nostra vita, incatenati a regole, pregiudizi, ordini e necessità, che deformano il nostro essere uomini, soffocando la possibilità di sentire, accogliere e comunicare semplicemente e liberamente.
Le anime del film sono senza memoria perchè hanno scordato ciò che significa credere, amare e sperare e solo la rustica semplicità di un netturbino napoletano, aiutato da un misterioso alieno-amico, riuscirà a scuoterle da questo specie di sonno e a recuperare la gioia semplice dell'amore, dell'amicizia e della vita.
Il Flauto fa sognare per la delicatezza dei sentimenti, per la sottile ironia con cui descrive la nostra quotidiana umanità, per la speranza che trasfonde nell'inconfessata paura della morte e per le straordinarie musiche che l'accompagnano.
Con un cast di attori, tutti rigorosamente non professionisti, eppure eccezionali e con il protagonista Patrizio Oliva - ex campione mondiale di pugilato - che si rivela una vera star, il film è certamente un'opera cinematografica fuori dagli schemi, che propone modi nuovi anche nel ritmo narrativo.
Pur essendo assolutamente libero da qualsiasi suggestione mistico-religiosa, il film fa parte di una trilogia che il regista Luciano Capponi dedica all'aldilà e sembra dire : aldilà o aldiquà...ma che differenza fa ? Intrigante.
Il primo film Butterfly Zone vinse nel 2010 il Premio Meliés come miglior fil fantasy dell'anno
Francesca Rabuffi
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