Adam Resurrected

Un film sull'Olocausto, sulla follia, sull'arte, sulla dominanza , sulla sottomissione, sull'emancipazione, su Dio, sull'amore, sulla voglia di vivere, sulla normalità. Un film che prende tutto e lo miscela perfettamente, vediamo perchè. La macro scatola è quella della storia, un ebreo artista di circo finisce nei campi di concentramento e un nazista che fu preso in giro  in un suo spettacolo quando lo riconosce lo prende presso di sè e si trastulla facendogli fare il cane. Il nazista non ha risorse creative, è un burocrate che messo al comando ne profitta. L'artista diventa il suo cane mentre assiste impotente alla distruzione degli ebrei e della sua famiglia ma grazie a questo trattamento si salva, è un sopravvisuto. Ovviamente un sopravvissuto che ha sviluppato follia oltre a quella che ha di natura essendo un artista. Ha sviluppato incubi, porta dentro di sè quel nazista che lo rese cane. Nella casa di cura il nostro artista folle è l'unico che riesce a comunicare con i sopravvisuti ebrei impazziti dall'Olocausto ed è l'unico che riesce a salvare un bambino ebreo che si comporta da cane, lavorando alla sua emancipazione attraverso il linguaggio comune della follia. La guarigione del bambino andrà di pari passo alla guarigione dell'artista che riuscirà a uscire dalla follia e a togliersi da dentro le viscere il nazista che ormai fà parte di lui come un cancro.
Ne uscirà guarito e normalizzato e entrerà in una nuova vita, più calma , più tranquilla, ma quasi svuotato, quasi nostalgico di quando sentiva tutto quel dolore travolgerlo, tutta quella follia che lo faceva vivere. E' un uomo che risorge mille volte in questo film, siamo noi, geniali, vigliacchi, vittime, carnefici, folli, normali, siamo noi, siamo noi.E Dio dov'è? Perchè è la domanda che viene gridata al cielo dagli ebrei. Perchè? Il cuore sanguina, sanguina sempre per tutti loro . Onore agli ebrei.