The Liability |
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Un film di Craig Viveiros.
Con Tim Roth, Talulah Riley, Jack O'Connell (II), Peter Mullan, Kierston Wareing.
continua»
Titolo originale The Liability.
Thriller,
durata 92 min.
- Gran Bretagna 2012.
MYMONETRO
The Liability
valutazione media:
3,38
su
-1
recensioni di critica, pubblico e dizionari.
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Grande Tim Roth per il pulp buddy buddydi donni romaniFeedback: 23283 | altri commenti e recensioni di donni romani |
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martedì 9 aprile 2013 | |||||||||||||||||||||||||||||||||||||
Presentato con successo al Torino Film Festival il nuovo film di Viveiros ("Ghosted") è godibile e dal ritmo serrato, ironico e grottesco, molto benservito dai due attori principali . Certo non inventa nulla nel settore del thriller intinto nel sangue e condito di sarcasmo, ma ha una sua personalità disinvolta che lo rende piacevole. Adam ha diciannove anni, una madre siliconata in stile Marilyn e un patrigno, Peter, che detesta, tanto da mandargli una foto col telefonino quando in un incidente di macchina distrugge la sua preziosa Mercedes. Ma Peter non è genitore adottivo qualunque come scoprirà suo malgrado Adam, gestisce un traffico di prostituzione dall'Est Europa ed è in contatto con killers e malavitosi. Per punire Adam e farsi risarcire della macchina ridotta un rottame gli impone di fare da autista a Roy, un misterioso, silenzioso e bizzarro ometto - un Tim Roth in stato di grazia come quasi sempre del resto - e di accompagnarlo a compiere un lavoro. Adam, riluttante all'inizio, si scopre entusiasta quando capisce il vero lavoro di Roy, il sicario professionista. Al ragazzo il tutto sembra un'avventura, mentre Roy, sul punto di ritirarsi, svolge quell'ultimo lavoro svogliatamente e senza alcuna partecipazione emotiva. Quello che li aspetta sarà una lunghissima notte di cui non anticipiamo nulla, in cui una miriade di colpi di scena sposta continuamente il baricentro della trama e coinvolge lo spettatore in una sarabanda di esecuzioni, incontri, tradimenti e insperate vie di fuga. Come dicevamo i due strampalati buddy buddy, Tim Roth e Jack O'Connel sono perfettamente bilanciati nel duetto tragicomico che li vede alternativamente vittima, carnefice e giudice, ma anche Peter Mullan nelle poche scene in cui è presente fa sentire la sua fisicità e si diverte ad impersonare un cattivo cattivissimo. Uno di quei film di chiarissimo stampo inglese - anche se echi tarantiniani si aggirano numerosi - ambientato nel Nord dell'Inghilterra e impregnato di humor nero, accenti pesanti - se potete godetevelo in originale - e dialoghi che dalle battute leggere iniziali passano man mano che la notte si fa alba ad un amaro manuale per sopravvivere alla vita, con le inevitabili delusioni e trappole. Tutto in una notte per Adam e Roy, cattivo maestro e padre bonario l'uno, ragazzo viziato e amico fedele l'altro, caratteri complementari ed antitetici, ma capaci di supportarsi e sopportarsi con spassosa e toccante alchimia cinematografica. Una curiosità: nella colonna sonora, proprio in apertura di film, è inserito niente meno che il pezzo di Fred Bongusto "Una rotonda sul mare" degli Anni Sessanta e ci piacerebbe sapere dove il giovane regista inglese l'abbia ascoltata.
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