Titolo originale Winter's Bone.
Drammatico,
durata 100 min.
- USA 2010.
- Bolero Film
uscita venerdì 18febbraio 2011.
MYMONETROUn gelido inverno - Winter's Bone
valutazione media:
3,36
su
-1
recensioni di critica, pubblico e dizionari.
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Da un romanzo di Woodrell la Granik nel 2010 ricava un drammatico a tinte fosche ambientato sulle montagne del Missouri sulla storia di una adolescente, Jennifer Lawrence, orfana di padre e con la madre malata di mente, in lotta contro lo Stato e la malavita locale per assicurare un tetto ai due fratelli più piccoli. Sopravvalutato dalla critica si lascia vedere ma scorre via senza lasciare traccia. Nel 2017 i Tre manifesti a Ebbing, Missouri sembra esserne il seguito, John Hawkes ha un ruolo in entrambi i film, ma il lavoro di McDonagh è più complesso e coinvolgente e soprattutto si avvale di un cast eccezionale e non fa pesare tutto il pathos del dramma sulle spalle di una giovanissima attrice, la Lawrence, che per quanto brava risulta spesso inadeguata e monoespressiva.
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Colori lividi, come l'animo dei personaggi che, a vario titolo, arricchiscono un ambiente altrettanto severo.
Una metafora del gelo dei sentimenti e della pietà, che si colloca in una cornice thriller, che a mio giudizio è in secondo piano.
Lo consiglio, ma non è adatto per i bambini.
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Una storia americana dal clima denso che, seppure a ritmi lenti giocati in una buona regia t'inchioda con un'aura di mistero che mira a coinvolgerti, ben pensata è anche la sceneggiatura con tagli nel montaggio al punto giusto, buone le prove della giovane Lawrence e di tutto il cast, mia valutazione: 3,5 stelle. Saluti.
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Film dalla trama un po' pesante e crudo e dal ritmo un po' lento, ma la recitazione e la veridicità che trasmettono gli attori, in particolar modo la giovane Jennifer Lawrence, fa da lubrificante per la visione.
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STRABELLISSIMO!!! GUARDATELO! Si capisce infinitamente di più dell'America in un film come questo che in tutti i film di Hollywood messi insieme! Un grandissimo applauso a tutti quanti: regista, attori (compresi i due ragazzini), fotografo. Vengono veramente i brividi sulla schiena a vedere la solitudine cosmica di questa adolescente che lotta disperatamente ogni giorno per mettere insieme pranzo e cena ai suoi fratellini. Solitudine che pervade ogni altro personaggio del film. Un pugno sullo stomaco vedere i poveri scoiattoli preparati per la cena... Un'America DURISSIMA, SPIETATA, altro che American Dream!!!
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In un America di provincia la diciassettenne Ree (Lawrence) si occupa dei due fratellini e della madre pazza. Quando scopre che il padre spacciatore, come peraltro tutti nella zona, si è impegnato tutto per uscire di galera, Ree dovrà cercarlo a tutti i costi, anche ha rischio della propria vita. Secondo film della Granik (tratto dal romanzo di Daniel Woodrell) è uno dei migliori prodotti del cinema indipendente americano degli ultimi anni. Ha avuto un notevole successo (di critica) grazie alla vittoria sia al Sundance (film e sceneggiatura) che al Torino Film Festival (film e attrice). Finito sotto i riflettori è stato perciò anche presentato a Berlino e ha ottenuto quattro inattese nomination agli Oscar (film, attrice, attore non protagonista [Hawkes] e sceneggiatura [della regista e Anne Rossellini]) ma naturalmente non ha vinto, nell’anno del pur bello Il discorso del re.
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In un America di provincia la diciassettenne Ree (Lawrence) si occupa dei due fratellini e della madre pazza. Quando scopre che il padre spacciatore, come peraltro tutti nella zona, si è impegnato tutto per uscire di galera, Ree dovrà cercarlo a tutti i costi, anche ha rischio della propria vita. Secondo film della Granik (tratto dal romanzo di Daniel Woodrell) è uno dei migliori prodotti del cinema indipendente americano degli ultimi anni. Ha avuto un notevole successo (di critica) grazie alla vittoria sia al Sundance (film e sceneggiatura) che al Torino Film Festival (film e attrice). Finito sotto i riflettori è stato perciò anche presentato a Berlino e ha ottenuto quattro inattese nomination agli Oscar (film, attrice, attore non protagonista [Hawkes] e sceneggiatura [della regista e Anne Rossellini]) ma naturalmente non ha vinto, nell’anno del pur bello Il discorso del re. È un duro film sull’America che non si conosce, ambientato in un’atmosfera da incubo dove vige una sola importante regola: non parlare. Infatti le donne, schiave dei propri mariti, si occupano di far star zitto chiunque si osi intromettere negli affari dei loro uomini che le maltrattano. Tuttavia c’è sempre uno spiraglio di luce: l’amore che Ree prova per i fratelli è commovente. Una famiglia devastata dal dolore ma sempre unita nel bene e nel male. Potente e ispirata la sceneggiatura dipinge una protagonista coraggiosa e carismatica che solo in una scena di disperazione prova a chiedere aiuto, quando nel bosco supplica la madre di aiutarla un’unica volta. È incantevole in molte scene e potrebbe tranquillamente essere definito un thriller. Numerose le sequenze sconvolgenti, Ree che insegna a sparare ai fratellini, la protagonista torturata dalle megere nel garage e su tutte l’ultima terribile scena con Ree costretta, per salvare la famiglia, a tranciare con la motosega le mani del padre: “Hai guadagnato questi soldi con il sangue” dice il garante della cauzione (Taylor, futuro regista di The Help). Interpretato da un ottimo cast di attori, la Lawrence ci regala un’interpretazione di quelle che raramente si vedono al cinema, francamente migliore della pur brava Natalie Portman de Il cigno nero, premiata dall’Academy. [-]
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Nella più profonda e spietata provincia americana, dove non arriva la legge costituita, esistono regole e ruoli ben precisi che non si possono rifutare. La diciassettenne Ree si impegna caparbiamente a difendere la propria famiglia rispettando queste regole, forzandole quanto possibile senza infrangerle. Le relazioni tra gli uomini sono determinate dalla semplice legge del più forte, il ruolo delle donne è chiaro e viene mantenuto con la violenza. Il grande pregio di questo film, che a mio giudizio ne fa un capolavoro, è quello di venire immersi per tutta la visione in clima di prevaricazione e violenza totale senza mai vedere uno schiaffo nè sentire un colpo di pistola
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Nella più profonda e spietata provincia americana, dove non arriva la legge costituita, esistono regole e ruoli ben precisi che non si possono rifutare. La diciassettenne Ree si impegna caparbiamente a difendere la propria famiglia rispettando queste regole, forzandole quanto possibile senza infrangerle. Le relazioni tra gli uomini sono determinate dalla semplice legge del più forte, il ruolo delle donne è chiaro e viene mantenuto con la violenza. Il grande pregio di questo film, che a mio giudizio ne fa un capolavoro, è quello di venire immersi per tutta la visione in clima di prevaricazione e violenza totale senza mai vedere uno schiaffo nè sentire un colpo di pistola
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Nella più profonda e spietata provincia americana, dove non arriva la legge costituita, esistono regole e ruoli ben precisi che non si possono rifutare. La diciassettenne Ree si impegna caparbiamente a difendere la propria famiglia rispettando queste regole, forzandole quanto possibile senza infrangerle. Le relazioni tra gli uomini sono determinate dalla semplice legge del più forte, il ruolo delle donne è chiaro e viene mantenuto con la violenza. Il grande pregio di questo film, che a mio giudizio ne fa un capolavoro, è quello di venire immersi per tutta la visione in clima di prevaricazione e violenza totale senza mai vedere uno schiaffo nè sentire un colpo di pistola.
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Nella più profonda e spietata provincia americana, dove non arriva la legge costituita, esistono regole e ruoli ben precisi che non si possono rifutare. La diciassettenne Ree si impegna caparbiamente a difendere la propria famiglia rispettando queste regole, forzandole quanto possibile senza infrangerle. Le relazioni tra gli uomini sono determinate dalla semplice legge del più forte, il ruolo delle donne è chiaro e viene mantenuto con la violenza. Il grande pregio di questo film, che a mio giudizio ne fa un capolavoro, è quello di venire immersi per tutta la visione in clima di prevaricazione e violenza totale senza mai vedere uno schiaffo nè sentire un colpo di pistola.
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Atmosfera grigia, quasi nera, sceneggiatura senza nessun pregio, solo errori e scelte incomprensibili. Una dura realtà. punto, tutto il resto non c'è bisogno di raccontarlo o urlare nella maniera più lenta possibile per l'intera durata del film. Non dice niente che non sia prevedibile o banale seppur triste, non s'impegna ed i personaggi sono scarsissimi e di nessun effetto. Lascia perdere i dialoghi, sviluppi concreti e finale entusiasmante. Non c'è niente in questo film degno di apprezzamento, neanche il minimo.
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