Porterà sfiga il giovane veggente?
di Paolo D'Agostini La Repubblica
Succede la stessa cosa che accade in Prince of Persia. Lì il potere di prevedere quello che accadrà e di riarrotolare il tempo viene da una magica sabbia, qui sta nella mente del protagonista, uno di quei ragazzi americani carucci e sportivi ma forse anche un po' menagramo. La cosa che si nota di questo horror (si tratta solo di molti cadaveri come minimo decapitati o trafitti da un palo) è che vi convivono gli stereotipi cari ai cultori della serie B e anche C, propri del tradizionale tessuto del "genere" povero e inventivo nella povertà, con il lusso della nuova attrazione: la tridimensionalità, con relativo sfoggio di super-effetti. Dopotutto, però, a meno che non siate estimatori di questo tipo di spettacolo lasciate perdere. Vi annoiereste.
Da La Repubblica, 22 maggio 2010
di Paolo D'Agostini, 22 maggio 2010