Io, loro e Lara

premetto di essere una grande fan di verdone. da sempre. da bambina. la nonna "sora lella" era identica alla mia. con verdone, ho riso, ho pianto, ho pensato. e anche i suoi film meno riusciti, vedi il gallo cedrone o il cinese in coma, non sono mai riuscita a massacrarli proprio per l'affetto che provo per lui. come uno di famiglia. la sua ipocondria, le sue nevrosi, la sua ironica tristezza me l'hanno sempre fatto sentire vicino, un amico affine. ma questa volta con questo film, che non esito a definire pessimo, non trovo scusanti. personaggi da farsa, il cocainomane perennemente a tirar su con il naso, i parenti, la nipote "emo" tutti da barzelletta. nessuna introspezione, poca ironia, e ancora meno intelligenza. e un verdone fuori ruolo, fuori sincrono. lui che spesso con leggerezza arriva veramente nel profondo. anche come attore. sulla terrazza romana di "manuale d'amore 2" sotto un lenzuolo a rimpiangere un momento di vita vera perduto per sempre. ma a ribadire che "ne valeva la pena". questo è l'attore, il regista e tutto sommato l'uomo che credo abbiamo imparato in molti ad amare in 30 anni cinema. aspetto il suo ritorno. e spero di non rivedere mai più questa pallida controfigura.