San Valentino di sangue 3D

"My Bloody Valentine"(2009)di Patrick Lussier, sposando o meglio conciliando amore parossistico(San Valentino, festa dell'amore ma parossistico, appunto, extra-vagante), eccessivo, dove l'eros si lega al thanatos, thriller, horror(forse la dimensione più forte nella"miscela"), aspetti fantasmatici, più l'uso del 3D, che in quegli anni sembrava quasi"alla frutta", è notoriamente un remake di un film del 1981, ma, certo considerando che il regista di allora, George Mihalka, disponeva di una tecnica, anzi tecnologia,  filmica, molto inferiore a quella del post-2000, non è possibile una comparazione seriamente attendibile, proprio per questa accennata sproporzione. Diciamo allora che la"presentificazione"resa possibile dal 3 D, ma non solo(il 3 D c'era già molto prima del 1981, è da ricordare...)negli anni Duemila, riesce a spaventare-inquietare lo spettatore ben diversamente da come il famoso treno sempre citato nelle storie del cinema spaventava gli spettatori dei film dei Lumière, di Griffth etc., riusciva a spaventare gli spettatori del"muto", negli anni di fine ottocento-fino al 1920, circa. Come già detto, però, il "semplice"3 D non basta., ci vuole dell'altro, come non bastano gli effetti speciali possiibili ora, ci vuole una storia valida(qui il pregreso del disastro nella miniera, di per sé sempre evocatrice di fantasmi, sia per il pericolo sempre presente, sia per la collocazione"ctonia", nel sottosuolo, che tende a richiamare, appunto, gli inferi et similia)noncHé  la resa del regista e delle/ degli interpreti, dove qui Jensen Ackles, Jaime KIng , Kerr Smith, Edi Jensen e le altre(gli altri sono decisamente efficaci.Non si tratta di grandi"stars", ma di interpreti comunque di ottimo livello, il che dovrebbe servire a rimodulare la scrittura di opere che trattano i"B-movies", spesso limitandosi solo a s ceneggiatori e registi...     El  Gato